Elisa Longo Borghini e mamma Guidina Dal Sasso © RCS Sport-LaPresse
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Longo Borghini campionessa come mamma Guidina: stesso sangue, sport diversi

La seconda puntata della nuova rubrica di Cicloweb è incentrata sulla neocampionessa del Giro d'Italia Women e su mamma Guidina Dal Sasso

24.07.2024 14:58

Solo qualche giorno fa l'abbiamo vista vincere sulle strade del Giro d'Italia Women 2024, conquistando un successo storico per il Bel Paese, e tra qualche giorno rappresenterà una delle principali speranze di medaglia per l'Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024. Per chi conosce la storia di Elisa Longo Borghini, però, tutto ciò non rappresenta una sorpresa, perché la piemontese lo sport lo ha nel sangue. Nella sua carriera ha conquistato due volte il Giro delle Fiandre, la Strade Bianche, la Freccia del Brabante e una Parigi-Roubaix, oltre ai due bronzi olimpici e i due bronzi mondiali, a cui si uniscono le tante medaglie europee.

Elisa Longo Borghini alza il trofeo Luce Infinita sul podio del Giro d'Italia Women 2024 ©  LaPresse
Elisa Longo Borghini alza il trofeo Luce Infinita sul podio del Giro d'Italia Women 2024 ©  LaPresse

Questa seconda puntata di questa nuova rubrica di ‘Cicloweb’ è certamente dedicata a lei, ma ancor di più a chi l'ha messa al mondo e da cui ha ereditato la passione per lo sport e i geni della campionessa. Elisa, infatti, nasce il 10 dicembre 1991 da papà Ferdinando Longo Borghini, allenatore di sci di fondo, e mamma Guidina Dal Sasso. Quest'ultima è stata una sciatrice di fondo di ottimo livello, avendo preso parte a 12 stagioni di Coppa del Mondo, e allo stesso tempo atleta di corsa in montagna. 

I risultati olimpici di Guidina Dal Sasso

Diventa professionista nel 1982, anche se inizialmente non ottiene grandi risultati in Coppa del Mondo. Questo, comunque, non le impedisce di prendere parte, all'età di 26 anni, alle Olimpiadi Invernali di Sarajevo 1984, dove compete nella 5 km (24^), nella 10 km (16^), nella 20 km (10^) e nella staffetta 4x5 km, dove l'Italia termina al nono posto. Successivamente conquista i suoi migliori piazzamenti nel circuito maggiore, due quarti posti nel 1985 e nel 1986 (e non riuscirà mai a fare podio). A darle maggiori soddisfazioni è senza ombra di dubbio la corsa in montagna: in questo sport, infatti, partecipa ai Campionati Mondiali del 1985, a San Virgilio di Marebbe, conquistano il bronzo a livello individuale e l'oro a squadre.

Guidina Dal Sasso, un finale di carriera in ascesa

La mancanza di podi a livello di Coppa del Mondo non affligge Guidina dal Sasso, che prenderà parte ad altre due edizioni dei Giochi Olimpici Invernali, nel 1988 a Calgary e nel 1994 a Lillehammer: nella prima occasione partecipa alla 5 km (27^), alla 10 km (11^), alla 20 km (7^, che rimane il suo miglior piazzamento nella rassegna a cinque cerchi) e alla staffetta (10^), mentre in Norvegia gareggia solamente nella 30 km (17^). A dispetto dell'avanzare dell'età, poi, sul finire di carriera si toglie la soddisfazione di conquistare tre bronzi a squadre nelle varie staffette di Coppa del Mondo: nel 1994/1995 ad Hamar in Norvegia, nel 1995/1996 a Falun in Svezia e nel 1996/1997 a Brusson in Italia.

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Fabio Barera
Amante del ciclismo grazie alla passione che mi ha trasmesso il nonno. Aspirante giornalista a cui piace raccontare storie di sport