Vegni e il cambio di filosofia: "Terza settimana troppo dura bloccava il Giro"
Il numero 1 della Corsa Rosa ha giustificato le scelte del percorso 2024 come rivolte ad un maggiore spettacolo e al dare la possibilità ai big di fare doppietta con il Tour
“Il design del Giro d'Italia 2024 non può essere paragonato a quello delle edizioni precedenti”. Mauro Vegni, direttore delle corse organizzate da RCS, ha confermato quella che non era certo solo un'impressione di pochi, bensì una certezza già al primo sguardo sul percorso che caratterizzerà la prossima Corsa Rosa.
Sono arrivate dunque, ai microfoni di Cyclingnews, le prime dichiarazioni dell'organizzatore in merito al tracciato svelato ufficialmente lo scorso venerdì 13 ottobre: “È una corsa in salita fin dall'inizio e questo non rappresenta un modo di dire, basti dare uno sguardo all'arrivo della seconda tappa. A Oropa renderemo omaggio a uno dei momenti più eroici della Corsa Rosa".
“Si tratta di un percorso evoluto, il quale prevede numerose tappe di media e alta montagna”, prosegue Vegni, "le quali metteranno alla prova i ciclisti non solo nel corso della terza settimana, la cui durezza ha bloccato un po’ la corsa negli ultimi anni, ma per tutta la durata del Giro. Da non sottovalutare poi anche i 70 chilometri presenti a cronometro. I corridori che vorranno andarsi a prendere la Maglia Rosa dovranno in pratica essere pronti fin dall'inizio, tra i motivi per cui mi aspetto molto spettacolo”.
Lo stesso numero 1 del Giro è andato concettualmente a confermare l'idea per cui tale percorso fosse stato disegnato anche per atleti come Tadej Pogačar: "Alcuni corridori, ma solo i migliori, potrebbero essere in grado di fare sia Giro d'Italia che Tour de France nel 2024. Il percorso non è progettato per Pogačar. Abbiamo semplicemente cambiato la nostra filosofia su come progettare tracciato ed altimetria. Tuttavia questo tipo di gara consegna ad elementi del calibro del corridore sloveno l’opportunità di disputarla in coppia con il Tour”.