Colpo di Mader nell'ottava tappa del Tour de l'Avenir. Pogacar sempre in giallo
La seconda mini-frazione di montagna del Tour de l'Avenir, non troppo complicata neanche sotto il profilo altimetrico, non scombussola i giochi come era prevedibile, ma regala comunque un finale scopiettante che culmina nel bel numero di Gino Mäder, ventunenne svizzero che si sta particolarmente distinguendo nella categoria per fantasia, colpi di mano e attacchi da lontano.
In tale circostanza, nella ottava tappa del Tour de l'Avenir da La Bathie a Crest-Voland Cohennoz, Mäder si è mosso quando mancavano 10 km al termine, nella discesa del Col de Saisies, prima e più importante asperità di giornata che però i corridori hanno lasciato alle spalle col folto gruppo dei big (circa 35 al comando). Bravo l'elvetico a guadagnare mezzo minuto dal gruppo maglia gialla fino al termine della discesa, con gli ultimi 2 km comunque in salita al 7.3% fino alla località dell'arrivo, e a gestire in scioltezza il vantaggio cumulato arrivando con 15" sul gruppo dei migliori.
Dietro nel finale si scatena ovviamente la bagarre, con Iván Sosa anche stavolta migliore tra i big, tanto da ricucire sul contropiede dell'australiano Robert Stannard a fine discesa (assieme al tedesco Georg Zimmermann) che finisce terzo. Seguono il russo Vlasov, lo sloveno Pogacar, il francese Champoussin, lo statunitense McNulty, il colombiano Osorio, il danese Gregaard, l'irlandese Dunbar, il norvegese Foss, l'austriaco Gall, lo spagnolo Barceló, il neerlandese Arensman e il lussemburghese Ries, tutti con lo stesso ritardo.
Sedicesimo posto per Andrea Bagioli e diciassettesimo per Samuele Battistella, entrambi a 20" sedicesimo. Lo sloveno Tadej Pogacar mantiene la maglia gialla con 7" su McNulty, 12" su Arensman, 30" su Mäder, 31" su Vlasov e Dunbar, 32" su Battistella. Sosa è undicesimo a 1'07".
Nelle fasi precedenti, la tappa era stata caratterizzata da una fuga partita dopo 33 km, comprendente 8 uomini: Daniel Muñoz (Colombia), Mikkel Frølich Honoré (Danimarca), Wilson Haro (Ecuador), Juan Pedro López (Spagna), Johannes Schinnagel (Germania), Kevin Geniets (Lussemburgo), Andreas Leknessund (Norvegia) ed il nostro Alessandro Covi (Italia), vincitore due giorni fa. Una fuga non troppo pericolosa, che però non ha avuto un margine superiore al minuto e si è conclusa ad un paio di km dalla vetta del Saisies.