Omaggio ad André Drege, un protagonista di Mondo Continental
La morte del corridore norvegese ha sconvolto il mondo del ciclismo. Questo numero della rubrica, che più volte aveva parlato dei suoi risultati, è dedicato a lui.
Ventunesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: GP Yıldızdağı, Visegrad 4 Kerekparverseny e Visegrad 4 Bicycle Race – GP Slovakia.
Questo numero è dedicato allo sfortunato André Drege, tragicamente scomparso al Tour of Austria, a causa di una caduta in discesa, e per questo motivo la sezione “Il ritratto della settimana” non sarà presente. Mondo Continental aveva dedicato uno speciale al corridore norvegese, vincitore di ben sette corse nella prima parte di stagione, e non poteva rimanere indifferente davanti a questa tragedia, di cui si è largamente parlato anche sulla stampa generalista.
Il padre del ragazzo, arrivato in Austria dopo la tragedia, ha tenuto un discorso in cui ha raccontato di come la bicicletta fosse tutto per il figlio e si è detto commosso dall’affetto e dal sostegno ricevuto da tutta la comunità ciclistica. Tra i corridori in gara al Tour of Austria c’era anche Cedrik Bakke Christophersen (TDT-Unibet), lo scorso anno alla Coop-Repsol: il ventiduenne ha descritto l’ex compagno di squadra come una persona estremamente umile e con una forte etica del lavoro, che quest'anno stava dando i suoi frutti.
Jaka Primožič (Hrinkow Advarics), pur non conoscendo bene André Drege, è stato il corridore più intervistato sulla vicenda: lo sloveno era con lui al momento della caduta fatale e ha attivato i soccorsi, purtroppo vani, avvisando alcuni poliziotti appostati alla curva successiva. Tutto il mondo del ciclismo ha espresso cordoglio per l’accaduto, ma hanno colpito particolarmente le immagini di Andreas Leknessund, che quel giorno aveva vinto al Sibiu Tour, interrompendo un digiuno di successi di quasi due anni: la sua gioia, però, si è spenta appena ricevuta la notizia; ancora nei pressi del podio di tappa, il corridore della Uno-X Mobility è scoppiato a piangere.
Le corse della settimana
GP Yıldızdağı
In Turchia è andato in scena il GP Yıldızdağı, corsa di un giorno dal nome nuovo, ma che, di fatto è alla quinta edizione: fino allo scorso anno, infatti, si chiamava GP Erciyes. Al via si sono schierate solamente sette squadre: le Continental locali Istanbul Büyükșehir (nuova denominazione della Beykoz Belediyesi), Konya Büyükșehir e Sakarya BB, le selezioni nazionali di Turchia e Iran, una formazione dilettantistica turca e una qatariota. Assente, invece, l’altra formazione turca di terza divisione, la Spor Toto, impegnata al Tour of Qinghai Lake.
Il percorso di gara era lungo poco più di 140 km e presentava un profilo molto nervoso, con strappi continui, l’ultimo dei quali si concludeva alle porte dell’ultimo chilometro. Due corridori hanno fatto nettamente la differenza e si sono giocati il successo. Nel finale Samet Bulut è rimasto da solo al comando e ha regalato, così, alla Istanbul Büyükșehir la prima vittoria con la nuova denominazione. Il marocchino El Houcaine Sabbahi (Qatar Pro Team) si è dovuto accontentare del secondo posto, a 9” dal vincitore.
Un altro marocchino del Qatar Pro Team, Ibrahim Essabahy ha completato il podio, staccato di 3’23”. Subito dietro, a 3’26”, sono arrivati il britannico Maximilian Stedman (Istanbul Büyükșehir), vincitore del GP Erciyes 2023, e Ali Labib Shotorban (Nazionale Iran). Il miglior corridore della Sakarya BB, Burak Abay, ha chiuso sesto, con un ritardo di 3’28”, mentre la Konya Büyükșehir non è andata oltre l’ottavo posto, con Muhammet Eyüp Karagöbek, che è finito alle spalle del campione nazionale iraniano Hasan Seyfollahifard.
Visegrad 4 Kerekparverseny e Visegrad 4 Bicycle Race – GP Slovakia
Nel weekend si sono disputate le prime due corse del circuito Visegrad 4 Bicycle Race. Si tratta di quattro gare che si svolgono nei paesi dell’Alleanza Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria).
La prima prova è stata la Visegrad 4 Kerekparverseny, ex GP Hungary. Al via della prova magiara si sono schierate ventitré squadre: undici Continental, una selezione nazionale polacca e undici formazioni dilettantistiche.
Il percorso di gara prevedeva il classico arrivo di Pannonhalma, in cima ad uno strappo in lastricato di 1100 metri, all’8% di pendenza media e con punte al 15%. La salita, da ripetere due volte, era ovviamente il punto decisivo di un tracciato per il resto abbastanza semplice. La gara era alla ricerca di un nuovo padrone, dato che il vincitore delle ultime due edizioni, Adam Ťoupalík, è passato tra i professionisti lo scorso inverno e non era al via.
Sin dai primi chilometri la corsa è stata molto combattuta, anche a causa del vento, con un gruppo di circa venticinque uomini che ha preso il comando. Nove di loro si sono avvantaggiati ulteriormente e hanno tagliato fuori tutti gli altri. Nel finale Tilen Finkšt (Adria Mobil) e Martin Voltr (Pierre Baguette) sono riusciti a staccare i compagni di avventura e si sono giocati il successo: sul traguardo lo sloveno ha fatto valere la maggiore esplosività e si è imposto con 2” di margine sul ceco.
Alle spalle del duo di testa è emerso il giovane italiano Gabriele Casalini (MBH Bank Colpack), che è andato a prendersi il terzo posto con 46” di ritardo, relegando ai piedi del podio il fratello d’arte Kacper Maciejuk (Nazionale Polonia) e l’australiano Andy Sampson (Ljubljana Gusto Santic), che hanno pagato rispettivamente 55” e 1’02”.
Il percorso della seconda prova, il GP Slovakia, era decisamente più impegnativo, con un finale che prevedeva un circuito di 12,5 km da ripetere tre volte, comprendente il durissimo strappo di Nová Baňa, 1400 metri costantemente sopra il 10%. I primi 100 chilometri, inoltre, presentavano altre cinque salite.
Al via erano presenti ventidue squadre: dieci delle undici Continental già presenti in Ungheria (assente la MBH Colpack) erano accompagnate da undici formazioni dilettantistiche e dalla nazionale polacca.
La salita di Nová Baňa ha fatto la differenza e, all’ultimo passaggio, c’è stata grande battaglia fra i quattro uomini che erano al comando. Mihael Štajnar (Ljubljana Gusto Santic) è stato il primo a cedere, seguito subito dopo da Barnabás Peák (Adria Mobil). In seguito Martin Voltr (Pierre Baguette) ha staccato anche Byron Munton (Epronex-Hungary). Il corridore ceco si è involato verso il traguardo e ha regalato alla sua squadra la prima vittoria stagionale. Per il ventitreenne è stato senz’altro un successo meritato: negli ultimi due mesi, infatti, si era già fatto notare al Tour de Hongrie e GP Gorenjska e il secondo posto alla Visegrad 4 Kerekparverseny del giorno precedente dimostrava che la forma era ancora ottima.
Dopo aver attaccato a più riprese, Byron Munton è stato raggiunto da Barnabás Peák, che aveva affrontato la salita con un ritmo più regolare, ma è riuscito comunque a batterlo nella volata per il secondo posto, a 1’05” dal vincitore. Dylan Hopkins (Ljubljana Gusto Santic) ha terminato la corsa ai piedi del podio, staccato di 1’53”, mentre, con un ritardo di 2’23”, Michał Pomorski (Nazionale Polonia) ha centrato la quinta posizione, regolando un drappello comprendente anche l’ex fuggitivo Mihael Štajnar, ottavo.
Le gare del circuito Visegrad 4 Bicycle Race si concluderanno fra una decina di giorni: il 20 luglio andrà in scena il GP Czech Republic e il 21 il GP Poland.
Le Continental tra i big
Ben quattordici Continental hanno partecipato al Tour of Austria. In una classifica generale che è finita in secondo piano dopo il tragico incidente di André Drege, la ATT Investments e la Felt Felbermayr hanno centrato la top ten, piazzando rispettivamente Márton Dina in nona posizione e Riccardo Zoidl in decima. Prima delle montagne, invece, si era messa in luce la Lidl-Trek Future, che ha vinto il prologo con Cameron Rogers e ha conquistato il terzo posto nella prima frazione con Niklas Behrens.
Al Sibiu Tour sono state sedici le formazioni di terza divisione al via: l’Astana Qazaqstan Development ha ottenuto il miglior risultato in classifica generale, ma Christian Scaroni, undicesimo, era in prestito dal team WorldTour. La formazione kazaka ha, comunque, vinto la cronometro con uno dei corridori del vivaio, Max Walker. Fra i Continental “puri”, il migliore è stato Ludovico Crescioli: il giovane della Technipes #inEmiliaRomagna ha concluso la corsa in quattordicesima posizione. Oltre all’Astana Qazaqstan Development, anche la Petrolike ha conquistato un successo parziale: Jonathan Caicedo, infatti, ha vinto la tappa regina.