Cavendish torna alla vittoria, battuto Groenewegen in Ungheria
164 vittorie in carriera per il velocista dell'Astana Qazaqstan, che vince la seconda tappa del Tour de Hongrie. Voltr nuovo leader grazie ai traguardi volanti
A tre mesi esatti dalla vittoria di inizio stagione al Tour Colombia, Mark Cavendish torna alla vittoria al Giro di Ungheria, dimostrando di poter essere ancora quantomeno un vincente a buoni livelli. Cannonball ha finalizzato al meglio il lavoro dell'Astana Qazaqstan sul difficile arrivo di Kazincbarcika, mettendosi alle spalle Dylan Groenewegen e un buona concorrenza di velocisti. Con questa sono 164 vittorie in carriera per il britannico, che si aggiudica il secondo e quasi sicuramente ultimo sprint della settimana al Tour de Hongrie.
Tour de Hongrie 2024, la cronaca della seconda tappa
Una fuga di quattro corridori si sgancia prima della salita iniziale di Erdőbénye, gpm di terza categoria (1.3 km al 5.2%). All'attacco Siebe Dewierdt (Team Flanders-Baloise),
Zsolt Istlstekker (Epronex-Hungary Cycling Team), Martin Voltr (Pierre Baguette Cycling) e l'italiano Christian Bagatin (Team MBH Bank Colpack Ballan). Voltr era già andato all'attacco nella prima tappa di ieri, e in classifica si trova a soli 3" dal leader Sam Welsford grazie ai secondi guadagnati ai traguardi volanti.
Anche oggi il ventiduenne ceco passa ai primi due sprint intermedi, guadagnando 6" complessivi e portandosi al comando della classifica a punti. Destino segnato invece per i quattro attaccanti per quanto riguarda la vittoria di tappa, con Bora-Hansgrohe e Jayco AlUla che non concedono mai più di due minuti e mezzo. Al terzo e ultimo sprint di Kazincbarcika il vantaggio è di 1'45", e allo sprint questa volta Istlstekker passa davanti a Voltr, mentre in vista dello strappo di Tardona (700 metri al 7%) è sceso sotto il minuto.
Proprio in vista dello strappo, ai -26 dall'arrivo, Bagatin attacca i compagni di fuga e riesce ad andarsene da solo, con il solo Dewierdt che riesce a inseguire per qualche chilometro, guadagnando i punti necessari per passare in testa alla classifica scalatori, prima di essere ripreso dal gruppo. Bagatin rimane quindi al comando da solo e supera anche l'ultimo strappo non categorizzato con un buon vantaggio, ma le squadre dei velocisti non lasciano spazio. L'avventura dell'italiano della MBH Colpack finisce poco dopo i -10, e lascia spazio alla preparazione allo sprint, in cui i suoi compagni lavoreranno per Samuele Quaranta, secondo ieri.
Contatto Gronewegen-Welsford, poi esulta Cavendish
Nel finale è l'Astana Qazaqstan a prendere il comando verso l'arrivo di Kazincbarcika, dove diverse curve e qualche restringimento precedono il finale. Anche Jayco e Lotto Dstny, ma dopo il lavoro di Gleb Syritsa è Cees Bol a prendere il comando dentro l'ultimo chilometro. Cavendish è in terza posizione alle spalle del fidato Michael Mørkøv, mentre la sua ruota se la contendono Dylan Groenewegen e Sam Welsford. Lo spalla a spalla tra i due alla penultima curva si fa un po' troppo acceso, e l'australiano è costretto a frenare per evitare la caduta vicino alle transenne, e si trova fuori dai giochi per la vittoria.
Manovra un po' al limite per Groenewegen, che riesce in questo modo a riportarsi alla ruota di Cavendish. L'arrivo tende leggermente a salire ma l'Astana decide comunque di prenderla lunga, mentre anche Matteo Moschetti prova ad anticipare. Cavendish riesce comunque a tenere molto bene la volata di testa, resistendo nel testa a testa con Groenewegen fino al traguardo. Prima vittoria in carriera in Ungheria per l'uomo dell'Isola di Man, che aggiunge la ventunesima Nazione diversa alla lista delle sue conquiste, arrivando a 164 vittorie in carriera.
Groenewegen e Jon Aberasturi (Euskaltel Euskadi) chiudono al secondo e terzo posto, con Moschetti quinto e Elia Viviani sesto. Con sei corridori diversi tra i primi tre nelle prime due volate, niente maglia di leader per i velocisti: al comando della classifica c'è Martin Voltr, che grazie agli abbuoni agli sprint intermedi ora ha 5" su Cavendish e 9" su Groenewegen. Domani toccherà agli scalatori sul classico arrivo in salita di Kékestető.