A Namur prove di Mondiale: MVDP batte Girmay
Mathieu van der Poel vince il GP di Vallonia al termine di una corsa frizzante ma non troppo selettiva sconfiggendo allo sprint l'eritreo e Gonzalo Serrano. A dieci giorni dalla prova in linea i segnali sono molto incoraggianti
Durante e dopo il Tour de France si è temuto a lunghi tratti che la stagione di Van der Poel fosse inevitabilmente compromessa e che al fenomeno proveniente dal cross servisse una lunga pausa per rimettersi in sesto dopo le grossissime difficoltà incontrate sul percorso della Grande Boucle. Invece Mathieu ha ancora una volta bruciato le tappe, prendendosi il tempo per recuperare e tornando in sella dopo appena due settimane di pausa. La sua preparazione al campionato del mondo è passata attraverso qualche criterium in Belgio e nei Paesi Bassi, un training camp in Spagna e altre gare di terza fascia nelle scorse settimane e adesso, come dimostrato nella corsa odierna, il figlio di Adrie sembra prontissimo per la trasferta australiana, la quale verrà preceduta anche dalla Primus Classic di sabato, ultima corsa europea prima del volo.
Dal canto suo, anche Biniam Girmay è apparso in palla nonostante fosse di ritorno dalla trasferta canadese e ora sarà in grado di viaggiare a Wollongong fiducioso delle proprie possibilità di medaglia, soprattutto in caso di volata ristretta.
Nella patria del ciclismo, il Belgio, non è mai tempo di pause e anche durante il periodo di preparazione al Mondiale il calendario è fitto di corse, alcune dedicate ai velocisti e altre più dure. Per alcuni questo Grand Prix de Wallonie è un'opportunità di farsi vedere e ipotecare la convocazione da parte della propria nazionale (anche se molte formazioni sono già delineate), per altri lo scopo è affinare la gamba prima di Wollongong. Il percorso, quasi duecento chilometri da Blegny a Namur con côte e saliscendi, è favorevole ai velocisti più resistenti e agli uomini da classiche, compresi quelli che tra una decina di giorni si giocheranno l'iride in Australia, come Girmay e Van der Poel. Le difficoltà altimetriche di rilievo sono la Côte de Trasenster e quella di Werbomont in avvio, seguite dopo un lungo tratto semplice dalla Côte d'Ermeton ai meno quaranta. Ad agitare le acque la presenza ai -15 della Tienne aux Pierres. L'arrivo è quello classico sullo strappo di quasi due chilometri che porta alla Cittadella di Namur, luogo impregnato di ciclismo in tutte le sue forme (qui si svolge infatti una delle prove più spettacolari della stagione ciclocrossistica) e che regala sempre al GP di Vallonia un fascino particolare.
La fuga di giornata è composta da cinque corridori, Johan Meens (Bingoal Pauwels Sauces WB), Martin Urianstad (UNO-X Pro Cycling Team), Maximilien Juillard (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), Abram Stockman (Saris Rouvy Sauerland Team) e Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex), ed è tenuta a bada da Alpecin-Deceuninck, Intermarché-Wanty-Gobert e Israel-Premier Tech. Per gli attaccanti vantaggio massimo di circa tre minuti raggiunto ai -110. In gruppo regna la calma finché ai -53 Dries De Bondt (Alpecin) testa la prontezza delle altre squadre con un paio di allunghi, ma il plotone fa buona guardia. L'equilibrio si è però rotto definitivamente e nei chilometri successivi altri corridori, di rango più basso rispetto all'ex campione belga, tentano di evadere dal gruppo, tuttavia senza riuscirci. L'unico effetto di queste punture di spillo è che il gap nei confronti della fuga si assottiglia sensibilmente.
In questo frangente di transizione piccolo brivido per il favoritissimo Mathieu van der Poel (Alpecin), costretto a fermarsi per cambiare bicicletta e togliersi mantellina. Il momento seguente di calma favorisce il suo rientro, avvenuto senza intoppi di sorta. Ai -35 si ricomincia a spingere sotto l'impulso della Israel e della EF Education-EasyPost, le quali aumentano il ritmo per prendere in testa gli ultimi trenta chilometri, complessi sia planimetricamente che altimetricamente. Con un attacco ai -31 Ewen Costiou (Arkéa-Samsic) allunga rispetto al resto del gruppo e raggiunge il quintetto di battistrada che può vantare ancora 30" sugli inseguitori guidati da Israel ed EF, alle quali si aggiunge la BikeExchange-Jayco. Anche l'eritreo Biniam Girmay (Intermarché), avversario diretto di Van der Poel, è vittima della sfortuna e deve sostituire la bici a venticinque chilometri dal traguardo di Namur, appena prima che scatti la bagarre nel plotone in vista della Tienne aux Pierres.
In fuga Costiou stacca i compagni d'avventura uno alla volta, finché non rimane solo ai -17, proprio sulle prime rampe della côte. Dietro non c'è grande selezione, il gruppo procede regolarmente seguendo il passo dettato da Lotto Soudal e Intermarché e scollina compatto, ancora ricco di oltre cento unità. La strada per arrivare alla base dello strappo finale di Namur, lungo poco più di due chilometri, è tutta un su e giù e ovviamente in tanti vogliono provare ad unirsi a Costiou (che continua ad avere una quindicina di secondi di vantaggio) per anticipare le mosse dei favoriti, ma dato che gli interessi di troppe formazioni collidono nessuno riesce nell'intento di andarsene da solo. Anche Van der Poel dà una sgasata, ben marcato da Girmay.
Ai -4 Costiou viene ripreso da EF, Intermarché e Movistar, in testa per i rispettivi leader. La squadra belga approccia davanti il lungo tratto in acciottolato che porta all'ultimo chilometro, una strada stretta e affascinante, denominata appunto "Route Merveilleuse". Georg Zimmermann guida il trenino per Girmay, il cui ultimo uomo è Loic Vliegen, preceduto nella fila anche dal francese Hugo Page. Appena prima della fiamma rossa Dylan Teuns (Israel) scatta, venendo seguito dal solo Gonzalo Serrano (Movistar). Dietro è Vliegen che si impegna per chiudere, con a ruota Van der Poel, Girmay e Jasper Philipsen (Alpecin), altro elemento pericolosissimo in volata. Ai -350 il belga si sposta lasciando in testa Van der Poel, il quale non rallenta ma anzi aumenta leggermente l'andatura prima dell'ultima curva, piazzata a 200 metri dalla linea d'arrivo. Il neerlandese esce a bomba dalla svolta e sorpassa a doppia velocità Teuns e Serrano, tornando alla vittoria in una corsa UCI dopo oltre quattro mesi di digiuno. Dietro di lui Girmay rimonta con una grande progressione finale e sorpassa Serrano, terzo e Teuns, quarto, mentre Philipsen non riesce a fare lo stesso, venendo anticipato sul traguardo anche dal rapido Corbin Strong (Israel). In settima posizione conclude Marijn van den Berg (EF), il quale precede Axel Zingle (Cofidis), Jasper De Buyst (Lotto) e Warren Barguil (Arkéa), a chiudere la top ten.