Bauhaus vince la terza tappa della Tirreno Adriatico 2024 ©lapresse
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Bauhaus la spunta su Milan a Gualdo Tadino, Philipsen misura l'asfalto

Nel secondo confronto tra velocisti alla Tirreno Adriatico il tedesco ha la meglio sull'italiano. Philipsen caduto all'ultima curva, cinque italiani nei 10

06.03.2024 16:42

“Tempo matto, non sai mai come vestirti”, si dice nelle frasi fatte che prevedono le conversazioni sul tempo. L'andirivieni della pioggia può però diventare un problema per chi oggi ha corso la terza tappa della Tirreno Adriatico 2024: a vincere stato Phil Bauhaus, ma la sensazione che si ha avuto guardando il gruppo è stata quella di una certa cautela da parte della maggior parte dei corridori. Il terreno per attaccare non era niente di che (la EF ce l'ha messa tutta a mettere in difficoltà gli sprinter), ma nemmeno mancava non era nemmeno così scontato l'arrivo a ranghi compatti: sull'arrivo di Gualdo Tadino nel 2021, con pendenze simili a quelli di oggi e senza che ci fosse la salita di Casasola a rendere le cose più difficili, si scornavano Van Aert, Van der Poel, Davide Ballerini, ma anche Pogačar e Higuita. Oggi sembrava tutto pronto per il bis di Jasper Philipsen, che ieri aveva ottenuto la prima stagionale nella seconda tappa, dopo che la fuga di giornata non aveva minimamente impensierito il gruppo. Il fenomeno belga però per sua stessa ammissione, era arrivato allo sprint decisamente intirizzito: “Ho avuto freddo tutto il giorno", ha poi dichiarato “Dopotutto, è stata una giornata lunga e particolarmente bagnata in bici. All'inizio pensavo che sarebbe rimasto asciutto tutto il giorno, invece abbiamo pedalato almeno un centinaio di chilometri sotto la pioggia. Non ero davvero preparato per questo”. La poca lucidità è costata cara a Philpsen, che nell'ultima curva ha cercato una traiettoria poco accorta, finendo contro le transenne e portandosi dietro un bel gruzzolo di avversari. Tra i pochi a salvarsi c'è stato Jonathan Milan, finalmente piazzato bene, che però non è riuscito a battere l'ex compagno Bauhaus, tenuto fuori dai guai e lanciato benissimo da Damiano Caruso.

Ancora Stöckli, ma a resistere è Zoccarato

La terza frazione, la più lunga della corsa, partiva da Volterra e terminava a Gualdo Tadino dopo 225km. Jan Stöckli ( Corratec -Vini Fantini) Samuele Zoccarato (VF Group-Bardiani-Faizanè) sono usciti dal gruppo dopo circa cinque chilometri: dopo un prima reazione del gruppo, il loro tentativo ha preso il largo, con il peloton che ha lasciato ai due un margine di quasi 12 minuti già al km 30. 

La UAE controlla la corsa ©tirrenoadriatico via IG
La UAE controlla la corsa ©tirrenoadriatico via IG

I due attaccanti, il primo con 3'46 di ritardo in classifica, e il secondo, con circa 8' dal leader Juan Ayuso (UAE Emirates), non impensierivano nessuno, visto che nemmeno la maglia verde dei Gpm, stamattina sulle spalle di Davide Bais (Polti Kometa), sarebbe stata in pericolo fino alla salita di Casacastalda, a 16 km dall'arrivo, così Stöckli è stato a lungo maglia azzurra virtuale. A contenere il ritardo ha quindi dovuto entrare in azione la UAE Emirates di Juan Ayuso, poi aiutata dalla Tudor, che evidentemente credeva nelle possibilità Marius Mayrhofer. La pioggia e la bassa temperatura (tra gli 8° e i 10°) non incoraggiavano gli inseguitori, ma nemmeno gli attaccanti: Stöckli si è rialzato già intorno ai -80, dopo aver vinto il traguardo volante di Sant'Arcengelo, lasciando Zoccarato da solo ad affrontare le colline umbre. Alpecin-Deceuninck e Intermarché-Wanty hanno poi cercato di alzare il ritmo e saggiare le abilità di guida degli avversari sui saliscendi bagnati, cosicché Zoccarato è stato raggiunto prima ancora della salita di Casacastalda (7 km al 3.2%), ai -22. 

La EF prova a scaldare il clima, Ganna si stacca

Gli uomini della EF Education-EasyPost, appena la strada ha cominciato a salire, hanno forzato l'andatura, in particolare con il lavoro di Richard Carapaz, per fiaccare il velocisti puri, ma a farne le spese è stato soprattutto Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che questa mattina era secondo in classifica. Lo stesso campione olimpico è passato in testa al Gpm seguito dai compagni Ben Healy, Alberto Bettiol e Neilson Powless, sfilando così la maglia verde a Bais.

A preparare lo sprint, nel finale tortuoso e in leggera salita, si sono succeduti i corridori Alpecin, chiaramente in supporto Jasper Philipsen, della Lidl-Trek (per Jonathan Milan) e della Uno-X Mobility (dove Søren Wærenskjold sembrava voler tirare la volata ad Alexander Kristoff). A entrare in testa nell'ultimo chilometro sono però stati gli uomini della Free Palestine, pronti a lanciare Corbin Strong, prima che Damiano Caruso (Barhain Victorious) lanciasse il proprio compagno Phil Bauhaus. Nell'ultima curva a sinistra, a circa 200 metri dall'arrivo, Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) ha cercato di anticipare Jasper Philipsen, che era a ruota di Strong, a cercato di passare all'interno finendo con un rovinoso dritto sul bagnato che ha spezzato il gruppo: dalla ruota Vauquelin è uscito Phil Bauhaus, seguito a sua volta da Milan. Il friulano non è però riuscito a completare la rimonta, piazzandosi alle spalle del tedesco. Dietro a Vauquelin, terzo, si è piazzato un volitivo Alberto Bettiol seguito dai pochi superstiti della caduta: Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale) quinto, Simone Velasco (Astana Qazaqstan) sesto, Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) settimo, Mayrhofer (Tudor) ottavo, e Kevin Vermaerke (dsm-firmenich PostNL)

Milan sale al secondo posto, domani ancora una volata da guadagnare

In classifica Milan, con i 6" di abbuono, dimezza lo svantaggio su Ayuso, oltre a guidare la classifica a punti, mentre Vauquelin si porta in terza posizione a 14", precedendo Antonio Tiberi (Barhain-Victorious), quarto a 17". Domani quarta frazione da Arrone a Giulianova, 207 km per quasi tremila metri di dislivello: nella prima parte di corsa il gruppo affronterà il Valico di Castelluccio (17 km al 5%): c'è terreno per colpi da finisseur negli ultimi 15 chilometri, ma se le squadre degli sprinter terranno la corsa come oggi è probabile che sarà di nuovo volata.

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