Sam Welsford batte Bini Girmay a Port Elliot © Tour Down Under
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Tour Down Under, Welsford vince ancora e taglia la torta

Terzo successo in quattro giorni per Sam, che oggi festeggia anche il 28esimo compleanno. Girmay al secondo posto, Viviani stavolta è rimbalzato. Domani l'attesissima Willunga Hill

19.01.2024 06:50

Non è del tutto frequente vincere nel giorno del proprio compleanno, ma Sam Welsford non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione dopo aver intascato due delle prime tre tappe del Tour Down Under 2024. E allora oggi ha fatto tre-su-quattro, celebrando come meglio non avrebbe potuto il raggiungimento del 28esimo anno d'età, quello in cui la sua carriera è destinata al decollo verticale.

Col terzo successo in quattro giorni Welsford ottiene peraltro un risultato significativo dal punto di vista statistico nel TDU: è il quinto di sempre a vincere almeno tre tappe nella stessa edizione (prima di lui André Greipel quattro volte, Robbie McEwen due, Allan Davis e da ultimo Caleb Ewan nel 2017, quando le vittorie furono 4). Non solo, le tre affermazioni proiettano il nativo della Subiaco australiana nella top ten dei plurivincitori di sempre nelle 24 edizioni del Down Under, ottavo a pari merito con Erik Zabel e Graeme Brown (primo l'irraggiungibile Greipel a quota 18).

Lo step evidenziato da Sam in questo avvio di 2024 ha certamente a che fare con l'essere salito su un treno speciale, quello della Bora-Hansgrohe dominato da Danny van Poppel, probabilmente il miglior lanciatore di volate in attività; in questo contesto, l'occhio fino del movimento concitato in gruppo, proveniente dalla lunga esperienza del corridore in pista, fa il resto: perché oggi, tanto per dire, il velocista aveva un po' perso le ruote dei suoi compagni nel finale, ma è stato bravissimo a capire dove posizionarsi per risalire la china (ovvero alla ruota di Jhonatan Narváez), prima di dare l'inesorabile colpo che gli ha regalato un'altra giornata di gioia e gloria.

Tour Down Under, la cronaca della quarta tappa

Sam Welsford si gode il suo treno: qui con Danny van Poppel e Ryan Mullen © Bora-Hansgrohe - Steph Constand
Sam Welsford si gode il suo treno: qui con Danny van Poppel e Ryan Mullen © Bora-Hansgrohe - Steph Constand

La quarta tappa del Tour Down Under 2024 era la Murray Bridge-Port Elliot, 136.2 km per la frazione più semplice della corsa australe. La carovana s'è mossa senza Luke Plapp (Jayco AlUla), non partito dopo essersi scorticato in una caduta ieri. Sempre per una caduta in cui ha riportato una commozione cerebrale e ferite su tutto il corpo, ieri aveva abbandonato l'uomo di classifica della Groupama-FDJ, Rudy Molard. Quanto ai tre Astana Qazaqstan coinvolti nello stesso capitombolo di Plapp, ovvero Samuele Battistella, Christian Scaroni e Michele Gazzoli, ammaccature e abrasioni varie non hanno impedito che tutti e tre si presentassero al via oggi.

Dopo 8 km di tappa Pieter Serry (Soudal-Quick Step) ha allungato e si è voltato verso il gruppo per invitare qualcun altro a raggiungerlo. Il primo a raccogliere il messaggio è stato Jackson Medway (Nazionale australiana), un chilometro più avanti è arrivato anche Vinicius Rangel (Movistar) e abbiamo così avuto la fuga del giorno. A questo punto, esaurita la sua funzione maieutica, Serry si è rialzato tra grandi sorrisi e pacche sulle spalle, e ha lasciato i due giovani colleghi al loro destino.

Destino che era quello di stare al vento tutto il dì, dividendosi i vari traguardi intermedi: uno sprint a testa (Medway a Langhorne Creek ai -67, Rangel a Strathalbyn ai -54), il Gpm di Gemmell Hill ai -48 al brasiliano. In questo frangente la maglia verdolina a pois Luke Burns (Nazionale australiana) ha sprintato al terzo posto, allungando ancora in testa alla relativa classifica.

In tutto ciò, poco e niente dal gruppo: un guaio meccanico ai -108 per Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), una caduta di quattro uomini ai -103 (due Arkéa-B&B Hotels, Louis Barré e Laurens Huys, e due Cofidis, Axel Mariault e Piet Allegaert). Niente di che per i coinvolti, ripartiti tutti senza problemi (Allegaert con qualche cerotto in più degli altri). Intanto il plotone aveva dato spazio ai battistrada, giunti a un vantaggio massimo di 5'38" ai -108, prima che la Bora-Hansgrohe di Sam Welsford si mettesse a inseguire, col contributo qua e là degli altri team dei velocisti.

La terza volata vincente di Sam Welsford

L'avventura di Medway e Rangel si è conclusa a 11 km dal traguardo, quando i due sono stati raggiunti e la tappa è entrata nella sua fase decisiva, ovvero la preparazione del volatone, il quale - va detto - non ha avuto chissà quale storia. Il rettilineo finale tirava leggermente all'insù, quindi la prescrizione era di attendere il più possibile. I treni che avevano preso in testa tale rettilineo dopo l'ultima curva erano due: INEOS Grenadiers e ovviamente Bora, i cui vagoni erano però un po' disuniti, con Welsford qualche posizione indietro.

A muoversi per primo è stato il sodalizio britannico: Jhonatan Narváez ha deciso di risalire la fila e sobillare il compagno Elia Viviani all'azione; solo che così facendo ha esattamente dato un passaggio a Welsford, che presa la ruota dell'ecuadoriano ha recuperato le posizioni che doveva recuperare e si è piazzato al mozzo del veronese.

Quando Elia ha ceduto all'invito di Jhonatan, scartando ai 200 metri per farsi lanciare, Welsford ha ringraziato per la gentilezza e ha fatto quello che doveva: l'italiano è partito ai 150 metri alla sinistra di Narváez, l'australiano è andato a destra; ma mentre Viviani si è subito piantato, il plurivittorioso del Down Under 2024 ha tirato dritto fino alla linea d'arrivo, trascinando con sé Girmay, secondo davanti a Lars Boven (Alpecin-Deceuninck), Milan Fretin (Cofidis) e Laurence Pithie (Groupama).

Nella generale Bini piomba a un solo secondo dalla maglia ocra Isaac Del Toro (UAE Emirates), ma domani tutto cambierà perché la quinta tappa del Tour Down Under 2024 sarà quella - decisiva e attesissima - di Willunga Hill. Partenza da Christies Beach, 129.3 km in totale e la consueta doppia scalata: la prima culmina a 22 km dalla fine, la seconda darà alla classifica una forma molto vicina all'essere definitiva (anche se pure l'ultima frazione non sarà da sottovalutare).

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