Corse

Volta a la Comunitat Valenciana 2025 - Analisi del percorso

Nel 2025 il percorso è fortemente condizionato dalla lunga cronosquadre in apertura, seguita da tre frazioni impegnative; cambia anche l'ultima frazione, completamente piatta

04.02.2025 18:57

La corsa spagnola è tradizionalmente uno dei primi appuntamenti della stagione in Europa e anche quest'anno sarà una delle prime occasioni in cui scalatori et similia potranno sfidarsi su terreni misti. Nel percorso della Volta a la Comunitat Valenciana 2025 spicca la cronometro a squadre in apertura, peraltro molto lunga, che condizionerà pesantemente la classifica. La speranza è che qualche scalatore attardato voglia cercare comunque il successo approfittando del durissimo arrivo in salita sul Partegat e attaccando da lontano nella frazione seguente, più interpretabile. La penultima tappa sarà molto movimentata ma non sembra poter smuovere la classifica, mentre la frazione finale sarà un biliardo con arrivo a Valencia; la classica femminile Vuelta CV Feminas continerà a corrersi sul tracciato dell'ultima tappa degli uomini, dunque anche in questo caso diventando per velociste pure.

 

Le tappe nel dettaglio

Mercoledì 5 febbraio - 1a tappa: Orihuela - Orihuela (Playa) (Cronometro a squadre - 34.5 km)

Altimetria 1a tappa

Frazione forse decisiva : una cronometro a squadre così lunga a stagione appena iniziata potrebbe creare ampi divari e togliere dai giochi alcuni buoni scalatori. Il tracciato è molto lineare, ma non perfettamente pianeggiante, quindi ancor più usurante e complicato da gestire.

 

Giovedì 6 febbraio - 2a tappa: La Nucía - Benifato/Font de Partegat (165.8 km)

Altimetria 2a tappa

Al secondo giorno, con una classifica già delineata dalla cronosquadre, è già il momento di affrontare la frazione regina. Molto mossi i primi 60 km, con in particolare la salita verso Relleu (quasi 6 km al 4%). Segue una lunga fase pressoché pianeggiante, prima di salire dolcemente a Benissa (5.5 km al 3.7%), preambolo alle ascese più importanti. Poco dopo si scalerà infatti il celeberrimo, ma non tremendo, Coll de Rates (6.5 km al 5.4%, max 8%), in vetta al quale si troveranno altre contropendenze prima di una discesa abbastanza insidiosa. Dopo lo strappo di Callosa d'en Sarrià (circa 1 km al 7%) e un preambolo di ascesa pedalabile (circa 5 km al 3.5%) si arriva ai piedi della dura salita della Morera che porta al GPM di Benimantell in 5.5 km al 7%, ma molto irregolari (max 15%). Lo scollinamento avviene 10 km dall'arrivo; da cui si scende rapidamente per un paio di km, se ne affronta uno di pianura e poi quasi 2 km al 3/4% fino all'imbocco della dura ascesa finale di 4.3 km al 9.5%, con in particolare gli ultimi 2 km molto duri (media 12% circa).

 

Venerdì 7 febbraio - 3a tappa: Algemesí - Alpuente (180.7 km)

Altimetria 3a tappa

Altra tappa molto impegnativa che potrebbe modificare la classifica. In questo caso la salita più impegnativa non porterà al traguardo, bensì verrà superata ad una distanza relativa e potrebbe essere un buon trampolino per recuperare molto terreno, se ancora la cronosquadre stesse lasciando strascichi in classifica. I primi 80 km non sono semplicissimi, ma non presentano difficoltà rilevanti. La corsa vera inizia salendo l'Alto de Alcublas (3 km al 4%, seguito dalla vera salita di 5 km al 5.4; primi 2 km al 7.5%); di fatto non si scende, ma si rimane in alto con un tratto ondulato chiuso dall'ulteriore ascesa a Peñas de Dios (3.7 km al 6.3%). Segue adesso una lunga discesa, a tratti piuttosto tecnica, prima di alcuni km di fondovalle. La pendenza aumenta gradualmente fino a diventare vera salita per raggiungere il GPM di El Remedio: sarà il punto chiave della corsa, con i suoi 7.8 km al 6.7%, media in verità ingannevole essendoci un tratto in discesa verso la cima; dopo 2 km pedalabili (5.5%) inizia il tratto duro di 4.5 km all'8.5% (max 14%); segue appunto la discesina prima degli ultimi 800 metri di nuovo duri (max 11%). I 22 km che rimangono da percorrere non sono molti, considerando la durezza della salita, e peraltro per niente pianeggianti: dopo 4 km di discesa si sale dolcemente a La Yesa (9 km al 2.5%, con alcuni tratti di salita più sensibile) per poi scendere a gradoni fino all'ultimo strappo che porta al traguardo in 1.2 km al 7.5%.

 

Sabato 8 febbraio - 4a tappa: Oropesa del Mar - Portell de Morella (181.3 km)

Altimetria 4a tappa

Altra tappa molto esigente, probabilmente addirittura quella con più dislivello, ma dal finale abbastanza morbido. Sicuramente non c'è da attendersi un volatone, ma difficilmente si potrà modificare qualcosa di sostanziale in classifica generale. Di fatto solo la prima dozzina di km è pianeggiante, poi cominciano a susseguirsi salite lunghe ma mediamente semplici, tra le quali i 4 GPM di Coll de la Bandereta (12 km al 3.9%, max 8%), Coll de la Bassa (4.5 km al 4.4%, max 8%), Alto de Chodos (10.8 km al 5.2%, ma a gradoni, max 10%) e Alto de Vistabella del Maestrat (6.5 km al 5.5%, max 8%). Da ques'ultimo GPM si percorrono 50 km ancora molto esigenti, perennemente mossi e più spesso in salita che in discesa, seppur sempre con pendenze blande. A 28 km dall'arrivo si affronta una discesa più pronunciato, prima di affrontare altre ondulazioni: in particolare si segnala una salitella di circa 1.5 km al 6% posta a meno di 10 km dal traguardo, nonché proprio gli ultimi 700 metri verso l'arrivo in sensibile ascesa (media 6%, max 9%).

 

Domenica 9 febbraio - 5a tappa: Alfafar - Valencia (103.9 km)
(tracciato valido anche per la Vuelta CV Feminas)

Altimetria 5a tappa

La corsa si chiude con un piattone in piena regola, prvo di reali difficoltà. La costante posizione a ridosso del mare induce a pensare che il vento potrebbe essere un fattore, ma non c'è da farsi illusioni. Leggermente movimentata la planimetria (8 rotonde negli ultimi 6 km), con l'ultimo km spezzato da due semicurve, che non consentono di vedere l'arrivo prima degli ultimi 250 metri.

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.