Tadej Pogacar vincitore a Zurigo del Mondiale in linea edizione 2024 © SprintCycling via X @UAETeamEmirates
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UAE, il record di vittorie è possibile? Matxin lo mette nel mirino

Con un calendario che prevede ancora tre settimane di gare, la squadra degli Emirati può andare a caccia del primato assoluto di successi in una singola stagione

L'impresa confezionata da Tadej Pogacar ai Mondiali di Zurigo è solo l'ultimo gioiello di una stagione leggendaria, non solo per il fuoriclasse sloveno ma anche per la squadra di appartenenza, la UAE Team Emirates. La formazione capeggiata dal General Manager Mauro Gianetti è stata autrice di una stagione dominante, in lungo e in largo, fin dai giorni di corsa stagionali, con una varietà di interpreti unica. I stellari numeri individuali della superstar slovena - Giro, Tour, Mondiale, 12 tappe nei Grandi Giri, Strade Bianche, GP Montréal e Volta Catalunya - basterebbero da soli a considerare grandioso il 2024 della squadra che una volta, nell'epoca pre-pogacariana, correva con sponsor Lampre.

Tuttavia c'è (molto) di più, almeno quantitativamente parlando, e dunque proviamo a volgere uno sguardo più ampio per capire di che razza di stagione stiamo parlando, e infine a quello che potremmo attenderci, perché c'è un primato di squadra che sembrava impossibile da battere e a cui la compagine degli Emirati potrebbe puntare.

Un 2024 ai limiti della perfezione

Da gennaio a settembre, la formazione emiratina non è mai stata più di tre settimane a secco di successi, tanto basta per avere una prima idea della costanza con cui i corridori della UAE Team Emirates sono andati a segno lungo l'arco dell'annata. Ovviamente, oltre alla frequenza, ciò che impressiona è la quantità spalmata anche in contemporanea; sono infatti ben SEI le volte in cui due corridori diversi hanno vinto nello stesso giorno:

  • 20 marzo: Pogacar (tappa al Catalunya) e Ulissi (tappa alla Coppi & Bartali)
  • 21 aprile: Pogacar (Liegi) e Morgado (Giro della Romagna)
  • 26 aprile: McNulty (tappa al Romandia) e Del Toro (tappa alla Vuelta Asturias)
  • 14 luglio: Pogacar (tappa al Tour) e Christen (Giro dell'Appennino)
  • 25 agosto: Yates (tappa alla Vuelta) e Hirschi (GP Plouay)
  • 21 settembre: Ayuso (tappa al Lussemburgo) e Baroncini (Super 8 Classic)

Il dominio su più fronti è esemplificato dal fatto che il numero di corridori diversi che sono andati a segno in questo 2024 è diciannove (elencati nel grafico qui sotto), vale a dire quasi ⅔ del roster è riuscito a cogliere il successo. Una cifra emblematica della profondità della rosa, la cui forza va oltre lo strapotere del singolo: se escludessimo dal conto le vittorie del fuoriclasse sloveno, la UAE sarebbe lo stesso la squadra con più successi. 

Naturalmente, includendo Pogacar nell'analisi, il peso delle vittorie complessivo ottenute dalla squadra degli Emirati è obiettivamente difficile da eguagliare: facendo il paragone con l'altrettanto straordinaria annata della Jumbo-Visma 2023 - capace di diventare la prima squadra della storia a vincere i 3 Grandi Giri nella stessa stagione - si può notare che, sebbene sia mancato il successo finale della Vuelta, la UAE è stata in grado di conquistare ben 15 successi di tappa nei tre Grand Tours (8 in più della Jumbo), la vittoria di (almeno) una Classica Monumento (la Liegi, in attesa di vedere all'opera il 26enne di Komenda al Lombardia, dove vince ininterrottamente dal 2021), con la ciliegina del titolo iridato in linea a Zurigo, il primo nella storia della Slovenia.

Tadej Pogacar © UAE Emirates-Fizza
Tadej Pogacar, vincitore di Giro, Tour e Mondiale nel 2024 © @UAETeamEmirates-Fizza

Sarebbe però un errore limitare appunto la UAE alle imprese del singolo: se consideriamo solo le vittorie di livello World-Tour, vanno altresì citati gli altri prestigiosi successi colti nel 2024 come la doppietta San Sebastian-Plouay firmate Marc Hirschi, a cui vanno aggiunti i trionfi nella classifica finale dei Paesi Baschi con Ayuso, il Tour de Suisse dominato dal duo Yates-Almeida e il Renewi Tour vinto (per la 4a volta in carriera) da Tim Wellens.

Le papabili corse da vincere per il record

Per una formazione che quest'anno è riuscita a vincere in maniera piuttosto distribuita singole tappe (42), corse di 1 giorno (16), classifiche finali di corse a tappe (11), titoli nazionali e iridati (6+1), le ultime settimane di stagione a ottobre potrebbero riservare ancora numerose possibilità di vittoria. E allora, come aveva già suggerito il Direttore Sportivo Matxin con il seguente tweet, è aperta la caccia al record assoluto di successi stagionali da parte di una singola squadra, quantomeno in epoca moderna: 85, stabilito dal Team Columbia - HTC nel 2009, formazione che vantava a roster fra gli altri Mark Cavendish, André Greipel e Edvald Boasson Hagen nelle loro versioni più vincenti.

Ritornando alla UAE, le caratteristiche della rosa emiratina sono completamente opposte a quelle della HTC: infatti, il totale di vittorie raggiunto non prevede al suo interno delle affermazioni in volate di gruppo, fatto piuttosto sorprendente per una squadra che vince così tanto. Detto ciò, il calendario da qui alla fine della stagione evidenzia che ci sono ancora 22 vittorie da assegnare nelle corse a cui la UAE parteciperà, a cominciare dall'1 ottobre con in programma la semiclassica Binche-Chimay-Binche in Belgio e la frazione d'apertura della CRO Race, il noto Giro di Croazia. Alla corsa croata dovrebbero prendere parte corridori come Brandon McNulty e Igor Arrieta; il primo è reduce da una Top 20 al Mondiale, e nelle sei tappe previste avrebbe tutte le possibilità di centrare un successo parziale e puntare alla generale come già accaduto a inizio anno alla Volta Valenciana.

Le sei corse rimaste del calendario italiano - dove la UAE ha già ottenuto 17 successi stagionali, leaders nella speciale classifica con distacco siderale sui secondi - che culmineranno con il Giro di Lombardia di sabato 12 ottobre, saranno poi il terreno determinante per capire se sarà possibile colmare il gap dalla HTC. Naturalmente, fari puntati sulle corse che disputerà il neo-campione del mondo: Giro dell'Emilia (mai vinto in carriera da Tadej), Tre Valli Varesine e Giro di Lombardia sono le gare in cui la UAE partirà con i favori del pronostico. Non ci sono ancora certezze su quali sono i roster completi per le tre corse citate, e ancora meno ce ne sono per Coppa Agostoni (6 ottobre), Coppa Bernocchi (7 ottobre) e Gran Piemonte (10 ottobre). Il ventaglio di soluzioni, tra i corridori apparsi più in forma, rimane piuttosto ampio: Sivakov è un nome spendibile quando ha libertà; hanno dimostrato di star bene anche Christen e Baroncini; il vecchio volpone Ulissi, agli ultimi giorni di corsa in UAE, è sempre da considerare. Fermo restando che elementi come Yates e Almeida, nelle corse a cui parteciperanno, possono ambire al risultato pieno. Senza dimenticare altri due giovani come Fisher-Black e Morgado, già vincenti su suolo italico in carriera.

Domenica 6 ottobre sarà anche la volta della Parigi-Tours, la storica ultima corsa del calendario francese, una classica che può prestarsi a ruote veloci resistenti su percorsi accidentati come Juan Sebastian Molano, il corridore UAE più quotato di quelli rimasti a sbloccarsi in questa stagione; lo sprinter colombiano sarà infine al via della corsa che chiuderà il programma di gare di quest'anno per la formazione degli Emirati, ovvero il Tour of Guangxi, dove già l'anno scorso lo vide vincitore. Assieme a Tim Wellens, che la generale della corsa a tappe cinese l'ha già portata a casa in passato, saranno due pedine con chance reali di successo e che potrebbero permettere di centrare lo storico primato.

Riassumendo: servono 10 vittorie su 22 rimanenti da assegnare per superare le 85 della HTC, obiettivo che sarebbe utopico per qualunque squadra ma, per quanto abbiamo osservato da gennaio a settembre, guai a sottovalutare la UAE Team Emirates.

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Michele Moretti
Cresciuto a pane e sport. Nato con l'amore per il basket, mi sono avvicinato al ciclismo grazie ai pomeriggi passati a guardarlo in tv con i miei nonni. Accumulatore seriale di statistiche sportive a tempo perso.