Philipsen in scioltezza apre il Giro di Turchia
Sedicesima vittoria in stagione per il velocista della Alpecin, che non ha rivali sull'arrivo di Antalya, dove precede Syritsa e Dupont. Tra i primi cinque anche Colnaghi e Malucelli
Copione rispettato nella tappa inaugurale del Presidential Cycling Tour of Türkiye, che si apriva con un arrivo per velocisti ad Antalya. Un terreno ideale per l'ennesima vittoria di Jasper Philipsen, presente in Turchia principalmente per strappare il primato di vittorie stagionali a Tadej Pogačar, arrivato a diciassette ieri con la vittoria del Lombardia. Risposta immediata per il velocista della Alpecin Deceuninck, che sale a quota sedici e inizia a puntare il sorpasso per i prossimi giorni, vista la concorrenza non di primissimo piano che deve affrontare negli arrivi allo sprint.
In fuga ci sono Tobias Nolde (P&S Benotti), Mateusz Konstanski (Voster ATS Team) e Robigzón Leandro Oyola (Team Medelín-EPM). Nessuna apprensione particolare per il gruppo, dove controllano molto tranquillamente le formazioni principali, su tutte Alpecin-Deceuninck, Bora-Hansgrohe e UAE Team Emirates. Davanti invece c'è bagarre per i traguardi volanti e i gran premi della montagna, che vengono però monopolizzati da Nolde. Il tedesco e Oyola sono gli ultimi ad essere ripresi ai -14.
Dopo qualche timido tentativo di allungo negli ultimi dieci chilometri, si arriva alla volata a ranghi compatti nel centro di Antalya. Negli ultimi due chilometri prende la testa con decisione il treno dell'Astana Qazaqstan, il cui velocista designato non è però Mark Cavendish: Cannonball non è ancora a un livello sufficiente per disputare lo sprint alla sua prima corsa dopo la caduta del Tour de France, per cui il riferimento della squadra kazaka nelle volate sarà Gleb Syritsa. Nel finale però è costretto ad accodarsi al treno della Alpecin, che prende il comando delle operazioni con Ramon Sinkeldam a lanciare Philipsen. Il belga lancia la volata dalla testa negli ultimi 200 metri, e riesce subito ad aprire un gap considerevole tra sè e tutti gli altri, controllando senza problemi fino al traguardo.
Syritsa resiste e si tiene il secondo posto davanti a Timothy Dupont (Tarteletto-Isorex), mentre chiudono la top five gli italiani Luca Colnaghi (Green Project Bardiani CSF) e Matteo Malucelli (Bingoal WB). Tra i primi dieci anche Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling) e Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team).
Dopo una prima frazione molto semplice, domani qualche difficoltà in più attende i velocisti, che dovranno digerire i due gran premi della montagna di terza (4.9 km al 5.6%) e seconda categoria (11.9 km al 4.9%), che scollina a poco meno di sessanta chilometri dall'arrivo in leggera salita di Kalkan.