La Francia sogna con Cédrine Kerbaol: prima vittoria al Tour de France
Primo successo francese al Tour de France Femmes con un attacco solitario negli ultimi 15 chilometri. La giovane della Ceratizit ora è seconda in classifica dietro Niewiadoma
L'attesa era tutta per Évita Muzic e Juliette Labous, specialmente oggi che si arrivava nelle zone della campionessa nazionale, ma oggi a Morteau la Francia esulta per la sua prima vittoria di tappa in tre edizioni di Tour de France Femmes grazie a Cédrine Kerbaol. Classe 2001, maglia bianca un anno fa con il dodicesimo posto finale, la capitana della Ceratizit-WNT non era però stata mai così vicina alle migliori sui grandissimi palcoscenici come in questa settimana, e oggi ha colto la sua occasione con un grande attacco solitario negli ultimi 15 chilometri, sfruttando il fatto di non essere molto marcata pur da quarta in classifica.
Dopo quattro vittorie in gare minori e un titolo nazionale a cronometro, Kerbaol coglie finalmente il grande successo, di quelli che cambiano carriere, e si porta al secondo posto in classifica dietro a Kasia Niewiadoma, alla vigilia del weekend conclusivo. Il ciclismo francese sognava già dalla partenza una delle sue atlete di classifica almeno sul podio, dopo due edizioni passate a vedere festeggiare le altre, ma al momento quella posizionata meglio prima delle due tappe di montagna è la meno pronosticabile, con Labous quinta e Muzic undicesima nella generale.
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Fin dai primi chilometri, specialmente sulla Col du Mont de Fourche (3.5 km al 5.6%) c'è il terreno per portare via una fuga numerosa, sulla spinta di Justine Ghekiere (AG Insurance-Soudal), come sempre a caccia di punti ai gran premi della montagna. Un primo tentativo a dieci con dentro anche Cecilie Uttrup Ludwig, Amanda Spratt e Mischa Bredewold, viene neutralizzato dalla Visma Lease a Bike, che ha serie intenzioni di andare per la tappa. Fem van Empel e soprattutto Marianne Vos si inseriscono in un altro gruppo numeroso, alle spalle di un primo tentativo a due con Audrey Cordon-Ragot (Human Powered Health) e Iurani Blanco (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi).
All'attacco con le due Visma e la solita Ghekiere anche Niamh Fisher-Black e Christine Majerus (Team SD Worx-Protime), Soraya Paladin (Canyon//SRAM Racing), Franziska Koch (Team dsm-firmenich PostNL), Ellen van Dijk (Lidl-Trek), Grace Brown (FDJ-Suez), Amber Pate (Liv AlUla Jayco), Nina Berton (Ceratizit-WNT), Sheyla Gutiérrez (Movistar), Julie De Wilde (Fenix-Deceuninck), Victoire Berteau (Cofidis), Maaike Coljé (Arkéa B&B Hotels) e Anniina Ahtosalo (Uno-X Mobility). Un gruppo numeroso e con diverse delle squadre principali rappresentate, con la possibilità di giocare per la tappa o di essere di supporto alle capitane come teste di ponte nel finale.
Le diciotto al comando arrivano con poco più di due minuti allo sprint intermedio di Sancey, dove Vos prende 25 punti e aggancia Charlotte Kool al comando della classifica maglia verde. Ghekiere passa per prima anche sulla Côte de Laviron, mentre il gruppo non lascia spazio tra salita e la successiva discesa, con la Movistar a tirare per ridurre il distacco. Ai -40 il vantaggio delle fuggitive è di poco superiore al minuto, e sulla salita di La Roche du Prêtre (7 chilometri al 4.6%) c'è tutto il terreno per recuperare ancora.
In gruppo la prima a muoversi è Mavi García (Liv AlUla Jayco), che ha perso tempo nelle due tappe precedenti, mentre davanti Van Empel e Majerus finiscono il loro lavoro in favore di Fisher-Black e Vos, che però si stacca dalla neozelandese e da Gutiérrez, Ghekiere, Paladin e Brown. Nonostante l'australiana sia in lotta per la tappa, la FDJ-Suez si mette a fare un gran ritmo in gruppo, senza però riuscire a staccare nessuna donna di classifica. Fisher-Black prova anche ad andarsene da sola nell'ultimo chilometro di salita, ma viene ripresa poco prima del traguardo del gpm da Ghekiere e Brown.
Dopo lo scollinamento è ancora la Movistar a spendersi per Liane Lippert, con le tre fuggitive ormai nel mirino negli ultimi venti chilometri, con l'ultima salita di giornata in arrivo. Sulla Côte des Fins (1.8 km al 6.8%) ci prova subito Juliette Labous, che conosce molto bene queste zone, ma riesce solo ad allungare la fila. Quando la campionessa francese si rialza ci prova in contropiede Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), che si riporta sulle due fuggitive ma senza riuscire a scappare. A meno di un chilometro dallo scollinamento inizia a staccarsi anche Vos, insieme a Kristen Faulkner, la seconda della classifica. Puck Pieterse scatta per i punti al gpm, seguita subito dalla maglia gialla di Niewiadoma e da Demi Vollering, che supera a pieni voti il test sulla sua condizione dopo la caduta di ieri, con Labous e Gaia Realini poco dietro.
Kerbaol coglie l'attimo
Non si ripete però quanto successo nella tappa di Liegi, e dopo lo scollinamento sono di nuovo tutte insieme. Prova ad approfittare dello stallo Cédrine Kerbaol (Ceratizit-WNT), che se ne va in contropiede insieme a Rooijakkers, che dopo qualche centiniaio di metri non riesce però a tenere le ruote della francese, che prende il largo da sola e guadagna subito venti secondi con una grande discesa. Dietro Vos riesce a rientrare sul gruppo principale, ma deve affidarsi al lavoro delle altre squadre per arrivare a sprintare per la vittoria, e la collaborazione è tutt'altro che ideale.
FDJ e Canyon prova a ridurre in qualche modo il distacco, ma con una Grace Brown molto stanca dopo la giornata in fuga e Alice Maria Arzuffi a rompere i cambi in favore della comapgna di squadra, che davanti continua a spingere al massimo. Solo negli ultimissimi metri la francese si concede il tempo per celebrare la vittoria più importante della sua carriera, che la proietta in una nuova dimensione. Al traguardo il suo vantaggio è di ventuno secondi sul gruppo, regolato tanto per cambiare da Marianne Vos, che con il secondo posto si prende la maglia verde. Terza Lippert per il secondo giorno consecutivo, Niewiadoma sesta e ancora leader.
La polacca ora ha sedici secondi di margine sulla stessa Kerbaol, che per qualche chilometro ha anche accarezzato l'idea di vestire la maglia gialla, ma guadagna comunque due posizioni su Faulkner e Pieterse. Vollering perde una posizione da Lippert a causa dell'abbuono, ma rimane a 1'19" da Niewiadoma, con gli occhi già puntati sull'arrivo di domani a Le Grand Bornand, il primo in salita.