GP de Québec, Kennaugh ripreso a 400 metri dalla fine. Vince Matthews su Van Avermaet
Sotto un sole splendente si è disputato, nella serata europea, il Grand Prix de Québec, prima delle due prove canadesi del World Tour. La corsa, consistente in 16 giri del circuito di 12.6 km, è stata caratterizzata da una fuga di cinque elementi partita dopo 2 km: presenti i canadesi Rob Britton (Rally Cycling), Alexander Cataford e Bruno Langlois (Canada), il sudafricano Nick Dougall (Team Dimension Data) e l'israeliano Guy Sagiv (Israel Cycling Academy).
Il margine massimo lasciato loro dal gruppo è stato di 6'35" attorno al km 40. Le formazioni più interessate a lavorare sono state Bahrain Merida, BMC Racing Team e soprattutto Astana Pro Team. Da segnalare alcune cadute: una delle quali, avvenuta al km 80, ha visto un cane entrare nella coda del gruppo buttando a terra e costringendo al ritiro Nuno Bico (Movistar Team).
A 40 km dal termine il margine dei battistrada è di 2'10" ma un'accelerazione dell'Astana porta ai meno 35 km con solo 1'. E il lavoro dei kazaki vede una prima conseguenza con un tentativo ai meno 28 km di Jakob Fuglsang, subito ripreso. Iniziano quindi gli scatti, prima con Peter Kennaugh (Bora Hansgrohe), poi con Dennis van Winden (Israel Cycling Academy) e poi David Gaudu (Groupama-FDJ).
Quando inizia il penultimo giro Britton e Langlois rimangono in testa con circa 20" su Kennaugh e 30" sul gruppo. Giusto poco più tardi è stata la volta di Rémi Cavagna (Quick Step Floors) e di Sébastien Reichenbach (Groupama-FDJ). A 21 km dalla fine Kennaugh si è riportato su Britton e Langlois mentre alle loro spalle, a circa 15", si forma il terzetto con Cavagna, Reichenbach e il belga Baptiste Planckaert (Team Katusha-Alpecin), ma costoro vengono riassorbiti ai meno 18 km.
Con un aumento di ritmo Kennaugh riesce a staccare in discesa i due fuggitivi superstiti, che vengono ripresi dal gruppo ai meno 16 km. Proseguono le scaramucce ma nessuno, ad eccezione di Robin Carpenter (Rally Cycling), riesce ad avvantaggiarsi. L'ultimo giro inizia così con Kennaugh con 15" su Carpenter, 17" su Mathias Fränk (AG2R La Mondiale) e Jakob Fuglsang e 25" sul gruppo disorganizzato.
Sul trio Carpenter-Fränk-Fuglsang si riportano ai meno 11 km Nathan Brown (Team EF Education First-Drapac), Nathan Earle (Israel Cycling Academy) e David Gaudu (Groupama-FDJ). Dopo qualche momento di sbandamento il BMC Racing Team e la Trek-Segafredo iniziano a tirare il plotone ma ai meno 8 km Kennaugh continua a possedere poco meno di 30" sul gruppo e 20" sui sei inseguitori, che non trovano l'accordo: costoro vengono ripresi ai meno 6.5 km.
Il mannese vede ridurre il proprio margine: ai meno 4 km può contare solamente su 10" e, pur lottando con le unghie e con i denti, riesce a entrare al comando ai meno 2 km, con il gruppo che lo tiene a portata di sguardo. L'ex alfiere del Team Sky riesce addirittura ad entrare in testa nell'ultimo km con 6" sul gruppo tirato dal BMC Racing Team e dal Quick Step Floors. Il britannico viene ripreso a 400 metri dalla fine.
Inizia così la volata lunga sul rettilineo all'insù nel quale non ce n'è per nessuno: Michael Matthews è nettamente il più forte e va a vincere con quasi una bici di margine, pur rallentando nel finale. Per il ventottenne australiano del Team Sunweb è la prima vittoria di peso in una corsa in linea.
Seconda posizione, ancora una volta, per Greg Van Avermaet: in nove edizioni della corsa il belga del BMC Racing Team è stato il primo dei battuti in ben quattro volte, a cui aggiungere anche un terzo posto. Terza piazza del podio per l'altro belga Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), che di poco ha superato il neerlandese Timo Roosen (Team LottoNL-Jumbo).
Completano la top ten l'austriaco Patrick Konrad (Bora Hansgrohe), il ceco Zdenek Stybar (Quick-Step Floors), il francese Arthur Vichot (Groupama-FDJ), l'australiano Nathan Haas (Team Katusha Alpecin), il danese Michael Valgren (Astana Pro Team) e il francese Anthony Roux (Groupama-FDJ). Undicesimo posto per il migliore degli italiani, il toscano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), che ripete il piazzamento del 2017.