De La Cruz, bel numero a San Sebastián
Vuelta al País Vasco, il corridore della Quick-Step Floors si fa 15 chilometri da solo e conquista tappa e maglia. Piazzamento nei 10 per Visconti e Ulissi
A quasi 28 anni David De La Cruz si trova ad affrontare quella che potrebbe essere la stagione di svolta della sua carriera: il corridore catalano della Quick-Step Floors è spesso stato accreditato di ottime qualità dal punto di vista fisico anche se in passato raramente queste di erano poi trasformate in risultati o prestazioni di livello, dalla prima vittoria da professionista con 7° posto finale alla scorsa Vuelta a España forse qualcosa è cambiato e quest'anno De La Cruz ha prima vinto la tappa conclusiva della Parigi-Nizza davanti ad Alberto Contador, oggi invece ha messo in scacco tutto il gruppo dei migliori alla Vuelta al País Vasco dove è riuscito a conquistare la terza tappa e la maglia di leader della corsa con una spettacolare azione in solitaria negli ultimi 15 chilometri.
Quattro italiani nella fuga di nove
Dopo due tappe per velocisti, il Giro dei Paesi Baschi proponeva un frazione molto più impegnativa con ben sei gran premi della montagna in appena 160 chilometri. Tanti corridori hanno quindi provato ad andare in fuga fin dai primi chilometri con il francese Julien Berard (AG2R) come uno dei più attivi, ma ci sono voluti ben 43 chilometri prima che riuscisse a formarsi il gruppo buono. Con Stéphane Rossetto (Cofidis), Jakob Fuglsang (Astana), Sergio Pardilla (Caja Rural), Alex Howes (Cannondale) e Arnaud Courteille (FDJ) c'erano anche gli italiani Alessandro De Marchi (BMC), Matteo Montaguti (AG2R), Antonio Nibali (Bahrain) ed Eros Capecchi (Quick-Step) mentre il laziale Valerio Conti (UAE) ha provato senza successo a rientrare dopo alcuni chilometri.
Alaphilippe cade e perde terreno
Il gruppo di nove corridori al comando della corsa ha avuto quattro minuti e mezzo di vantaggio al chilometro 70, a 90 dal traguardo, ma l'entrata in azione di Movistar e Team Sky ha riportato il gap del gruppo sotto ai tre minuti abbastanza rapidamente. A 53 chilometri dall'arrivo, in corrispondenza del rifornimento fisso, c'è stata una caduta che ha coinvolto lo sfortunatissimo Julian Alaphilippe: nella prima il francese della Quick-Step ha forato a 3200 metri dall'arrivo quando si trovava da solo in testa alla corsa e s'è ritrovato con più di due minuti di ritardo in classifica, oggi è apparso molto dolorante al momento di rialzarsi e pur riuscendo a ripartire ed a terminare la tappa ha dovuto dire addio alla speranza di un piazzamento nella generale visto che ha tagliato il traguardo a quasi un quarto d'ora dai primi.
Oltre alle contusioni riportate nell'impatto con l'asfalto, a dare una bella mazzata ad Alaphilippe è stata anche la Lotto Soudal che poco dopo la caduta del francese si è prodotta in un gran forcing con tutti gli uomini davanti al gruppo in blocco: sulla salita Alkiza l'azione della squadra belga ha ridotto lo svantaggio dai fuggitivi sotto al minuto ed anche il numero di corridori facenti parte del plotone è diminuito sensibilmente. Sulla successiva ascesa di Andazarrate la Lotto Soudal si è spostata di colpo creando un po' di perplessità su quali fossero i reali intenti precedenti, ma Movistar e Sky si sono riportate davanti a tenere alta l'andatura. Davanti intanto anche i fuggitivi hanno accelerato, con Alessandro De Marchi che in prima persona si è messo davanti ad aumentare il ritmo a testimonianaza di una grande voglia di non arrendersi troppo facilmente al plotone: a ruota del friulano della BMC sono rimasti solamente Jakob Fuglsang e Matteo Montaguti ma anche il romagnolo si è dovuto arrendere in vista del gpm ai meno 36 chilometri.
De Marchi e Fuglsang ripresi ai meno 22, sfortunato Yates
Rimasti in fuga solamente due corridori con un vantaggio di appena 15", l'azione dei battistrada era destinata ad arrestarsi presto: se non fosse stato per De Marchi sarebbe finita anche prima, ma alla fine la prima parte del gruppo si è ricompattata quando mancavano 22 chilometri all'arrivo; a quel punto il primo gruppo era composto ancora da circa 55 corridori e tra loro c'era anche la maglia del leader della classifica Michael Matthews, apparso un po' in difficoltà nella salita precedente ma comunque bravo a salvarsi.
Prima della salita di Mendizorrotz, l'ultima di questa faticosa giornata, c'era un tratto di leggera discesa e pianura in cui comunque i corridori non hanno potuto rilassarsi più di tanto. Subito dopo l'annullamento della fuga, Alejandro Valverde e Simon Yates hanno forato praticamente nello stesso momento: il murciano della Movistar si è fatto dare la bicicletta dal compagno di squadra Gorka Izagirre ed è rientrato velocemente in gruppo, per il britannico della Orica-Scott le operazioni sono andate un po' più per le lunghe si è ritrovato a dover inseguire prima con Verona e Kreuziger e poi tutto solo. Sabato Yates aveva vinto il GP Indurain, oggi la sorte gli ha voltato le spalle: una volta iniziata la salita finale ha dovuto pensare solo a limitare i danni, ma comunque al traguardo di San Sebastián ha perso un minuto e mezzo dagli altri favoriti.
Un solo protagonista nel finale, David De La Cruz
A 15.5 chilometri dall'arrivo è avvenuto lo scatto che si è poi rivelato decisivo: sulle prime rampe dell'ascesa di Mendizorrotz è uscito dal gruppo il francese Mickaël Cherel seguito da David De La Cruz. Per alcune centinaia di metri lo spagnolo ha lasciato sfogare il collega dell'AG2R, poi si è portato lui in prima persona davanti per aumentare l'andatura ed è rimasto da solo in testa: a quel punto De La Cruz ha tirato dritto con passo molto interessante e regolare che ha tenuto a distanza tutti i contatti. Sul catalano della Quick-Step hanno provato a rientrare Alexis Vuillermoz, Rubén Fernández, Primoz Roglic e Rigoberto Urán, ma nessuno è riuscito a prendergli la scia: il vantaggio di De La Cruz nei confronti del gruppo ha quindi continuato ad aumentare mentre i grandi favoriti per la classifica si sono mossi sono in prossimità del gran premio della montagna, più per prendere la discesa nelle prime posizioni che per un reale intendo di fare selezione.
David De La Cruz ha gestito benissimo gli ultimi 10 chilometri tra discesa e pianura e lo scatto che sembrava abbastanza velleitario si è trasformato in un'azione vincente: il corridore catalano non solo è andato a prendersi la vittoria di tappa, ma ha conservato anche quel minimo margine di vantaggio che in una corsa senza abbuoni gli ha permesso di balzare in testa alla classifica generale. Lo sprint per la seconda posizione se è lo è aggiudicato il polacco Michal Kwiatkowski davanti a Jay McCarthy ed Alejandro Valverde. Due gli italiani tra i primi 10 dell'ordine d'arrivo e per entrambi è un primo segnale in vista delle Ardenne: Giovanni Visconti ha chiuso quinto, Diego Ulissi invece settimo, certo la tappa di oggi non può essere come banco di prova per una grande classica (almeno per il chilometraggio) ma i due alfieri azzurri ci fanno capire che la gamba non è poi così malvagia.
Domani la quarta tappa di questo Giro dei Paesi Baschi collegherà San Sebastián con Bilbao per un totale di 174.1 chilometri: i gran premi della montagna sono solamente due, ma attezione perché a 14 chilometri dal traguardo ci sarà l'Alto El Vivero che è lungo "solo" 4.2 chilometri ma che presenta una pendenza media dell'8.5%. Non è un finale in grado di fare distacchi d'altri tempi, ma la cronometro finale di sabato si avvicina e alcuni corridori devono provare a guadagnare terreno a tutti i costi: dietro a De La Cruz sono infatti sono infatti 40 i corridori che hanno solo 3" di ritardo.