Ciclovia Becca d’Aver, oltre 30 km tra i monti valdostani
Percorso tra boschi, praterie ed alpeggi, che raggiunge vette di oltre 2000 metri, in una zona poco conosciuta alla scoperta del volto antico della montagna
Tesori scientifici, culturali ed enogastronomici in un contesto paesaggistico unico.
Ciclovia Becca d'Aver, caratteristiche e partenza
Prendendo il nome dall’omonima cima di oltre 2000 metri, la Ciclovia Becca d’Aver si dipana per circa 32 km su terreno misto fra asfalto, sterrato e sentieri con tratti a difficoltà diversa. I dislivelli notevoli ne fanno complessivamente un itinerario per esperti. Zona lontana dai grandi flussi turistici valdostani, la ciclovia scorre in mezzo a praterie, vallate e boschi in una zona che offre la possibilità di conoscere un mondo antico che in parte sopravvive ancora oggi. Lungo il percorso vi sono alcuni punti di sosta, con aree attrezzate a campeggio, e di ricarica per e-bike. La partenza è dal Comune di Saint-Barthélemy, per snodarsi poi verso il Cervino. Piccolo comune nei presi di Nus, Saint-Barthélemy è al centro di una vasta zona adibita a pascoli, utilizzata anche per escursionismo e ciaspolate. È noto per la presenza dell’Osservatorio Astronomico della Regione, gestito dalla ONLUS Fondazione Clément Fillietroz, e propone attività di ricerca, didattica, divulgazione e trasferimento tecnologico in astrofisica ed astronomia.
Le altre tappe della Ciclovia Becca d'Aver
Verrayes, a circa 1000 metri di altitudine, offre tesori naturali e culturali. Lo Stagno di Loson, posto su un terrazzo glaciale, è una riserva naturale indicata come Zona di Conservazione Speciale. Annovera decine di specie vegetali ed animali tipiche degli ambienti umidi, di cui alcune uniche o molto rare nella Regione. Da vedere l’ottocentesca Chiesa di S. Martino e Santa Barbara, sorta sulle rovine di una precedente chiesa le cui tracce sono visibili sul campanile, e la quattrocentesca Cappella di S.Michele. A Torgnon, ultima tappa della Ciclovia Becca d’Aver, è interessante il Museo Etnografico Petit Monde, che narra e documenta la storia e l’evoluzione degli abitanti del luogo: costruzione dei villaggi, vita lavorativa, organizzazione sociale, educazione dei figli.
Tra alpeggi e Fontina
Costruzioni rurali che punteggiano i pascoli alpini, gli alpeggi comprendono le abitazioni dei pastori, i ricoveri per il bestiame e le casere. La Ciclovia Becca d’Aver consente di conoscere il ritmo antico degli alpeggi, ove le mandrie sostano d’estate e la particolare qualità dei pascoli dona al latte un sapore inconfondibile. Negli antichi alpeggi esistevano figure specializzate nelle diverse mansioni; ancora oggi la vita in alpeggio ripropone alcune caratteristiche di quelle figure. L’itinerario è forse il modo migliore per scoprire i prodotti locali e soprattutto la Fontina, tipico formaggio che nasce in alpeggio. Prodotto in tre qualità con diverse caratteristiche, tutte riconosciute come DOP, si identifica come l’immagine stessa della Valle d’Aosta.