Bauhaus vince la terza tappa della Tirreno Adriatico 2024 ©lapresse
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Lo stile (Phil) Bauhaus si impone al Giro di Slovenia, 2° Dainese

Il tedesco della Bahrain-Victorius brucia il velocista padovano e balza al comando della generale

13.06.2024 16:41

Volata sì, ma per pochi intimi: la seconda tappa del Giro di Slovenia ha selezionato molto presto i candidati al successo. Dal mazzo è spuntato il tedesco Phil Bauhaus che, con una bella progressione e un colpo di reni impeccabile, ha anticipato Alberto Dainese. Il corridore della Bahrain Victorius sfila la maglia di leader all'olandese Dylan Groenewegen, sprofondato sull'unico GPM di giornata.

La corsa si accende ai -65 dall'arrivo

La seconda puntata del 30° Giro di Slovenia (Žalec-Rogaška Slatina, 177.9 km) non concede un attimo di respiro, sebbene sia segnalato un solo Gran premio della montagna a metà percorso. Al km 14 si avvantaggiano in quattro: l'austriaco Mario Gamper (Santic-Wibatech), il leader della classifica degli scalatori, il ceco Tomas Kalojiros (Pierre Baguette), il croato Nicolas Gojkovic (Adria Mobil) e l'australiano Dylan Hopkins (Ljubljiana Gusto Santic). Alle loro spalle, si muovono l'italiano Davide Baldaccini (Corratec-Vini Fantini) e lo sloveno Marcel Skok (Adria Mobil), che agganciano la fuga di giornata al km 23. Il vantaggio massimo sfiora la soglia dei 4' intorno al 50° chilometro, ma ben presto si intuisce che gli attaccanti non occuperanno più di tanto la ribalta: Bahrain Victorius e Tudor affrontano la scalata a Celjska koča (7,6 km al 6,5% di media) senza risparmio. Due vittime eccellenti nelle retrovie: il titolare della maglia verde, l'olandese Dylan Groenewegen (Jayco AlUla) e l'australiano Sam Welsford (BORA-Hansgrohe). Per entrambi non ci sarà più la possibilità di rientrare. C'è molta azione anche davanti: Baldaccini si aggiudica i punti del GPM e sfila dalle spalle di Kalojiros la maglia indaco di miglior scalatore. A fine discesa, un drappello di circa 15 uomini piomba sul sestetto dei primi attaccanti. Tra di essi, gli uomini che animeranno la ben più interessante azione di giornata: il britannico Connor Swift (INEOS Grenadiers), il colombiano Antonio Morgado (UAE Emirates), il danese Mikkel Frølich Honorè (EF Easy Post), l'italiano Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e lo spagnolo Pau Miquel Delgado (KERN Pharma). I cinque rilanciano l'azione ai -65 da Rogaška Slatina e accumulano subito un margine di 1' sul gruppo, trainato dagli uomini della Tudor e della Bahrain, spalleggiati dai Polti-Kometa.

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Vittoria in volata per Alberto Dainese nella terza tappa del Région Pays de la Loire Tour ©Tudor Pro Cycling-SprintCycling

Honorè ultimo dei giapponesi

Tuttavia, la fuga diventa ben presto un saggio di resistenza umana: ai -61, infatti, Morgado perde il controllo della bicicletta e finisce a terra. L'episodio non scompone i primi, che affrontano le tortuose strade della Stiria storica con un vantaggio di poco superiore ai 40". La riedizione ciclistica dei Dieci piccoli indiani di Agatha Christie prosegue ai -33: Marcellusi perde contatto dai battistrada per una foratura alla ruota anteriore. Il laziale non si scoraggia e prova a tornare sotto con l'aiuto del norvegese Vegard Stake Laengen (UAE), a sua volta scattato quando mancavano 37 km alla fine. L'illusione, però, si spegne poco più avanti: Marcellusi imbocca una strada sterrata per un problema al cambio, che lo costringe a rientrare tra i ranghi. E davanti? Non va certo meglio al pur bravo Delgado, che imposta male una curva, esplora per qualche decina di metri i verdissimi prati sloveni prima di rientrare in strada. Tuttavia, Honorè e Swift non possono permettersi di attendere lo spagnolo: la prima parte del gruppo - sempre trainata dai Tudor, che hanno nel frattempo riassorbito Laengen - ha ridotto il suo distacco a 17" quando mancano 7 chilometri al primo passaggio sul traguardo di Rogaška Slatina. Gli attacchi dello sloveno Domen Novak (UAE) e del francese Mathieu Burgadeau (Total Energies) allungano il gruppo: il norge Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) perde leggermente contatto dal primo gruppo inseguitore, ma farà comunque in tempo a rientrare. La coppia all'attacco si spezza appena dopo il transito sulla linea d'arrivo: Honorè insegue il colpaccio in solitudine, accumula ancora qualche secondo di margine (15" ai -5 dalla fine), ma è costretto alla resa quando mancano due km. Lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain) pilota il gruppo (formato da quasi 80 corridori) verso il traguardo. Poco prima della penultima curva, però, un uomo della Groupama-FDJ innesca una caduta che riduce sensibilmente la platea degli sprinter. Tocca allo svizzero Robin Froidevaux (Tudor) lanciare lo sprint del compagno di squadra, l'italiano Alberto Dainese, che si alza sui pedali ai 200 metri dalla linea. Lo sloveno Luka Mezgec (Jayco) prova ad affiancarlo, ma rimbalza indietro. Va meglio al tedesco Phil Bauhaus, che vince il testa a testa con il veneto grazie a un perfetto colpo di reni e gioisce tre mesi dopo l'acuto nella tappa di Gualdo Tadino della Tirreno-Adriatico. Mezgec completa il podio, lasciandosi alle spalle il tedesco Jonas Koch (BORA) e l'ecuadoriano Jhonathan Narváez (INEOS). Dal 5° al 9° posto una nutrita pattuglia di italiani: Alessandro Covi (UAE), Filippo Fiorelli (VF Group), Giovanni Lonardi (Polti) e Matteo Moschetti (Q36.5).

Grazie a questo successo, Bauhaus indossa anche la maglia verde con 8" su Dainese e 10" su Mezgec.

Venerdì l'arrivo a Nova Gorica

Il Giro di Slovenia proseguirà con un'altra tappa piena di trabocchetti, dalla capitale Lubiana a Novo Mesto per complessivi 160,5 km, 12 dei quali in territorio italiano. Anche in questo caso, il meglio sarà servito sul circuito finale, con la doppia ascesa a Ravnica (5,6 km con una pendenza media del 5,5%). Il secondo e ultimo passaggio ai -10 dall'arrivo sembra cucito addosso ai tanti battitori liberi presenti in gruppo. Uno su tutti: Matej Mohoric.

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