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Dennis patisce un attacco fulminante di Teunsillite

27.04.2022 18:04

Romandia, Rohan piazza un attacco quasi vincente sullo strappo di Romont ma subisce la rimonta di Dylan che lo supera negli ultimissimi metri; settimo Damiano Caruso. Ethan Hayter cade, il nuovo leader è proprio Dennis


Dylan Teuns si ripete ad una settimana esatta di distanza dalla vittoria della Freccia Vallone. Il 30enne della Bahrain comincia dunque ad affermarsi sempre più come uomo di primissimo piano per le corse collinari, dopo anni trascorsi da outsider. La vittoria odierna può essere definita un vero numero, che testimonia eccellenti capacità di gestione sulle salite brevi, la sua specialità. Rohan Dennis si fa ingolosire dall'allungo di Juan Ayuso e parte in contropiede, ma il chilometro finale si rivela troppo lungo per l'australiano che sbaglia i conti e sul rettilineo finale si pianta. Rinviene invece da dietro con tutt'altra pedalata Dylan Teuns, bravo a crederci fino in fondo fino a beffare Dennis a pochissimi metri dall'arrivo. Dennis che, e questo potrebbe bastare, si consola comunque con la leadership acquisita in classifica generale. Ethan Hayter infatti, dopo aver corso gran parte della gara nelle ultime posizioni del gruppo, rimane coinvolto in una caduta a 15 km dall'arrivo e ne esce scosso e dolorante. Tappa nel complesso tranquilla e che non vede esporsi i big della classifica, tutti racchiusi in pochi secondi sulla rampa finale.

La prima tappa in linea del Tour de Romandie 2022 parte da La Grande Bèroche per terminare, dopo 178 km a Romont. La frazione è, come spesso accade, costellata di salite e saliscendi vari per tutta la sua durata. La corsa si chiude su un ampio circuito di 46.6 km costantemente mosso. Entrati negli ultimi 20 km di gara da affrontare la salita di Villarlod (2.5 km al 5.3%) seguita dall’ascesa verso Massonnens (2.1 km al 6.1%). Se i giochi, a questo punto, non saranno ancora fatti la sfida è rimandata all’ultimo chilometro, che sale costantemente con pendenze attorno al 7%.

Nemmeno 5 km dal via e parte subito la fuga di giornata, in avanscoperta troviamo Julius Johansen (Intermarché-Wanty-Gobert), Thomas Champion (Cofidis), Tim Naberman (DSM), Antoine Debons e Valère Thiébaud (Svizzera); il più anziano di loro è un classe ’98. Poco dopo, accortosi di aver perso l’attimo, prova a fuoriuscire al contrattacco Carlos García Pierna (Kern Pharma) ma lo spagnolo è costretto a rialzarsi. Il gap dei 5 al comando raggiunge così presto i 3’40”, con la Ineos Grenadiers che dietro guida il gruppo a ritmo blando. La situazione di gara si mantiene tranquilla, con i compagni di squadra del leader Ethan Hayter (Ineos) che riducono gradualmente lo svantaggio a circa 2’ entrati nei 50 km finali. Una prima decisa accelerata al ritmo è impressa proprio dal team britannico con Laurens de Plus in corrispondenza del primo passaggio sotto il traguardo.

Tra i battistrada allungano Champion e Debons, ma ormai il gruppo li ha nel mirino. Vengono quindi raggiunti anche loro a 29 km dalla conclusione e, nel gruppo sempre tirato dagli Ineos Grenadiers il loro capitano Ethan Hayter continua a mantenersi nelle ultime posizioni. Entrati negli ultimi 20 km di gara l’andatura subisce un notevole aumento con diverse formazioni che si portano nelle posizioni di testa. Il ritmo scandito ora da Andrey Amador (Ineos Grenadiers) a cui si aggiunge il lavoro di Fernando Gaviria (UAE) è molto alto ed in un tratto in discesa ai -15 una grossa caduta nel pieno del gruppo coinvolge anche il leader Ethan Hayter, Ion Izagirre (Cofidis) e Rigoberto Urán (EF Education Easypost). Ci si accinge così ad entrare negli ultimi 5 km con un gruppo folto di una sessantina di uomini, mentre il campione francese Rémi Cavagna (Quick-Step AlphaVynil) prova ad andarsene in solitaria.

Ad inseguire Cavagna arriva la Israel-PremierTech di Michael Woods che, con l’infaticabile Amador, contribuiscono a riprendere il cronoman francese ai piedi dello strappo finale. Non appena la strada inizia a salire attacca Juan Ayuso (UAE) subito raggiunto e superato da Rohan Dennis (Jumbo-Visma). L’australiano prende una cinquantina di metri di margine su tutti e sembra avere la vittoria in pugno, ma sul rettilineo finale la sua azione appare molto più appesantita. Dietro rinviene a doppia velocità Dylan Teuns (Bahrain-Victorious) che mette nel mirino Dennis riuscendo a superarlo negli ultimi 5 metri. Vittoria dunque per Teuns, Dennis secondo. Con un ritardo cronometrato in 2” giungono poi Marc Hirschi (UAE) terzo, Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) quarto e Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert) quinto. A 4” invece la sesta posizione di Ben O’Connor (AG2R Citroën), settimo Damiano Caruso (Bahrain-Victorious), ottavo Juan Ayuso. Completano le prime 10 posizioni Steff Cras (Lotto-Soudal) nono e Mauro Schid (Quick-Step AlphaVynil) decimo.

In classifica generale si può consolare Rohan Dennis che passa al comando con 16” di vantaggio su Felix Großschartner (Bora-Hansgrohe) e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), quarto a 18” il vincitore Dylan Teuns, quinto a 20” Mauro Schmid. Juan Ayuso si ritrova sesto sempre a 20” così come Mikkel Honoré (Quick-Step AlphaVynil); Patrick Bevin (Israel-PremierTech è ottavo a 22”, Aleksandr Vlasov nono a 23” e infine Brandon McNulty (UAE) decimo sempre a 23”.

La seconda frazione in linea, che andrà in scena domani, è probabilmente la meno impegnativa di questo Tour de Romandie. La tappa si presenta comunque tutt’altro che pianeggiante nei suoi 168 km con partenza ed arrivo posti ad Échallens. Per evitare il probabile sprint di un gruppo abbastanza folto ci sono, negli ultimi 20 km, le salite di Bercher (1.5 km al 5,3%) e di Vuarrens (4.5 km al 3,7%). Visto il finale nervoso e l’assenza di tanti uomini veloci potrebbe anche esserci spazio per le fughe.
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