Mondiale di Zurigo, Voeckler ha in mente un piano ben preciso per la Francia
Il commissario tecnico dei bleus non si sente sconfitto in partenza. Le sue tattiche sono state spesso vincenti, stavolta proverà a giocare la carta Alaphilippe
Alla prova in linea uomini élite del mondiale di Zurigo di domani ci saranno, in gruppo, tanti atleti in grande forma. Tutti pronti a negare la profezia. Sì, perché, più che un pronostico, su questa corsa sembra incombere una profezia: vincerà Tadej Pogacar!
Per non essere perentori, Pogacar super favorito; Remco Evenepoel primo, forse unico contendente; poi, l’enigma Mathieu van der Poel alla ricerca della forma perduta. Dimagrito di due chili e determinato a difendere la sua maglia arcobaleno, ma su un percorso che poco gli sorriderà.
Comunque, le cose non saranno di certo così semplici. Tutti correranno con in animo un progetto. A non volere partire sconfitto, primo fra tutti, il C.T. della nazionale francese, Thomas Voeckler. Il selezionatore d’oltralpe è convinto che “anche se Pogacar su un circuito come quello di Zurigo sarà molto difficile da battere, le possibilità di provarci ci sono tutte. Il tipo di corsa molto particolare come quella di un campionato del mondo potrebbe renderlo meno imbattibile rispetto a quanto non lo sia nel contesto di un Grande Giro”. Si può fare, dice l’alsaziano: “Alla fine è una corsa ciclistica e non si parte sconfitti”.
Certo, evitando di sfidare lo sloveno, e i suoi pari, sul piano della forza. Senza pretendere di fare la differenza in salita, ma trovando una chiave tattica per mettere pressione ai rivali. La Francia lo può fare, dispone di una squadra fortissima. E di un leader ritrovato: Julian Alaphilippe. Voeckler lo ritiene una carta molto importante da giocare: Loulou sa come si vince un campionato del mondo, ne ha già vinti due di fila e non è certo cosa da poco.
I francesi ripensano a Leuven
L’asso nella manica, per il vulcanico commissario tecnico francese, non da ora, è il collettivo. Sa di poter contare su un gruppo di uomini molto forti sul piano fisico e anche su quello mentale: Valentin Madouas, Romain Bardet, David Gaudu, Julian Alaphilippe, tutti possono legittimamente ambire al podio e tutti sanno che la via per la possibile vittoria passa per una grande coesione tra loro, che possa massimizzare il valore aggiunto della complementarietà. La squadra deve valere più della somma delle sue individualità.
Ecco, abbiamo trovato un quarto super favorito per il Mondiale di Zurigo: la Francia, Les Bleus! Saprà la Francia ricombinare ogni logica preordinata? Chi starà tutto il giorno in ammiraglia ha già un’idea di come saranno distribuiti i ruoli e di come saranno poi adattati, secondo lo sviluppo delle azioni di corsa. Un’idea, c’è da scommettere, per nulla scontata. Sarà forse sconsiderata, di certo creativa e capace di rendere spettacolare la corsa.
Creare scompiglio in corsa è stato l’atteggiamento distintivo dei bleus al campionato del mondo del 2021, quello di Leuven, nel cuore delle Fiandre. Una corsa memorabile. I belgi, padroni di casa e favoritissimi dal pronostico, divisi da rivalità personali. Un elemento di debolezza, interpretato magistralmente dai francesi che iniziarono ad attaccare con determinazione a 180 km dalla fine. Gli affondi decisi che si susseguirono tutto il giorno sgretolarono il gruppo. Un Alaphilippe molto potente, poi, concluse con un assolo che non ammetteva repliche.
Alaphilippe, segni di rinascita
Certo, le condizioni di oggi, per il bicampione del mondo francese, non sono quelle di allora. Ci sono stati anni bui, seguiti al brutto incidente della Liegi 2022. Il ciclismo di oggi non perdona battute d’arresto, si sa, comunque questa estate si sono visti buoni segnali di crescita: la Classica San Sebastian, il Tour of Great Britain e poi il Gran Premio di Montreal concluso al terzo posto. Tutti segni di rinascita, che si sommano alla buona primavere segnata dalla caparbia vittoria al Giro. Non tutto oro, lo stesso Julian è consapevole della superiorità di Pogacar.
“Alaphilippe? Non posso sapere se oggi sia più forte o più debole rispetto a Leuven 2021, ma credo davvero che le varie avversità affrontate lo abbiano fatto crescere. Oggi è un corridore diverso, con piena consapevolezza dei propri mezzi”. Queste le parole di un Voeckler determinato più che mai. Ci crede. Userà i suoi uomini al massimo delle loro possibilità. Possiamo attendere con fiducia il momento in cui, domani, dall’ammiraglia francese, salterà, immancabile, il coniglio dal cilindro.