Presentato il percorso della Parigi-Nizza 2025
La Course au soleil mette sul piatto un percorso simile ai precedenti, con la cronosquadre sperimentale e tante tappe miste; l'arrivo in quota sarà ad Auron
Il percorso della Parigi-Nizza 2025 segue la filosofia degli ultimi anni, in cui si è ridotto il numero di tappe propriamente per velocisti, distribuendo difficoltà variegate in tutto il tracciato. La disposizione delle tappe è quasi perfettamente sovrapponibile rispetto alle ultime due edizioni, riconfermando pure la prova a cronometro sperimentale in cui si mescolano la specialità a squadre con quella individuale. La tappa di montagna, che come di consueto sarà la penultima, ripropone il finale con arrivo in salita ad Auron che era originariamente previsto per il 2024 (neve permettendo). Leggermente modificato il format della tappa conclusiva, leggermente meno intensa e serrata del solito e più simile ad una tappa di montagna.
Le tappe nel dettaglio
Domenica 9 marzo - 1a tappa: Le Perray-en-Yvelines - Le Perray-en-Yvelines (156.5 km)
Si parte subito con una frazione piuttosto complicata che mette sul piatto alcune rampe in doppia cifra anche vicino al traguardo. Si percorre in avvio un primo ampio giro con in particolare il duro strappo di Villers-Saint-Frédéric (1.2 km al 7%, max 15%) e quello un po' più agevole di Les Mesnuls (circa 1 km al 7%, ma regolare). Segue un diverso giro che invece prevede il GPM alla Côte des 17 tournants (1.1 km al 6.2%) e il duro strappo non segnalato di Choisel (600 mt all'8.5%). Una volta transitati dal traguardo in senso opposto si torna a percorrere il giro iniziale, scavalcando il GPM della Côte de Villers-Saint-Frédéric a 21.6 km dall'arrivo e lo strappo di Les Mesnules (traguardo volante in vetta) ad appena 9.5 km dall'arrivo. Un finale complicato che molti velocisti potrebbero comunque digerire.
Lunedì 10 marzo - 2a tappa: Thoiry - Montargis (183.9 km)
Questa è la tappa di fatto più semplice, anche se nelle prime giornate al nord della Francia non è raro vedere maltempo e ventagli che condizionano fortemente la classifica. Dopo alcune ondulazioni nei primi km, il percorso è quasi completamente pianeggiante, anche nel circuito conclusivo. Si segnala soltanto una lieve pendenza negli ultimi 3 km, con il traguardo posto in leggerissima salita (1%) da non sottovalutare nella gestione dello sforzo.
Martedì 11 marzo - 3a tappa: Circuit Nevers Magny-Cours - Nevers (28.4 km - Cronometro a squadre)
Anche per questa edizione è confermato l'esperimento della cronometro mista, ovvero a squadre ma con il tempo preso solo sul primo corridore. La cronometro sarà molto ondulata fin da subito, rendendo dunque più complicata la distribuzione delle forze. Il tratto più duro sarà la Côte de la Pisserotte a poco più di 4 km dalla fine, con un tratto di 400 metri all'8% (max 11%).
Mercoledì 12 marzo - 4a tappa: Vichy - La Loge des Gardes (163.4 km)
Anche quest'anno la cronometro è seguita da un primo arrivo in salita, che stavolta è di fatto anche una prima tappa di montagna: esattamente come due anni fa si arriva a La Loge des Garde, salita non semplice; rispetto alla volta passata il tracciato è molto esigente fin da subito, con pochissima pianura per tutta la tappa. Tutto sarà comunque deciso dagli ultimi 6.7 km al 7.1% verso il complicato (soprattutto per essere a marzo) traguardo, con un primo tratto di oltre 5 km all'8% di media.
Giovedì 13 marzo - 5a tappa: Saint-Just-en-Chevalet - La Côte-Saint-André (196.5 km)
Segue un'altra giornata molto insidiosa sulle colline a sud di Lione, che ricorda un po' certi tracciati marchigiani; sfiorando anche i 200 km risulta un vero e proprio tracciato da classica che può fare danni anche in classifica generale. Ci sono asperità già nella prima metà di gara, ma sono soprattutto gli ultimi 50 km ad accatastare 7 muretti, di cui alcuni molto tosti. I primi 4 sono tutti tosti e contrassegnati da GPM (i dati li trovate nel profilo ufficiale), con l'ultimo posto a 16.4 km dall'arrivo. Seguono uno strappo verso il traguardo volante di Porte-de-Bonnevaux (1 km al 6%, max 10%) a 13 km dal traguardo e un altro zampellotto non segnalato di 600 metri all'8% a soli 6 km dall'arrivo. Se tutto questo non fosse stato sufficiente, manca ancora la rampa più dura (1.7 km all'11.1%, max 18%) che porta in vetta alla collina di Notre-Dame-de-Sciez dov'è posto il traguardo.
Venerdì 14 marzo - 6a tappa: Saint-Julien-en-Saint-Alban - Berre l’Étang (209.8 km)
Con la sesta tappa si arriva in Provenza, ma su un tracciato abbastanza agevole. Percorrere al sesto giorno una tappa così lunga con qualche ondulazioni potrebbe essere un buon test per i velocisti in vista della Sanremo. A parte le due Côtes piazzate a 50 km dall'arrivo, l'ultimo ostacolo sarà lo strappo verso Lançon-Provence (circa 1 km al 6%) a meno di 20 km dal traguardo. Difficile credere che ci possano essere movimenti, ma la successiva discesa termina quando mancano soli 15 km, di cui solo gli ultimi 10 sono pianeggianti e lineari. Sarà importante approfittarne per prendere subito le prime posizioni, anche in relazione ad un finale complicato da molte rotonde (ben 5 negli ultimi 3 km) di cui l'ultima ad appena 400 metri dall'arrivo e seguita da una curva a destra; il rettilineo finale misura appena 200 metri.
Sabato 15 marzo - 7a tappa: Nice - Auron (147.8 km)
È il momento della tappa di montagna, con il traguardo in quota di Auron, leggermente più semplice di quelli visti negli ultimi anni, anche perché la salita vera e propria risulta relativamente breve. La tappa è molto simile a quella pensata inizialmente per l'anno passato e poi modificata per neve. Si parte praticamente in salita, con le prime pendenze che arrivano dopo meno di 10 km per superare la Côte d'Aspremont, seguita dal tratto in lieve ascesa fino a Levens. Sopo la discesa il percorso risale la valle della Vésubie fino ai piedi della Côte de Belvédère, che anticipa di poco il Col Saint-Martin/La Colmiane, ben 17 km di salita al 5.4% (formalmente sono conteggiati solo gli ultimi 7.5 km più duri al 7.1% di media). Discesa abbastanza insidiosa di 17 km e poi si risale un'altra valle, quella della Tinée. In un certo senso si può dire che si sta già iniziando a salire verso il traguardo, considerando che i primi km di falsopiano sono piuttosto esigenti (circa 25 km al 2.5% di media) e affaticheranno moltissimo le gambe prima della salita vera e propria di 7.3 km al 7.2%. Il tratto più duro è misurabile in circa 3.5 km all'8.3% e termina in vista dell'ultimo km, leggermente più semplice (6/7%).
Domenica 16 marzo - 8a tappa: Nice - Nice (109.3 km)
L'ultima tappa ripropone lo stesso finale dello scorso anno, preceduto però non dal consueto nervoso susseguirsi di salite non durissime bensì da un'unica vera salita, quella al Col de la Porte, come già avveniva tra il 2005 e il 2010. Dopo 36 km di dispendioso fondovalle fino a Lantosque, si inizia a salire, prima fino a località Loda (4.2 km al 5%, max 9%), infine - dopo 2 km di discesa - per 7 km al 7.2% (max 10%) fino al colle. Segue una discesa piuttosto complicata su Luceram, poi più veloce fino ai piedi della tradizionale Côte de Peille (spesso punto chiave della corsa), dove si rientra sul tracciato del 2024. Da La Turbie si scende a Èze per salire subito al Col d'Èze con un'arcigna rampa di 1.6 km al 9% (max 13%). Una volta scesi a Nizza si risale dalla dura rampa con punte fino al 16% inaugurata nel 2022 che porta al Col des Quatre Chemins. Segue nuovamente la discesa su Nizza, dove si raggiunge il traguardo sul Boulevard des Anglais.