Lorena Wiebes e lo Scheldeprijs, la storia d'amore è al terzo anniversario
Ancora una volta è la velocista olandese a conquistare la corsa di Schoten: per lei sono tre su tre. Charlotte Kool battuta di poco, Chiara Consonni sul podio davanti a due altre italiane
Un piattone di 131.6 km non può che portare impresso su ogni metro d'asfalto il nome di Lorena Wiebes. Se poi quel piattone è quello dello Scheldeprijs, corsa nata l'altro ieri e finora vinta sempre dalla velocista olandese, il pronostico è senza via d'uscita: vincerà lei. E così è stato oggi a Schoten, sede di partenza e d'arrivo della corsa più sprint del globo: ha vinto, per il terzo anno consecutivo, la 24enne nata a Mijdrecht, pilotata alla perfezione da una SD Worx che quest'anno non perde occasione di dimostrare la propria superiorità in tutti i campi.
Va però detto che per mettere a segno la quarta stagionale, la Campionessa Europea ha dovuto sudare fino all'ultimo centimetro, visto che Charlotte Kool, in rimonta, ha messo seriamente in discussione la supremazia di Wiebes, che pure era stata ottimamente pilotata dal suo treno nel finale (il lancio era toccato a Barbara Guarischi). La neerlandese della DSM (erede di Lorena, che fino allo scorso anno gareggiava proprio nel team nerazzurro, con Kool che le tirava le volate…) si è presa il secondo posto davanti a tre italiane: Chiara Consonni (UAE ADQ), anche lei in lizza fino alla fine, Rachele Barbieri (Liv Racing TeqFind) e Martina Fidanza (Ceratizit-WNT); in top ten anche Letizia Paternoster (Jayco AlUla).
In precedenza non erano mancati molteplici tentativi di evasione, tutti destinati al fallimento; il più rilevante è stato composto da cinque atlete, Amandine Fouquenet (Arkéa), Kelly van den Steen (Duolar-Chevalmeire), Babette van der Wolf (Lifeplus Wahoo), Katrijn de Clercq (Lotto Dstny) e Simone Boilard (St Michel-Mavic-Auber93), dai -58 ai -9, con un vantaggio massimo di 1'25" ai -20 e col contributo, a partire dai -38, di Sara van de Vel (Fenix-Deceuninck) e Noëlle Rüetschi (AG Insurance-NXTG U23), rientrate sul drappello in fuga.