La tragicomica ultima tappa della SD Worx al Tour of Britain
Come Lorena Wiebes all'Amstel, Christine Majerus esulta troppo presto e si lascia beffare da Ruby Roseman-Gannon sulla linea d'arrivo. Corsa a Lotte Kopecky
Un colpo di scena ha chiuso oggi a Manchester la nona edizione del Tour of Britain femminile: la SD Worx-Protime non ha vinto. Ma questo è nulla: la cosa realmente meravigliosa è la maniera con cui ben tre cicliste del sodalizio olandese, che avevano talmente tanto in tasca la vittoria da poter decidere di far vincere la meno titolata/veloce (è di una volata che stiamo parlando), hanno infine regalato il successo a un'estranea, che nella fattispecie risponde al nome di Ruby Roseman-Gannon.
25enne campionessa australiana su strada in carica, forte in salita e con ottimo spunto veloce, in pratica Ruby Roseman-Gannon è un'atleta da classiche che potrà ritagliarsi degli spazi anche nei grandi giri; nel Tour of Britain finito oggi l'abbiamo vista lavorare per Letizia Paternoster, nell'ultima tappa però ha fatto da sé e ha trovato il pertugio giusto che le ha permesso di regalare un grosso dispiacere alla formazione dominatrice della scena, e però di donare a se stessa un successo memorabile (il secondo da professionista dopo appunto il titolo nazionale ottenuto in gennaio) e alla Liv AlUla Jayco un bel riscontro per quanto fatto in questi giorni d'oltremanica.
La corsa poi la porta a casa Lotte Kopecky, al termine di quattro giorni - come detto - di dominio totale da parte della SD Worx, e tutto ciò è ottimo per il plurititolato team, ma la beffa di Manchester resterà negli annali: erano in tre, con Christine Majerus a essere scortata a sinistra da Kopecky e alle spalle da Lorena Wiebes, nella volata che stava decidendo la frazione conclusiva. E il gioco sarebbe pure riuscito se la lussemburghese - in quel modo omaggiata dalle compagne per il tanto lavoro quotidianamente svolto - non si fosse fatta prendere dalla frenesia di esultare con un attimo d'anticipo, venendo così bruciata sulla linea d'arrivo da Roseman-Gannon che si inseriva da dietro al suo fianco.
Wiebes avrà rivissuto momenti di incubo, dato che proprio lei, appena un mese e mezzo fa, nell'Amstel Gold Race si fece beffare allo stesso modo, in quel caso da Marianne Vos.
Tour of Britain, la cronaca della quarta tappa
Da Manchester a Manchester (in realtà al sobborgo di Leigh), 99.2 km per la quarta e ultima tappa del Tour of Britain 2024. Ci si aspettava pressappoco una frazione da volata, e invece c'è stata tanta selezione. Dopo una serie di tentativi in avvio, l'azione più vibrante della prima fase l'ha condotta Lizzie Deignan (Lidl-Trek), scattata sulla salita di Grains Bar ai -83, riuscita a mettere insieme 45" di margine e transitata per prima anche al Gpm di Ramsbottom Rake ai -56 (assicurandosi così la relativa classifica), prima di essere ripresa ai -40 da un'avanguardia del gruppo già piuttosto selezionato dai colpi della SD Worx-Protime, la quale ha spinto molto sotto la pioggia incessante e soprattutto nel vento che ha anche concorso a frazionare il plotone stesso.
Christine Majerus (SD Worx) ha vinto lo sprint intermedio di Horwich ai -22, poi Anna Henderson (Nazionale Gran Bretagna) ha tentato una breve sortita, ma soprattutto ai -19 la leader Lotte Kopecky (SD Worx) s'è avvantaggiata con la stessa Henderson, con Pfeiffer Georgi (DSM-Firmenich PostNL) e Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco).
Non sono mancati gli attacchi in questo gruppetto, ai -14 ci hanno provato prima Paternoster e poi Georgi, intanto da dietro emergeva dal secondo gruppo Lorena Wiebes (SD Worx), rientrata sulle prime ai -10. Un attimo dopo è però rientrato il drappellone, ed eravamo punto e a capo. L'ultimo tentativo l'hanno messo in atto Franziska Koch (DSM), Flora Perkins (Gran Bretagna), Elena Cecchini (SD Worx) e Ruby Roseman-Gannon (Liv) tra i -8 e i -5, dopodiché le posizioni si sono rinserrate e ci si è orientati allo sprint finale.
Sfortuna Paternoster, disastro SD Worx
Sprint da cui Paternoster è stata tirata fuori da una foratura ai 4 km. Un guaio che le è costato carissimo, visto che le ha fatto accumulare 10" di ritardo che in classifica hanno significato perdere il podio. La volata è stata dominata dalla SD Worx: Kopecky si è messa a trenare ai 500 metri e, uscita con qualche metro di vantaggio dall'ultima curva ai 200 metri, avrebbe anche potuto tirar dritta e vincere: non l'avrebbero ripresa.
Alle spalle di Lotte c'era Majerus che - sulla carta - tirava la volata a Wiebes, che era alla sua ruota. Ma Lorena non è mai uscita dalla ruota di Christine, incitandola anzi a gran voce a fare lei lo sprint, incurante del fatto che lì in zona si aggirasse Ruby Roseman-Gannon. Di fatto la scena finale è stata questa: Kopecky che rallenta e si allarga a sinistra aspettando che passino le compagne; Wiebes che non fa lo sprint, Majerus che lo fa ma che esulta due metri prima della linea d'arrivo, facendosi così infilare da Roseman-Gannon, intervenuta a rovinare la festa apparecchiata per la SD Worx.
Fa specie l'ordine d'arrivo con Roseman-Gannon a precedere le tre sventate, Majerus, Wiebes e Kopecky in sequenza. Eline Jansen (VolkerWessels) si è presa il quinto posto davanti a Pfeiffer Georgi. La corsa la vince Lotte Kopecky con 17" su Anna Henderson, 34" su Christine Majerus (quattro posizioni recuperate) e 38" su Georgi. Letizia Paternoster a causa della citata foratura scivola dalla terza alla quinta posizione a 40" da Kopecky.