Meglio tardi che mai: la Vuelta al Táchira è di José Alarcon
Un sogno che si avvera per Alarcon, che vince la corsa di casa dopo 13 partecipazioni. Juan Ruiz e Juan Diego Alba a podio, solo 8° il favorito Roniel Campos. Gianni Savio riparte da una vittoria
La Vuelta al Táchira en Bicicleta premia José Alarcon (Fundacion Angeles Hernandez), che dopo otto frazioni è arrivato vittorioso a San Cristobal. Una settimana in cui il 34enne ha messo in mostra tutte le sue capacità, conquistando le due tappe di montagna più attese e avendo la meglio su rivali più quotati come il compagno di squadra Roniel Campos, che aveva dominato le ultime tre edizioni, e Didier Merchan (GW Shimano-Sidermec), che non è riuscito a migliorare il 3° posto dello scorso anno.
La tappa inaugurale con arrivo a Tariba ha visto il successo in una volata a ranghi compatti di Cesar Sanabria (MU Training - Banesco), che si era già messo in mostra al Giro del Sol di due settimane fa conquistando un piazzamento di tappa in top 10. Il 23enne ha indossato la maglia di leader, ma ha dovuto abdicare appena ventiquattro ore dopo al termine della seconda frazione, primo test per gli scalatori al via in quanto primo arrivo in salita della corsa. La scalata a San Cristobal ha premiato a sorpresa Franklin Lugo (Sabe Miel - BKC - Selección Aragua), protagonista di una fuga con cui ha inflitto quasi un minuto di distacco a Juan Ruiz (Gob. Trujillo), 2° classificato. Lugo ha così conquistato la tappa ed è balzato al comando della classifica generale. Nella terza tappa, vinta in volata dal 18enne Jonathan Guatibonza (GW Shimano-Sidermec), il leader della corsa ha lasciato sul piatto quasi tutto il suo vantaggio, mantenendo la maglia solo per pochi secondi in seguito a un problema meccanico.
A fare da spartiacque per gli uomini di classifica è stata la quarta frazione: l'arrivo fissato a Mérida, su una salita di prima categoria, ha visto la vittoria di Yonathan Eugenio (Ciclismo de Politachira), che ha vestito la maglia di miglior scalatore precedendo sul traguardo Ruiz, nuovo leader. Il giorno dopo è salito in cattedra Alarcon, fino a quel momento 7° in classifica con un gap di 1'52", che ha ribaltato la corsa a suo favore primeggiando sull'arrivo in salita di La Grita con un vantaggio di oltre 2' su tutti i migliori. Da questo momento in poi Alarcon è riuscito a gestire al meglio le sue risorse dimostrandosi il più forte nelle due tappe di montagna seguenti: sull'arcigna scalata di Casa del Padre ha controllato gli attacchi di Yonder Godoy (Gob. Trujillo) cedendo solo allo sprint per poi bissare il successo di due giorni prima vincendo in solitaria sul traguardo di Cucuta davanti a Yimmi José Briceno (Gob. Trujillo) e Juan Diego Alba (Movistar - Best PC). L'ultima tappa ha visto il trionfo di Manuel Medina (Pegasus La Guaira), che grazie agli abbuoni è salito nella top 10 finale. Nessuno stravolgimento nelle prime posizioni, con Alarcon a precedere Ruiz (+1'44") e Alba (+2'32").
La classifica a punti è andata a Godoy, che ha fatto la differenza con ben cinque piazzamenti di tappa nei primi cinque. Alarcon ha portato a casa anche la maglia di miglior scalatore, forte delle due vittorie su due arrivi in salita, mentre la maglia di miglior giovane è andata al 19enne Breinner Camargo (Ciclismo de Politachira).
Un appuntamento positivo per la GW Shimano-Sidermec, la ex Drone Hopper-Androni Giocattoli, al suo primo anno nel mondo delle continental. La formazione, che quest'anno corre con licenza colombiana, ha agguantato un successo di tappa con il giovanissimo Jonathan Guatibonza e un terzo posto finale nella classifica dedicata ai giovani con Andrés Liber Mancipe. Insomma, segnali positivi per il team di Gianni Savio, alla ricerca di risultati per tornare ai massimi livelli del ciclismo mondiale.