Professionisti

Il Team Sky è già in modalità Tour de France

06.06.2018 18:00

Critérium du Dauphiné, i britannici dominano la cronosquadre e Kwiatkowski torna leader. Concorrenza lontana, domani arrivano le montagne


Va bene testare la modalità di una delle tappe decisive del Tour de France, per altro ricalcando alla perfezione la distanza. Tuttavia la decisione di inserire ben 35 km di cronometro a squadre in una prova di una settimana può risultare fondamentale, ben più che in un grande giro. Eppure al Critérium du Dauphiné 2018 è stata presa questa scelta. E il risultato è eloquente: una a dominare, tutti le altre ad inseguire a lontana distanza.

La lunga cronosquadre mostra una Sunweb spenta
Totalmente pianeggianti, se non per un leggerissimo falsopiano iniziale. La Pont de Vaux-Louhans Châteaurenaud di 35 km è la classica esibizione per le formazioni specialiste della disciplina, con i passistoni chiamati a lunghe trenate per tenere ancora a galla i capitani in chiave classifica, in quella che è la quarta prova stagionale contro il tic tac per i professionisti (in precedenza si è gareggiato in questa modalità a Vuelta Valenciana, Tirreno-Adriatico e Settimana Coppi&Bartali).

Primo a partire, il Team Sunweb non fa certo onore al titolo iridato conquistato a Bergen. Certo, i sei a conquistare l'oro in Norvegia erano interpreti diversi da quelli in gara in Francia, per altro ridotti all'osso causa defezioni di Hamilton e Ten Dam: i cinque superstiti disputano una prova mediocre, concludendo in 39'53". La debuttante Vital Concept Cycling Club ha alcuni specialisti come Corentin Ermenault e Johan Le Bon e non sfigura con 38'53".

Buona LottoNL-Jumbo, la Bahrain paga pesantemente
Ha tanti passisti, il Team Dimension Data, ma non sono famosi per le sfide contro le lancette: eppure Edvald Boasson Hagen e soci affrontano al meglio la sfida, andando al comando con un bel 38'14". La loro leadership dura però lo spazio di 3' scarsi dato che la formazione immediatamente seguente, il Team LottoNL-Jumbo, balza al comando: i neerlandesi hanno due locomotive come Lars Boom e soprattutto Jos van Emden che stimolano i giovani colleghi a dare tutto. Il risultato di 38'06" li pone in vetta con margine.

La quinta squadra al via non vantava specialisti di rango, tuttavia ci si attendeva di più dalla Bahrain Merida: il 38'38" non è una buona notizia per Vincenzo Nibali in chiave classifica finale, dato che li pone più vicini alle compagini Professional che a quelle World Tour. Giudicio diverso per le tre formazioni seguenti, tutte invitate dall'organizzazione: il Team Fortuneo-Samsic di Warren Barguil è sufficiente con 38'58", la Wanty-Groupe Gobert di Guillaume Martin è insufficiente con 39'44", la Cofidis, Solutions Crédits di Jesús Herrada è passabile con 39'01".

Le francesi sugli scudi, la UAE deve ancora crescere molto
Non ha specialisti, ma anche stavolta la UAE Team Emirates non dà una scossa all'andamento lento di tutto il 2018; il 39'01" li pone al terzultimo posto, con Daniel Martin già di fatto tagliato fuori dal discorso classifica generale. Chi invece pare in fase di risveglio dal torpore è il Team Katusha-Alpecin: Ilnur Zakarin e compagni viaggiano discretamente in 38'22, bel segnale in vista dei futuri appuntamenti. Puntava fortissimo alla prova odierna la AG2R La Mondiale, in una formazione assai vicina a quella in gara al Tour: i savoiardi di Romain Bardet convincono issandosi al primo posto provvisorio con 38'02".

Parte forte ma si spegne strada facendo la Bora Hansgrohe di Emanuel Buchmann, che conclude con 38'19". Medesima valutazione per le due rappresentative seguenti, che cedono con il passare dei km, comunque non dispiacendo: il Team EF Education First-Drapac di Pierre Rolland impiega 38'17", l'Astana Pro Team di Pello Bilbao ci mette 38'22". Va assai bene la Groupama-FDJ di Rudy Molard: pur senza specialisti di altissimo profilo (anche se Bruno Armirail e Tobias Ludvigsson ci sanno fare nelle crono), i francesi si issano al terzo posto provvisorio con 38'07".

Quick Step va in testa ma non entusiasma
Va bene nella parte centrale ma il Movistar Team di Marc Soler, pur disponendo di elementi adatti nell'esercizio a squadre come Imanol Erviti e Jasha Sütterlin, non riesce ad andare in testa per questione di centesimi, dato che il 38'04" li colloca di poco alle spalle della AG2R. La formazione successiva, invece, è la prima ad andare sotto la barriera dei 38' (anche se per il gioco dell'arrotondamento le verrà assegnato un 38'00"): la Trek-Segafredo di Gianluca Brambilla, spinto da vagoni quali Matthias Brändle e Fabio Felline, va momentaneamente al comando.

Avevano promesso "o tutto o niente", e così han cercato di fare in casa Quick Step Floors. L'andatura elevatissima sin dall'inizio provoca la perdita di contatto dopo neppure 10 km del minuto James Knox, seguito poco più tardi da Fabio Jakobsen: i cinque superstiti, con Julian Alaphilippe e Bob Jungels in lizza per la generale, disputano una prova solida ma il 37'35" è valido ma non certo entusiasmante, considerate le potenzialità.

Ok BMC e Lotto, la Sky disintegra tutti
L'immediata controprova dà ragione agli scettici: il BMC Racing Team di Damiano Caruso con Patrick Bevin e Brent Bookwalter come principali locomotive (buono anche l'apporto di Tom Bohli, appiedato da una foratura a 2 km dal traguardo) mette le marce alte nella seconda frazione di gara, andando al comando con 37'11", ben oltre i 56 km/h di media. Ottima prestazione per una squadra non certo regina delle cronosquadre come la Lotto Soudal: i belgi di Tiesj Benoot, con Victor Campenaerts e Thomas De Gendt come affidabili passistoni, va addirittura al secondo posto provvisorio con 37'26".

Erano i grandi favoriti, ma oggi si sono anche superati. La prova del Team Sky è stata semplicemente spaziale: in testa sin dall'inizio, i britannici demoliscono la concorrenza con un incedere martellante. Jonathan Castroviejo, Tao Geoghegan Hart, Michal Kwiatkowski, Gianni Moscon, Luke Rowe, Geraint Thomas e Dylan van Baarle sfrecciano a oltre 57.4 km/h di media, andando a stampare un sensazionale 36'33", ovviamente incenerendo le speranze per ogni avversario.

La Mitchelton segna il passo, i britannici vincono con ampio margine
Almeno dopo il primo intermedio, dove pagano solo 9", pare che la Mitchelton-Scott possa rimanere a contatto con gli indiavolati britannici. Gli australiani, però, trascinanti da un Daryl Impey uno e trino, non sono i soliti trattori pagando molto nella fase centrale per poi riuscire a difendersi discretamente nel tratto finale: per Simon Yates e soci un 37'29" che li colloca al quarto posto ma che certo non li fa sorridere.

Vince così il Team Sky con 36'33", bissando l'affermazione della Coppi&Bartali (l'unico sempre presente è il gallese Rowe). Ritardo di ben 37" per la prima avversaria, la comunque valida BMC Racing Team. Terza a 52" la Lotto Soudal, quarta la Mitchelton-Scott a 56" quindi seguono Quick Step Floors a 1’01”, Trek-Segafredo a 1’26”, AG2R La Mondiale a 1’29", Movistar Team a 1’31”, Team LottoNL-Jumbo a 1’32" e Groupama-FDJ a 1’33".

Kwiatkowski guida con Moscon, avversari distanti. Domani si sale, c'è il temibile Mont Noir
La classifica pare ricalcare i governi italiani di fine anni '50 inizio anni '60. Solo che al posto del monocolore DC si è passati alla balena bianc(azzurr)a del ciclismo italiano. Le prime quattro piazze sono infatti monopolizzate dal Team Sky: Michal Kwiatkowski si riprende la maglia gialla dopo un giorno di prestito, Gianni Moscon tiene la casacca di miglior giovane e sale al secondo posto a 3", Jonathan Castroviejo è terzo a 9" e Geraint Thomas, nonostante la caduta nel prologo, è quarto a 21".

Per gli avversari per il successo finale la situazione non è certo rosea. Nell'ordine, il più prossimo è Damiano Caruso, sesto a 52". Quindi Bob Jungels è a 1'08", Julian Alaphilippe a 1'09", Adam Yates a 1'17", Marc Soler a 1'51", Romain Bardet a 1'52", Ilnur Zakarin a 2'07", Vincenzo Nibali a 2'28" e Daniel Martin a 2'57". Domani, tuttavia, il Dauphiné cambia radicalmente paesaggi: si inizia a salire nella Chazey sur Ain-Lans en Vercors, 181 km con il lungo e arcigno Col du Mont Noir (17.5 km al 6.9%) dalla cui vetta mancheranno 37 km al traguardo, posto al termine di un'ascesa di 4.85 km al 7.5%.
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