Ruta del Sol, urrà Sky nella tappa regina: non con Froome, ma con Poels
In questa 64esima edizione della Vuelta a Andalucía o Ruta del Sol tutte le attenzioni sono puntate su Chris Froome per il suo rientro alle corse dopo la divulgazione della positività al salbutamolo, ma c'era anche grande curiosità di avere come si sarebbe comportato il corridore britannico anche dal punto di vista sportivo soprattutto in virtù dell'incredibile mole di allenamenti effettuati quest'inverno in Sudafrica. La corsa spagnola offriva oggi un test interessantissimo, una tappa con arrivo in salita sull'Alto de Allanadas dove lo stesso Froome aveva già vinto nel 2015: alla fine a trionfare è stata proprio una maglia del Team Sky, ma il britannico è rimasto a bocca asciutta e ad esultare è stato il suo compagno di squadra Wout Poels.
A inizio mese Poels non aveva convinto alla Volta a la Comunitat Valenciana chiudendo solo 19° in classifica generale dietro a ben tre altri uomini della Sky: oggi invece il 30enne olandese ha corso benissimo ed è andato a prendersi di forza la vittoria di tappa ed il primato provvisorio con un scatto molto deciso nelle ultime centinaia di metri.
Una fuga di nove corridori prende sette minuti
La tappa di oggi, la seconda di questa edizione della Vuelta a Andalucía, è scattata da Otura e dopo pochi chilometri c'è subito stata una fuga pronta a prendere il largo: Alvaro Cuadros (Caja Rural), Przemyslaw Kasperkiewicz (Delko Marseille), Alexis Gougeard (AG2R), Pascal Eenkhoorn (LottoNL-Jumbo), Diego Rubio (Burgos BH), Aaron Verwilst (Sport Vlaanderen), Sho Hatsuyama (Nippo-Vini Fantini), Jeroen Meijers (Roompot) ed Enrique Sanz (Euskadi-Murias) sono riusciti a prendere addirittura più di sette minuti di vantaggio poco prima del transito a metà percorso.
La fase centrale della corsa era caratterizzata da quattro gran premi della montagna che non hanno fatto selezione in gruppo, ma che sono comunque serviti a sgretolare la il drappello dei battistrada: dopo il Puerto de Valdepeñas a 40 chilometri dall'arrivo sono infatti rimasti in testa alla corsa solo Alexis Gougeard, Pascal Eenkhoorn e Diego Rubio. Ai meno 20 il terzetto di testa aveva ancora quasi tre minuti di margine, mentre dieci chilometri più avanti il gruppo tirato dall'Astana gli aveva recuperato solo 50": tuttavia la situazione era del tutto sotto controllo vista la dura salita conclusiva dell'Alto de Allanadas.
Astana generosa, ma nulla può contro lo scatto di Poels
Tra i fuggitivi il primo ad alzare bandiera bianca è stato l'olandese Eenkhoorn a otto chilometri dall'arrivo quando l'erta finale non era ancora formalmente iniziata, poi in una delle prime vere dure rampe a poco meno di cinque chilometri dal traguardo Diego Rubio si è liberato anche di Gougeard. Rubio è resistere fino ai 1800 metri finali dopo che alle sue spalle si era già scatenata la bagarre: il primo a muoversi era stato Jakob Fuglsang ai meno tre, poi dopo qualche centinaia di metri è stato Mikel Landa ad andare a chiudere il buco portandosi dietro Tim Wellens, Wout Poels e Luis León Sánchez più altri che sono rientrati in un secondo momento. A questo punto, Chris Froome non faceva parte del drappello dei migliori.
A un chilometro e mezzo dall'arrivo Tim Wellens si è giocato le proprie carte con un bello scatto: il belga della Lotto Soudal ha preso un po' di vantaggio, ma già dentro agli ultimi 1000 metri è stato Wout Poels a riportarsi per primo su di lui assieme a Landa e ai due Astana già visti in azioni in precedenza. La squadra kazaka, in superiorità numerica, ha provato ancora una volta a giocare d'anticipo con Fuglsang, ma questa volta la risposta di Wout Poels è stata letale per tutti: nessuno è stato in grado di seguire la violenta accelerazione dell'olandese che negli ultimi metri ha avuto tutto il tempo per celebrare il trionfo.
A 2" di distanza Luis León Sánchez, che conferma l'ottimo inizio di stagione, è andato a prendersi la seconda posizione davanti a Tim Wellens, a 4" sono stati invece classificati Mikel Landa e Jakob Fuglsang, quest'ultimo ottimo oggi nelle vesti di gregario di lusso. La Movistar ha piazzato Marc Soler in sesta posizione staccato di 17" mentre Chris Froome alla fine ha chiuso settimo con un ritardo di 27": il britannico non si è mai azzardato a seguire tutti i vari cambi di ritmo e ha impostato la salita con il proprio passo, un atteggiamento che non è nuova da parte sua soprattutto quando sa di non avere la condizione fisica dei giorni migliori. In assenza di abbuoni, i distacchi in classifica generale coincidono con quelli di questa seconda tappa