Paul Wright con la maglia di campione neozelandese © Cycling New Zealand
Mondo Continental

Paul Wright, dagli esordi marchigiani al titolo neozelandese

Il ventisettenne, fresco di titolo nazionale, ha fatto il suo esordio nel mondo Continental con la Mg.K Vis, che ha sede a Fermo. Quest'anno corre con la slovena Factor

12.02.2025 22:00

Secondo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: GP Aspendos, GP Sakiat Sidi Youcef, Campionati Nazionali e Paul Wright, fresco di titolo nazionale in Nuova Zelanda.

Le corse della settimana

GP Aspendos

Il podio finale del GP Aspendos
Il podio finale del GP Aspendos © Pedalia Cycling Races

Dopo il GP Antalya, lo scorso weekend in Turchia è andata in scena un’altra corsa di un giorno, il Grand Prix Aspendos. La gara ha fatto, così, il suo rientro nel calendario internazionale dopo un anno di assenza. Al via erano presenti dieci squadre: sei Continental (alle tre locali si sono unite la kazaka Vino-North Qazaqstan Region, la giapponese VC Fukuoka e la marocchina Agadir Vélo Propulsion), la selezione nazionale del Kazakistan e tre formazioni dilettantistiche turche.

Il percorso si snodava su 130 km ed era caratterizzato da diverse salite. La più impegnativa, lunga circa 4 km e con una pendenza media del 9%, era situata poco dopo la metà gara. In seguito c’erano altre asperità un po’ più semplici e negli ultimi venti chilometri non c’erano difficoltà altimetriche. Nel 2023, anno dell’unica volta in cui la corsa aveva fatto parte del calendario UCI, il percorso era molto più semplice e strizzava decisamente l’occhio ai velocisti.

Quest’anno il successo è andato, un po' a sorpresa, allo spagnolo Gerard Ledesma (VC Fukuoka), che ha trovato la prima vittoria internazionale della sua giovane carriera. Il ventiduenne ha tagliato il traguardo in solitaria, con un vantaggio di 59” su uno dei corridori di casa, Samet Bulut (Konya Büyükşehir). A 1’22” Benjamín Prades ha completato il trionfo della VC Fukuoka, aggiudicandosi la volata per il terzo posto davanti all’ex Astana Daniil Marukhin (Nazionale Kazakistan) e a Burak Abay (Konya Büyükşehir).

GP Sakiat Sidi Youcef

Milkias Maekele vince il GP Sakiat Sidi Youcef
Milkias Maekele vince il GP Sakiat Sidi Youcef © Fédération Algérienne de Cyclisme

Nella giornata di sabato, in Algeria, si è disputato il Grand Prix Sakiat Sidi Youcef, corsa di un giorno che ha fatto il suo esordio nel calendario internazionale. Rispetto al 2024, la gara ha preso il posto del Grand Prix de la Ville d’Oran (non previsto quest’anno) come antipasto del Tour d’Algérie, che è iniziato il giorno successivo e terminerà martedì prossimo. Al via del GP Sakiat Sidi Youcef erano presenti quattordici squadre: quattro Continental (la locale Madar, la neerlandese Universe, la tedesca Storck-Metropol e l’italiana Technipes #inEmiliaRomagna), quattro selezioni nazionali e sei formazioni dilettantistiche.

Il percorso si presentava piuttosto ondulato, soprattutto nella parte centrale, ma senza salite troppo impegnative. Il finale privo di asperità, inoltre, aumentava ulteriormente le possibilità di una volata di gruppo. I pronostici sono stati rispettati e un gruppo piuttosto numeroso si è presentato in testa nel finale: lo spunto vincente è stato quello di Milkias Maekele (Nazionale Eritrea). Nonostante la giovanissima età, il diciannovenne non è una sorpresa: già l’anno scorso, infatti, vinse due corse UCI in Algeria.

Alle spalle dell’eritreo si sono piazzati due corridori di casa: Yacine Hamza (Madar), probabilmente il vero favorito della vigilia, ha chiuso secondo davanti a Mohamed Nadjib Assal (Mouloudia Club d’Alger). Il primo degli italiani, Thomas Bolognesi (Technipes #inEmiliaRomagna), non ha tremato all’esordio nel mondo UCI, ma si è fermato ai piedi del podio, appena davanti allo svizzero Jonas Müller (CLN).

Campionati Nazionali Namibia e Uruguay

Thomas Silva festeggia il titolo nazionale in Uruguay
Thomas Silva festeggia il titolo nazionale in Uruguay © Thomas Silva

Colombia, Nuova Zelanda e Sudafrica non sono gli unici paesi in cui la scorsa settimana si sono disputati i campionati nazionali. In Namibia si è assistito al dominio, abbastanza prevedibile, del biker Alex Miller. Il ventiquattrenne ha vinto agevolmente la cronometro, rifilando 3’40” a Martin Freyer e 9’30” a Denzel de Koe, e ha inflitto distacchi abissali a tutti anche nella prova in linea, con Freyer lontano 9’39” e Justus Beulker addirittura 19’36”. Gli under 23 hanno potuto contare su una classifica ad hoc solo nella gara contro il tempo: il miglior tempo è stato di Beulker, che ha preceduto di 1’24” Adrian Key e di 6’19” Petrus Hanga.

I due professionisti locali hanno dominato i campionati nazionali in Uruguay. Eric Fagúndez (Burgos Burpellet BH) ha vinto la cronometro con 57” su Thomas Silva (Caja Rural-Seguros RGA) e 2’01” sul campione uscente Agustín Alonso. Silva si è preso la rivincita nella prova in linea, in cui si è imposto con 2’38” su Fagúndez e 2’39” su Roderick Asconeguy. Pablo Bonilla (Padronés-Cortizo) si è imposto nella prova contro il tempo riservata agli under 23, con un margine di 38” su Ciro Pérez (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente) e 1’55” su Felipe Reyes. Gli stessi atleti sono saliti sul podio anche nella corsa in linea, ma in questo caso è stato Pérez a imporsi davanti a Bonilla, al termine di uno sprint a due. Reyes ha concluso ancora terzo, staccato di 47”.

Le Continental tra i big

Nicolas Breuillard impegnato nella cronometro dell'Etoile de Bessèges
Nicolas Breuillard impegnato nella cronometro dell'Etoile de Bessèges © Aymeric Lassak/St.Michel-PREFERENCE HOME

Le quattro storiche Continental francesi hanno partecipato all’Etoile de Bessèges. In una edizione contestatissima, che ha visto il ritiro in blocco di quasi tutte le WorldTour, la St.Michel-Preference Home ha saputo cogliere grandi risultati in classifica generale: Nicolas Breuillard, Thomas Champion e Théo Delacroix hanno chiuso rispettivamente in sesta, nona e undicesima posizione. Solo una pessima cronometro finale è costata il successo nella graduatoria a squadre al team diretto da Stéphan Gaudry, che aveva fatto benissimo nella tappa regina, con il secondo posto di Champion e il terzo di Breuillard.

Tre formazioni di terza divisione hanno preso parte alla Volta a la Comunitat Valenciana: la spagnola Illes Balears Arabay, la statunitense Project Echelon e la messicana Petrolike. Nessuna ha raccolto risultati particolarmente entusiasmanti: a fare le cose migliori è stata la Petrolike, con il ventunesimo posto di Andrii Ponomar in classifica generale e il nono di Cesar Macias nell’ultima tappa. Da segnalare il terzo posto di Jakob Söderqvist, corridore della Lidl-Trek Future in gara con il ramo WorldTour del team, nella quarta frazione.

Tre Continental hanno preso parte alla trasferta omanita per Muscat Classic e Tour of Oman: la malese Terengganu, la giapponese JCL Team Ukyo e la thailandese Roojai Insurance. L’eritreo Nahom Zeray è stato il migliore sia alla Muscat Classic, che ha chiuso nel primo gruppo, in quattordicesima posizione, sia nella classifica generale del Tour of Oman, che lo ha visto terminare in dodicesima posizione. Il JCL Team Ukyo ha ottenuto anche il miglior risultato di tappa, grazie al quarto posto di Andrea D’Amato nella prima frazione. 

L’UCI sta continuando ad aggiungere nuove squadre al proprio database, svelando, così, alcune novità di ciclomercato. La cinese Wuzhishan SCOM MVMT può contare su due corridori con esperienze tra i professionisti: si tratta del canadese Ben Perry, confermato, e dello spagnolo Asier Etxeberria (Euskaltel-Euskadi). Nessun arrivo di rilievo per l’Almaty, che ha preso quattro uomini provenienti dagli juniores. Novità dal Portogallo, dove la principale squadra del paese, la Sabgal/Anicolor ha cambiato nome in Anicolor/Tien 21 e dalla Francia, dove il VC Rouen 76 si è rinforzato con Jean-Louis Le Ny (Nice Métropole Côte d'Azur), inizialmente accasatosi in una compagine dilettantistica, il cui progetto è fallito ancora prima di iniziare. 

Due nuove squadre entrano nel mondo Continental. L’indonesiana ASC Monsters Indonesia è all’esordio e ha puntato tutto sui giovani locali: fra loro spicca il nome di Akhmad Fahreza Syahidin Abdillah, attuale campione nazionale under 23. La cinese Camp rientra nella categoria dopo l’esperienza del 2023 (quando si chiamava Shandong Green Orange) e ha scelto solo corridori locali: il più noto è il ventiquattrenne Miao Chengshuo, campione nazionale a cronometro in carica. In ammiraglia c’è Ma Guangtong, uno dei pochi cinesi ad aver vinto una corsa UCI all’estero. Non è ancora stato registrato dall’UCI, ma la BEAT ha annunciato un grande colpo: la formazione neerlandese ha ingaggiato Martijn Tusveld, che era rimasto senza squadra dopo sette anni nel WorldTour.

Il ritratto della settimana: Paul Wright

Paul Wright con la maglia degli sprint intermedi al Turul Romaniei 2024
Paul Wright con la maglia degli sprint intermedi al Turul Romaniei 2024 © Paul Wright

Negli ultimi anni Paul Wright si è spesso messo in mostra con i suoi attacchi a lunga gittata, ma, nonostante il suo temperamento battagliero, non era mai riuscito a lasciare davvero il segno nelle corse internazionali. Sabato, però, è riuscito a vincere e non in una corsa qualsiasi: si è, infatti, laureato campione nazionale neozelandese. Partito da lontano con altri cinque uomini, non era considerato il favorito nemmeno quando era chiaro che il vincitore sarebbe uscito da quel gruppo: su un percorso abbastanza duro, però, è riuscito a staccare tutti e a presentarsi in solitaria sul traguardo. Il ventisettenne ha avuto la meglio su un professionista di lungo corso come George Bennett, che si è dovuto accontentare del terzo posto, superato anche da Ben Oliver.

Il nativo di Wanaka ha cominciato, così, al meglio la sua avventura con la maglia della Factor Racing, la sua quarta squadra diversa nelle ultime quattro stagioni. La formazione slovena, nota nel 2024 come Sava Kranj, ha nel neozelandese l’unico uomo di esperienza: solo un altro corridore del roster, infatti, non è più under 23, ma si tratta del brasiliano Henrique Avancini, che, nonostante le trentacinque primavere, è quasi totalmente a digiuno di esperienza su strada, dato che ha sempre corso in mountain bike (disciplina in cui ha vinto anche due titoli mondiali).

A inizio carriera Paul Wright si dedicava principalmente alla mountain bike, disciplina in cui ottenne il primo risultato internazionale di un certo peso: nel 2015, a soli diciassette anni, fu bronzo ai Campionati Oceanici nella specialità eliminator, in una gara in cui si ritrovò a competere contro avversari molto più esperti, dato che si trattava di una prova open. Nello stesso anno si laureò campione nazionale junior di ciclocross. Venne convocato per la prova di categoria dei Campionati del Mondo di MTB cross-country, ma fu costretto al ritiro.

Al secondo anno fra gli juniores continuò a focalizzarsi sulla mountain bike e riuscì a vincere una gara internazionale in Giappone, la Yawatahama International MTB Race. Fu convocato nuovamente per i Campionati del Mondo e, a differenza della stagione precedente, portò a termine la prova di cross-country, pur non andando oltre il settantaquattresimo posto, a quasi tredici minuti dal vincitore Thomas Bonnet (attuale corridore della TotalEnergies). 

Nel 2017 il neozelandese fece il suo esordio tra gli under 23, dando sempre la precedenza alla mountain bike: prese parte a diverse prove di Coppa del Mondo, ma finì sempre lontano dalle prime posizioni. Contemporaneamente iniziò a gareggiare con maggiore frequenza su strada: concluse all’ottavo posto il campionato neozelandese a cronometro e disputò, senza portarla a termine, la prova in linea élite. A fine stagione partecipò anche al Tour of Southland.

L’anno seguente centrò la medaglia di bronzo nella prova under 23 di cross-country dei Campionati Oceanici e fu decimo nel campionato neozelandese élite. Nelle prove di Coppa del Mondo, però, non riuscì mai a essere competitivo. Su strada, invece, disputò la sua prima gara internazionale, la Gravel and Tar Classic, in cui si piazzò al ventesimo posto.

Non riuscendo a sfondare in mountain bike, nel 2019 Wright spostò il suo focus sulla strada. Partì bene, con un decimo posto al campionato neozelandese in linea e il diciannovesimo nella classifica generale della New Zealand Cycle Classic. Fu convocato in nazionale per alcune prove di Coppa delle Nazioni (come il Giro delle Fiandre under 23) e per la prova di categoria dei Campionati del Mondo. Disputò anche alcune gare del calendario nazionale belga, arrivando a un passo dal successo a Oplinter.

Per l’ultima stagione da under 23, decise di trasferirsi in una delle formazioni più note della categoria, la Holdsworth-Zappi, ma lo scoppio della pandemia bloccò i calendari. Ciononostante poté disputare gare importanti nel nostro paese come il Giro d’Italia under 23 e il Piccolo Lombardia. Ottenne, però, i migliori risultati in Bulgaria: alla In the footsteps of the Romans chiuse in quinta posizione la prima frazione e in sesta la classifica generale. Fuori dal calendario UCI, si mise in mostra al Tour of Southland, in cui conquistò la maglia di miglior scalatore.

Nel 2021 il neozelandese fece il suo esordio nel mondo Continental, firmando con una formazione italiana, la Mg.K Vis-VPM. Disputò un calendario importante, ma a causa della concorrenza di altissimo livello, non riuscì mai a centrare la top ten: il suo miglior risultato fu l’undicesimo posto ottenuto nella prima tappa della Volta a la Comunitat Valenciana. Trovò, comunque, il modo di mettersi in mostra in una gara prestigiosa come il Giro dell’Emilia, in cui fu protagonista di una lunga fuga.

Nella stagione successiva restò nella formazione marchigiana e partì subito bene, con un dodicesimo posto nel campionato neozelandese in linea. Nell’ultima tappa dell’Adriatica Ionica Race centrò il miglior risultato della sua avventura italiana: riuscì a centrare la fuga giusta e arrivò a giocarsi il successo, ma nella volata finale non andò oltre la quinta posizione.

Nel 2023 la Bolton Equities Black Spoke divenne la prima compagine neozelandese a ottenere la licenza da ProTeam e il classe 1998 ebbe, così, la possibilità di diventare professionista. Disputò molte corse in Belgio, con il diciassettesimo posto alla Egmont Cycling Race come miglior piazzamento, ma in patria conquistò il suo primo podio a livello UCI, chiudendo al terzo posto la Gravel and Tar Classic, la stessa corsa in cui aveva fatto il suo esordio internazionale.

Con la chiusura della squadra neozelandese, lo scorso anno è stato costretto a scendere di nuovo a livello Continental, trovando rifugio in Germania, alla REMBE Team Sauerland (che dalla Bolton Equities aveva preso anche Jacob Scott e il DS Greg Henderson). Con la formazione tedesca ha ottenuto un sesto posto di tappa al Turul Romaniei, gara in cui ha vinto la classifica degli sprint intermedi, un decimo in una frazione del Tour de Taiwan e, soprattutto, la diciannovesima posizione finale in una corsa di alto livello come il Tour of Britain.

Nel 2025 la REMBE si è fusa con la Rad-Net Oßwald, dando vita a una nuova squadra completamente composta da corridori teutonici e, così, gli stranieri hanno dovuto cercare un’altra sistemazione. Paul Wright si è accasato alla slovena Factor Racing e la sua avventura è partita nel migliore dei modi: è difficile prevedere come andrà il 2025, ma il fatto di aver conquistato la prima vittoria in carriera potrebbe dargli un’iniezione di fiducia importante e, magari, continuando così, anche la possibilità di tornare tra i professionisti.

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