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Tour de France 2024, 4a tappa: il gigante gioca d'anticipo

Al quarto giorno fa subito il suo ingresso nel percorso il mitico Galibier, destinato a lasciare un segno pesante sulla classifica. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv

02.07.2024 10:11

Il Tour de France 2024 era già partito coi fuochi d'artificio, ma per lasciare l'Italia verso la Francia le difficoltà non so per niente finite. La 4a tappa è infatti già la prima a svolgersi sulle grandi montagne, tramite un tracciato breve ma intenso che di fatto parte già in salita e accumula circa 3500 metri di dislivello in soli 140 km. Tuttavia le pendenze sono raramente accentuate, quindi non bisogna crearsi eccessive illusioni di spettacolo; allo stesso tempo va detto che il Galibier è sempre il Galibier, anche dal suo versante più facile, fosse soltanto per l'altitudine. Si inizia subito a salire verso il Sestrières, inizialmente in falsopiano: la salita ufficiale (39.9 km al 3.7%) inizia dopo 10.5 km; la salita si fa più insistente a 36 km dalla vetta, con un primo tratto di 10 km al 3.9%; dopo Fenestrelle si incontra un tratto leggermente più arcigno di circa 3 km al 6.5%; infine la strada torna a salire sensibilmente solo negli ultimi 9 km al 5.5% (max 9%). Più breve, ma sicuramente più tosto è il Col de Montgenèvre (8.5 km al 6%, con un tratto duro di 4.5 km al 7.7%, max 10%). Si scende su Briançon per poi iniziare la lunga salita al Col du Galibier di 36.5 km (media 4%): dopo circa 3 km al 4% si percorrono 10 km di falsopiano fino all'inizio formale della salita (23 km al 5.1%); dopo un avvio pedalabile (3%) la pendenza è costante al 5% per una decina di km fino al Col du Lautaret, poi si svolta a destra per gli ultimi 8.6 km al 6.8%; veramente tosto è solo l'ultimo km al 9% di media (max 12%) che porta al GPM, valido come Souvenir Henri Desgrange. Rimangono a questo punto 18.9 km, con la discesa (tecnica soprattutto nella prima parte) che termina con una secca curva a destra a 800 metri dall'arrivo; questi ultimi sono in lievissima ascesa, utili ad un'eventuale volata se fosse ancora aperta la lotta per il successo di tappa.

Dettaglio salita Galibier

 

Fari puntati su…

La prima volata è alle spalle ed è già il momento di delineare ancora meglio le gerarchie nella lotta per la maglia gialla. Una tappa di questo tipo non è facile da interpretare ed essendoci già una classifica molto allungata non si può escludere che venga nuovamente lasciato spazio ad una fuga, come già avvenuto a Bologna. In tal caso se la bagarre per formare la fuga del mattino dovesse durare molto a lungo, potrebbe uscirne un avvio dispendioso, visto che la strada è quasi sempre in salita (anche se lieve) per i primi 50 km fino a Sestrières.

Ad ogni modo il Galibier dovrebbe chiamare allo scoperto gli scalatori che potranno nuovamente sfidarsi, stavolta su una grande montagna. Il primo chiamato a capitalizzare la situazione è Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), supportato da João Almeida, Juan Ayuso e Adam Yates che sono ancora tutti in alta classifica e potrebbero essere in grado di vincere la tappa in base a come si mette la situazione. Al pronosticabile attacco dello sloveno dovrebbe seguire la reazione di Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) - lui invece aiutato da Matteo Jorgenson - che sul San Luca ha risposto molto bene e su una salita come il Galibier potrebbe anche trovarsi abbastanza a suo agio da poter provare un attacco in prima persona. Conferme sono attese anche da un brillante Richard Carapaz (EF Education - EasyPost) che si presenta al via in maglia gialla e dovrebbe trovare pane per i suoi denti in alta quota.

Allo stesso tempo in classifica si trova anche Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) che ha reagito molto bene sul San Luca, ma è ancora tutto da testare in alta quota: c'è da dire che il Galibier sarà oggi percorso dal suo versante più blando, che ben si addice alle caratteristiche del belga; peraltro sarà supportato da un preziosissimo Mikel Landa. Tutt'altra storia quella di Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe) che sul suo amato San Luca ha accusato il colpo e non può commettere passi falsi se vuole sperare di giocarsi il successo finale; al suo fianco Jay Hindley ed Aleksandr Vlasov sono ancora in classifica ed oltre a essere ottimi scudieri potrebbero a loro volta puntare al successo di tappa se si creassero condizioni favorevoli.

Molto solida è anche la INEOS Grenadiers con Carlos Rodriguez ed Egan Bernal che hanno accusato il fuorigiri salendo a San Luca ma potrebbero trovarsi meglio su una grande salita in alta quota come il Galibier; attenzione anche a Tom Pidcock che se in vetta fosse ancora in testa o solo lievemente attardato, potrebbe mettere in scena una discesa folle come quella operata nel 2018 sulle stesse curve (poi vinse quella tappa all'Alpe d'Huez) e arrivare da solo a Valloire.

Fin qui è stato molto brillante Maxim Van Gils (Lotto Dstny) le cui capacità in alta montagna sono da verificare, ma sicuramente non da escludere: basti ricordare che l'anno scorso arrivò secondo sul Grand Colombier alle spalle di Kwiatkowski ed era arrivato sesto in classifica generale al duro Tour of Oman. Più complicata la situazione di Romain Grégoire (Groupama - FDJ), unico della sua formazione ad essere davanti a Bologna, ma anche quello meno forte in alta montagna; sono arrivati assai attardati i due possibili capitani David Gaudu e Lenny Martinez, perciò per la squadra francese le ambizioni di classifica sembrano essersi già azzerate; per controparte i due - se avessero una giornata di grazia - possono godere di maggiore libertà di movimento.

Rimangono da citare altri 7 corridori di classifica giunti nel primo gruppo a Bologna, che sono ancora in gioco - ipoteticamente - per la maglia gialla: ovviamente Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), che potrebbe aver approfittatto della tappa di Torino per recuperare un po', Enric Mas (Movistar Team), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Guillaume Martin (Cofidis), Simon Yates (Team Jayco AlUla) e Pello Bilbao (Bahrain - Victorious); da ricordare che quest'ultimo è in squadra con molti corridori più che discreti in salita, partendo da Santiago Buitrago, ma è l'unico a non aver perso contatto sul San Luca, decretandosi per il momento come capitano.

Buttiamo là, infine, qualche nome buono che potrebbe sia lottarsela con i migliori dopo aver avuto solo una giornata a vuoto a Bologna, o magari prendersi il successo entrando nella fuga del mattino: Davide Formolo e Oier Lazkano (Movistar Team); Warren Barguil e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL); Ben Healy (EF Education - EasyPost); Derek Gee (Free Palestine - Premier Tech); Louis Meintjes (Intermarché - Wanty); Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team); Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility).
 

Tour de France 2024, gli orari della quarta tappa

La partenza ufficiale è prevista alle 13:15 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:00 e le 17:30. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro sui canali Rai (prima su Rai Sport dalle 12:55 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:00), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:45 alle 17:45).

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.