Parigi-Nizza 2024 - Analisi del percorso
La Course au soleil mette sul piatto un percorso speculare al 2023 con una sola tappa veramente pianeggiante, la cronosquadre sperimentale e tante tappe miste; arrivo in quota più morbido del solito
Nella Parigi-Nizza 2024, come l'anno scorso, sono state limitate le frazioni per velocisti, cercando invece di avere frazioni quasi sempre spettacolari. La disposizione delle tappe è quasi perfettamente sovrapponibile rispetto all'edizione passata, riconfermando pure la prova a cronometro sperimentale in cui si mescolano la specialità a squadre con quella individuale. La difficoltà delle tappe è stata però maggiormente distribuita, alleggerendo l'arrivo alpino (quest'anno tocca quello inedito di Auron) in favore di un percorso molto duro alla 4a frazione. Le ultime due tappe saranno anche l'occasione per transitare su alcune strade che poi saranno protagoniste nella prossima edizione del Tour de France.
Le tappe nel dettaglio
Domenica 3 marzo - 1a tappa: Les Mureaux - Les Mureaux (157.7 km)
Si parte subito con una frazione molto complicata che mette sul piatto diverse rampe in doppia cifra e un arrivo esso stesso in lieve ascesa. Le salite più arcigne sono tre: la Côte de Bazemont (GPM, 1.7 Km al 6.6%, max 10%), lo strappo di Montainville (Traguardo Volante, circa 700 metri all'8%, max 10%) e la Côte d'Herbeville (GPM, 2.6 km al 5.1%, divisa in due gradoni con punte fino al 14%). Queste asperità sono percorse tutte e due volte, prima all'interno di un ampio giro di 103.2 km, poi in quello più breve di 54.5. Eccetto il primo passaggio sulla Côte de Bazemont, tutti gli altri sono dunque concentrati negli ultimi 75 km. È lecito attendersi un po' di bagarre negli ultimi 20 km, quando lo strappo di Montainville assegnerà anche secondi di abbuono e la successiva ascese alla Côte d'Herbeville terminerà ad appena 12.4 km dalla fine. Sono in salita anche gli ultimi 600 metri.
Lunedì 4 marzo - 2a tappa: Thoiry - Montargis (179.0 km)
Questa è l'unica tappa effettivamente pianeggiante. Il tracciato apparentemente semplice nasconde i soliti imprevisti della corsa francese: vento e maltempo. Il finale è relativamente tortuoso e potrebbe essere di difficile gestione per i treni dei velocisti, ma il rettilineo finale è molto lungo (circa 500 metri).
Martedì 5 marzo - 3a tappa: Auxerre - Auxerre (26.9 km - Cronometro a squadre)
Anche per l'anno prossimo è confermato l'esperimento della cronometro mista, a squadre ma con il tempo preso solo sul primo corridore. La cronometro sarà leggermente più breve, ma molto più ondulata fin da subito, rendendo dunque più complicata la distribuzione delle forze.
Mercoledì 8 marzo - 4a tappa: Chalon-sur-Saône - Mont Brouilly (183.0 km)
Come l'anno passato alla cronosquadre segue il primo arrivo in salita, ma stavolta sarà una tappa nettamente più complicata che già potrebbe delineare una classifica piuttosto netta. Tutto il tracciato è costellato di salite, quasi tutte con passaggi in doppia cifra molto pronunciati, per oltre 3000 metri di dislivello complessivo. Si sale subito a Montagny-Lès-Buxy (4 km al 3.5%) quindi la Côte du Mont-Saint-Vincent (2.9 km al 6.3%, ma 13% nell'ultimo km). I successivi km sono i più semplici ma prevedono comunque un tratto in salita (7 km al 3% spezzati in due strappi al 6/7%) verso Le Loup, un attimo prima di transitare da Cluny. Più avanti arriva la sequenza assassina di questa tappa: Col de Boubon (salita costante di 4.4 km al 6%), Côte de Vauxrenard (3.2 km al 6.7%, max 13%), Col de Durbize (2.2 km al 9.4%, max 15%), Mont Brouilly (3 km al 7.7%, max 13%), il traguardo volante di Régnié-Durette (1.3 km al 5%), Les Chappes (5.1 km al 7.3%, max 15%; la salita prosegue dopo il GPM per 2.5 km fino al Col du Fût d'Avenas) e quindi di nuovo il Mont Brouilly.
Giovedì 9 marzo - 5a tappa: Saint-Sauveur-de-Montagut - Sisteron (193.5 km)
La seconda frazione per velocisti è leggermente più mossa, nonché molto lunga. Sarà un ottimo test in vista della Milano-Sanremo, che dovrebbe comunque chiudersi con una volata a ranghi compatti. Il finale è complicato dalla classicissima Montée du Thor (1 km al 6% circa) - quasi sempre percorsa in caso di arrivo a Sisteron - posta a 8.5 km dal traguardo. Gli ultimi km sono planimetricamente molto semplici e favorevoli all'organizzazione della volata.
Venerdì 10 marzo - 6a tappa: Sisteron - La Colle-sur-Loup (198.2 km)
La sesta tappa arriva anche quest'anno a La Colle-sur-Loup, peraltro percorrendo lo stesso identico finale, a cui ci si approccia con un percorso tosto, ma meno intenso del 2023. Dopo 60 km di fondovalle si affronta un primo trittico di salite per valicare le Alpi verso il mare seguito un po' dopo dal Col de Gourdon. Una lunga discesa pedalabile, ma tortuosa, porta a ridosso del traguardo, posto dopo circa 500 metri di salita; qui inizia il circuito finale, nonché la salita decisiva a monte di La Colle-sur-Loup, un muro di quasi 2 km che sfiora il 20%. In vetta non si scende, bensì si sale ancora fino al traguardo volante di Tourettes-sur-Loup, a cui si giunge dopo un altro muretto di 1 km con una massima del 12%. A questo punto rimangono 20.5 km di discesa e fondovalle (forse troppi) e gli ultimi 500 metri di nuovo in salita.
Sabato 11 marzo - 7a tappa: Nice - Auron (173.0 km)
È il momento della tappa di montagna, con il traguardo in quota di Auron, leggermente più semplice di quelli visti negli ultimi anni, anche perché la salita vera e propria risulta relativamente breve. La tappa parte praticamente in salita, con le prime pendenze che arrivano dopo appena 5 km per superare la Côte de Gattières e la strada che di fatto sale per altri 10 km anche dopo il GPM. Il percorso rimane ondulato per i primi 75 km, poi si inizia a risalire la valle della Vésubie per raggiungere il Col Saint-Martin dopo 17 km di salita al 5.4% (formalmente sono conteggiati solo gli ultimi 7.5 km più duri al 7.1% di media). Discesa abbastanza insidiosa di 17 km e poi si risale un'altra valle, quella della Tinée. In un certo senso si può dire che si sta già iniziando a salire verso il traguardo, considerando che i primi km di falsopiano sono piuttosto esigenti (media 2.5%) e affaticheranno moltissimo le gambe prima della salita vera e propria di 7.3 km al 7.2%. Il tratto più duro è misurabile in circa 3.5 km all'8.3% e termina in vista dell'ultimo km, leggermente più semplice (6/7%).
Domenica 12 marzo - 8a tappa: Nice - Nice (109.3 km)
L'ultima tappa è quasi identica a quella dello scorso anno, come da tradizione senza respiro, fatta dal susseguirsi di salite dure ma non durissime e discese insidiose; tuttavia differisce leggermente nel finale. Giunti a La Turbie dopo la salita di Peille (spesso punto chiave della corsa), si scende a Èze per salire subito al Col d'Èze con un'arcigna rampa di 1.6 km al 9% (max 13%) come avverrà nella cronometro conclusiva del prossimo Tour. Una volta scesi a Nizza si risale dalla dura rampa con punte fino al 16% inaugurata nel 2022, ma quest'anno ci si fermerà al Col des Quatre Chemins (dove termina il tratto più duro) senza ritornare in vetta. Segue la tradizionale discesa per poi raggiungere il traguardo sul Boulevard des Anglais.