Trieste e Val Rosandra: un breve itinerario di 20 km fra Italia e Slovenia
Partenza da Trieste lungo un tracciato vicino ad una vecchia ferrovia, inoltrandosi in un paesaggio carsico ricco di storia e tradizioni
La ferrovia fu costruita nell’Ottocento dall’Impero Asburgico, come parte della più ampia rete che connetteva l’Italia a Vienna, e rimase attiva sino ai primi decenni del Novecento.
Il percorso Trieste e Val Rosandra
L’itinerario, su terreno misto fra asfalto e sterrato, inizia a Trieste. Una ventina di km che portano rapidamente dal mare alle zone carsiche ricche di rocce e forre, sino alla città di Hrpelje-Kozina, poco oltre il confine con la Slovenia. A Trieste, da sempre crocevia della cultura latina, tedesca e slava, sono da visitare almeno il cinquecentesco Castello di San Giusto con l’originale Armeria i cui reperti ripercorrono la storia degli armamenti europei fra il XII ed il XIX secolo, nonché il Teatro Romano. A picco sul Golfo di Trieste, il Castello di Miramare, di origine asburgica, racchiude collezioni storiche e gioielli naturalistici. Infatti, la riserva marina di Miramare è area protetta gestita dal WWF. La Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza riportano ai tragici eventi del periodo bellico ed immediatamente post-bellico. Gallerie e viadotti sospesi caratterizzano tutto il percorso Trieste e Val Rosandra, il cui punto più alto è a poco più di 300 metri.
La vallata
La Val Rosandra, ad oggi poco abitata e poco conosciuta, fu ritenuta idonea, malgrado l’ambiente carsico, per la costruzione della ferrovia asburgica, al fine di facilitare i percorsi commerciali e gli spostamenti fra Trieste e le linee transalpine. La ferrovia rimase attiva sino ai primi decenni del Novecento, poi completamente dismessa. La zona è oggi riserva naturale protetta, ed il percorso Trieste e Val Rosandra consente di apprezzarne la varietà di specie floreali e faunistiche. L’ambiente è particolare in quanto, benché carsico, presenta corsi d’acqua superficiali che concorrono alla varietà di specie presenti. Il torrente Rosandra ha una cascata di 35 metri, che forma poi un piccolo lago. Gli aspetti geologici evidenziano la stratificazione rocciosa ed i movimenti tettonici di milioni di anni. Lungo il percorso, da vedere l’acquedotto romano, la piccola chiesa di Santa Maria in Siaris ed i resti dei vecchi mulini utilizzati dagli abitanti della zona.
Trieste e Val Rosandra fra enogastronomia e tradizioni
Come in altri itinerari cicloturistici, anche lungo il percorso fra Trieste e Val Rosandra vi sono piccoli borghi ove è possibile sostare e apprezzare i prodotti locali, come olio, vino, salumi e formaggi. Tipiche della zona sono le “osmize”, luoghi di ristoro la cui origine pare risalire al 1700. L’impero asburgico autorizzava infatti i contadini locali alla mescita e vendita di vino per otto giorni: dal termine sloveno “osem” (otto) pare essere appunto nato quello di “osmiza”. Hrpelje-Kozina, primo centro dopo il confine di stato, era il capolinea della vecchia ferrovia asburgica.