Dumoulin critica Pogačar: "Attacca per infastidire Vingegaard, è arroganza"
Le parole alla vigilia della tappa di oggi: "È una prova di forza, non sopporta il fatto di essere stato battuto due anni di fila." Tadej sorvola: "Domani la tappa regina"
Hanno fatto molto discutere le parole di Tom Dumoulin, rilasciate alla vigilia della tappa di oggi ai microfoni di NOS , per cui ha iniziato a lavorare come opinionista qualche mese fa. Il campione neerlandese, ritirato nel 2022 dopo tre stagioni alla Jumbo-Visma, ha criticato duramente la condotta di gara di Tadej Pogačar, specialmente dopo l'arrivo di ieri a Superdévoluy, dove la maglia gialla ha staccato il rivale negli ultimi 300 metri, dopo aver già attaccato in precedenza.
Dumoulin: “È una dimostrazione di forza, non ne ha bisogno”
“È stato un puro bluff, una mera dimostrazione di forza. Pogačar è tre minuti avanti, non ha bisogno di questo. Lo ha fatto solo per infastidire Vingegaard, è una questione di arroganza. Pogačar non sopporta il fatto di essere stato battuto per due anni di fila, ora è tornato ad essere il più forte e ad avere le gambe per fare male a Vingegaard. Il suo pensiero è: adesso ti torna tutto indietro."
Parole sicuramente al veleno, che arrivano in giorni in cui c'è tanta discussione intorno alle azioni dello sloveno, che arriva agli ultimi tre giorni di Tour con un buon margine di vantaggio sugli inseguitori e con tre vittorie di tappa già all'attivo. La contrapposizione di stili tra i vincitori degli ultimi quattro Tour, e a meno di imprese di Remco Evenepoel cinque, sembra essere più accesa che mai, se non nelle schermaglie dirette tra di loro, quantomeno nelle parole di personalità riconoscibili del ciclismo.
Oltre a Dumoulin, anche Pierre Rolland, ambasciatore di questa edizione, ha detto la sua sulla situazione attuale nella lotta per la maglia gialla: “Il secondo posto non è deciso, Vingegaard ha Evenepoel dietro e deve stare attento, ma non darei per spacciati Vingegaard e la Visma. Hanno già vinto due Tour de France e non gli interessa arrivare secondo, se avrà l'opportunità di andare all-in e intrappolare Pogačar lo farà, anche se è difficile pensare che Pogačar possa essere intrappolato. Tadej è il corridore più talentuoso degli ultimi decenni, è forte ovunque e non ha difetti, il suo unico punto debole è quando ci sono più di 35°C, perché diventa meno efficace.”
Pogačar: “Domani può essere la tappa regina”
Nel frattempo, Pogačar continua a pensare alla sua corsa, e oggi nel post-tappa ha analizzato la situazione nella classica intervista di rito per la maglia gialla, dopo una giornata relativamente tranquilla e alla vigilia di un arrivo in salita a Isola 2000 che ritiene fondamentale: “Il percorso di oggi non permetteva di rilassarsi molto, era un continuo su e giù ed è stato comunque abbastanza duro, ma abbiamo tenuto tutto sotto controllo e sono felice. Non so se abbiamo già deciso quale tappa può essere la tappa regina, ma penso che essere proprio quella di domani. Mi piace molto il Col de la Bonette, e mi sono allenato spesso a Isola 2000 nell'ultimo mese prima del Tour, per cui non vedo l'ora di farla in gara. Non so se questo mi darà un vantaggio, ho già un vantaggio di tre minuti e undici secondi, per cui cerchiamo di mantenerlo e poi vediamo se rimarrà lo stesso gap oppure…(sorride). Pensiamo prima a difenderci e poi vediamo come saranno le gambe sulla salita finale.”