Subito Vollering al Tour de Suisse, Realini cede solo nel finale

Demi Vollering non fa sconti nella prima tappa del Tour de Suisse, cogliendo l'occasione di andare subito in maglia sfruttando l'arrivo in salita molto impegnativo di Villar sur Olon. Una prestazione notevole per la campionessa dei Paesi Bassi, ma a differenza di quanto si era visto nelle corse in Spagna nel mese di maggio, non è stato un dominio incontrastato. Gaia Realini è stata protagonista molto attiva nel finale, facendo selezione in prima persona e reggendo il confronto con Vollering fino all'ultimo chilometro, quando l'ultima accelerazione ha portato a una differenza di ventidue secondi sul traguardo.

Tour de Suisse 2024, la cronaca della prima tappa

Tappa di appena 58 chilometri, ma con una partenza subito molto esigente. Si scala subito la Col de la Croix (3.9 km all'8.8%), che inizia a fare i primi danni in una giornata anche meteorologicamente non semplice. Il gruppo perde pezzi ma non si forma una fuga fino a pochi chilometri dalla cima, quando Elise Chabbey (Canyon//SRAM Racing) va a caccia dei punti per la classifica QOM. 

La svizzera riesce ad andarsene da sola dopo lo scollinamento, mentre alle sue spalle un tentativo di allungo di Vollering non è abbastanza per frazionare il gruppo principale. Il plotone si ricompatta lungo una discesa bagnata e non semplicissima, in cui Chabbey si prende più di qualche rischio e arriva ad avere più di un minuto di vantaggio, mentre come da copione è il Team SD Worx-Protime a tirare per cercare di chiudere.

Marie Schreiber riesce anche ad allungare in tratto di discesa, e l'azione della lussemburghese rallenta l'inseguimento del gruppo, che va a quasi tre minuti da Chabbey nel breve tratto di fondovalle che precede la salita finale. Il gap è di 2'40" quando la battistrada inizia la salita finale di Villars sur Ollon (7.3 km all'8.1%).

Realini e Vollering fanno la differenza

Dopo aver ripreso Schreiber, che non riesce a dare un grande contributo, Mischa Bredewold si mette a completa disposizione di Vollering, che attende alla sua ruota fino ai -5.5. La leader della SD Worx non affonda però subito il colpo, avendo un gruppo ancora abbastanza nutrito alla sua ruota. A mettere pressione ci pensa Realini, che con la sua accelerazione fa la vera e propria selezione. Le due riescono ad andarsene, con Elisa Longo Borghini che rimane nel secondo gruppo insieme a Kasia Niewiadoma e Neve Bradbury (Canyon//SRAM) Marion Bunel (St.Michel-Mavic-Auber93) e Kim Cadzow (EF Education-Cannondale). La neozelandese riesce ad attaccare il secondo gruppo e insegue da sola la coppia Realini-Vollering, che ha ancora una trentina di secondi da recuperare a Chabbey.

Solo negli ultimi chilometri le due inseguitrici iniziano ad avere contatto visivo con la testa della corsa, e il ricongiungimento avviene a poche centinaia di metri dal gpm, a poco più di un chilometro dal traguardo. Chabbey non riesce a rispondere all'accelerazione di Vollering, e sulla progressione anche Realini viene distanziata, poco prima dell'ultimo chilometro. 

Vollering incrementa il suo vantaggio fino ai 22" sul traguardo, ma l'italiana della Lidl-Trek può comunque ritenersi soddisfatta per una delle sue migliori prestazioni stagionali in salita. Chabbey riesce a mantenere il terzo posto, mentre Longo Borghini raggiunge e stacca Cadzow nel finale, chiudendo quarta a quasi un minuto dalla vincitrice. Distacchi già molto significativi per molte delle candidate al podio, con Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL) nel gruppetto a 1'17" insieme a Bradbury, Bunel e Urška Žigart (Liv AlUla Jayco), mentre Niewiadoma paga 1'41" ed è la quarta Canyon sul traguardo, dietro anche ad Antonia Niedermaier. Domani si torna per sulla stessa salita per una cronoscalata che darà ulteriori responsi.