A Geelong spunta un nome nuovo: Loes Adegeest
L'olandese vince la Cadel Evans Great Ocean Road Race battendo Amanda Spratt in uno sprint a due e già si candida a essere una delle rivelazioni dell'anno. Podio per Nina Buijsman
Il problema della Trek-Segafredo in queste gare australiane è stato che schierava la più forte in salita, Amanda Spratt, la quale però in volata è praticamente un palo; e siccome le salite di Tour Down Under prima e Cadel Evans Great Ocean Road Race poi non erano così complicate da permettere l'assolo, ecco che la situazione già vista al TDU si è ripresentata oggi alla CEGORR: Spratty fa la differenza ma non troppo, nel senso che non riesce a scrollarsi tutte di dosso, e all'arrivo viene puntualmente battuta. Preferibilmente da una FDJ-Suez: nella gara a tappe di dieci giorni fa fu Grace Brown; nella prova in linea odierna l'onore è toccato a Loes Adegeest, 26enne olandese che al Down Under faceva la gregaria di Grace e oggi ha potuto agire in proprio, data anche la non eccelsa giornata della sua titolata capitana.
Due parole su Loes: già in gioventù aveva esibito doti in salita, poi la sua carriera, transitata con alti e bassi nella Parkhotel Valkenburg nel 2019, è stata segata in due - come quella di tante altre - dalla pandemia. Praticamente ferma nel 2020, è ripartita da una formazione amatoriale l'anno successivo, riuscendo a vincere il titolo olandese per atlete senza contratto sia a crono che in linea. Ciò l'ha riportata nel circuito UCI nel 2022, anno in cui - difendendo i colori dell'irlandese IBCT - ha vinto i Mondiali di eSports (quelli sui rulli, per intenderci; tra gli uomini vinse Jay Vine) a fine febbraio prima di una dignitosissima stagione in cui tra tanti buoni piazzamenti è riuscita a conquistare anche una vittoria di tappa al Tour de l'Ardèche in settembre. Da lì ha potuto finalmente spiccare il volo verso il World Tour, la FDJ-Suez e un presente che è già di successo. Azzardiamo: questa ragazza potrà essere una delle rivelazioni della stagione.
Brevi cenni di cronaca. Il percorso della Cadel Evans Greag Ocean Road Race, prima corsa in linea del Women's World Tour 2023, è riassumibile nella famosa canzone “Geelong and winding road”… (ok, ok)… nel senso che sui 143.2 km che separavano Geelong e Geelong, partenza e arrivo della corsa, l'unica costante è stata il vento. Molteplici attacchi, nessuno destinato a lasciare il segno prima del circuito finale da ripetere due volte. Citiamo quello di Keely Bennett (Bridgelane) e Sophie Edwards (ARA Skip Capital Sunshine Coast) dai -120 ai -74 (al massimo un minuto abbondante di margine per le due); e quello di Alisha Wells (ARA Skip), partita ai -44 e raggiunta ai -34 da Kerry Jonker (Coop-Hitec Products) dopo aver avuto fino a 1'03" ai -36; il gruppo le ha riprese ai -32, subito dopo aver approcciato il circuito di Geelong (16.6 km a giro).
Già nella prima tornata abbiamo visto Amanda Spratt (Trek-Segafredo) muoversi all'attacco tampinata da Loes Adegeest (FDJ-Suez) sulla salita di Challambra Crescent ai -26. L'azione delle due ha ispirato una fughetta di nove, con loro c'erano pure Krista Doebel-Hickok e Lauren Stephens (EF Education-TIBCO-SVB), Nikola Noskova e Danielle De Francesco (ZAAF), Simone Boilard (St Michel-Mavic-Auber93), Claire Steels (Israel Premier Tech Roland) e l'insostituibile Brodie Chapman, gregaria di lusso per Spratt. Il gruppetto è stato riassorbito ai -17.5 da una ventina di altre atlete.
Al giro successivo Challambra Crescent ai -10 è stata approcciata da Alexandra Manly (Jayco AlUla) con qualche metro di vantaggio, ma Chapman ha chiuso il gap in salita e a questo punto è partita Noskova, su cui subito sono rientrate Spratt e Adegeest che l'hanno poi staccata in vista dello scollinamento ai -9 (forcing immancabile di Amanda). L'estremo tentativo di ricucire sulle due l'ha condotto Georgia Williams (EF) con uno scatto sullo strappetto di Melville Avenue ai -6, quando le battistrada avevano già 12" di margine; sulla neozelandese si sono portate poi Rachel Neylan (UniSA-Australia), Claire Steels e, in preziosa marcatura, la solita Brodie. L'azione s'è così annacquata e le due di testa hanno avuto definitivamente buon gioco.
Sul rettilineo finale Danielle De Francesco (ZAAF) ha proposto un ultimo contropiede, le due lì davanti si stavano in effetti guardando in vista dello sprint, ma non così tanto da permettere clamorosi rientri; in effetti la trentenne australiana è stata raggiunta dalle altre mentre ai 250 metri Adegeest lanciava la volata. Spratt ha provato a reagire ma non c'è stato verso, si è dovuta arrendere al maggiore spunto della collega: un altro secondo posto per Amanda dopo i due collezionati al Down Under (nella tappa regina e in classifica).
Il gruppo inseguitore, composto alla fine da 14 cicliste, è stato cronometrato a 4" con Nina Buijsman (Human Powered Health) a prendersi il gradino più basso del podio davanti a Josie Nelson (Coop), De Francesco, Henrietta Christie (Human Powered Health), Ruby Roseman-Gannon (Jayco), Williams, Doebel-Hickok e Boilard al decimo posto. Domani toccherà agli uomini che affronteranno lo stesso percorso delle ragazze, 107.6 km in linea e poi il circuito di 16.6 km, solo che domani i giri saranno 4 e non 2, per un totale di 176.5 km.