Ha vinto Magnus, ma Ilan non se n'è acCort...
Van Wilder esulta sull'Alto da Fóia ma in realtà Cort Nielsen lo beffa all'interno. Il danese è anche il nuovo leader della Volta ao Algarve. Nicola Conci in top ten, un buon Filippo Ganna è ancora in classifica
La seconda tappa della Volta ao Algarve parte da Sagres e presenta oggi il classico arrivo in salita sull’Alto da Fóia con un crescendo quasi rossiniano di gpm, per un totale di quattro, che va dai primi due di terza categoria di Casais e di Alferce, per poi passare a quello di seconda categoria di Picota, fino alla salita finale verso l’Alto de Foia, gpm di prima categoria che svetta più di tutti gli altri con i suoi 7.7 km di lunghezza ad oltre il 6% di pendenza media. Rispetto alla conclusione in volata della prima tappa ci si aspetta un finale ben diverso con gli uomini di classifica chiamati all’azione e con Alexander Kristoff in predicato di cedere la maglia gialla conquistata ieri.
A causa delle diverse cadute che hanno caratterizzato il finale della prima tappa, oggi in sei non sono partiti da Sagres, ovvero Joel Suter (Tudor Pro Cycling), André Ramalho (Credibom/LA Aluminios/Marcos Car), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Yesid Albeiro Pira (Caja Rural-Seguros RGA), Barry Miller (ABTF Betão-Feirense) e Frederico Figueiredo (Glassdrive Q8 Anicolor). Altri due ciclisti coinvolti nelle cadute di ieri, ovvero Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM) e Luís Mendonça (Glassdrive Q8 Anicolor), provavano a iniziare la tappa pur ammaccati e fasciati ma erano costretti al ritiro dopo 9 km.
La più classica delle fughe di comprimari ha visto sei ciclisti evadere dal gruppo maglia gialla dopo una decina di km. Il sestetto, formato da Matthew Gibson (Human Powered Health), Rafael Lourenço (APHotels and Resort-Tavira), Tomas Contte (Aviludo-Louletano-Loulé Concelho), Gaspar Goncalves (Efapel Cycling), António Ferreira (Kelly/Simoldes/UDO) e João Matias (Tavfer-Ovos Matinados-Mortágua), ha raggiunto un massimo vantaggio di poco superiore ai 3 minuti. Il gruppo, sotto il forcing dell’INEOS, ha ripreso definitivamente i fuggitivi a 28 km dall’arrivo. La squadra inglese ha imposto un ritmo elevato anche sul penultimo gpm di Picota, tale da scremare sensibilmente il gruppo, forte allo scollinamento di una quarantina di unità. Nell’avvicinamento all’Alto da Fóia è stato Kasper Asgreen (Soudal Quick Step) a farsi vedere in testa e coprire Ilan van Wilder, uomo di classifica designato per la squadra belga. Una volta terminato il lavoro del danese, l’INEOS ha ripreso il comando delle operazioni all’inizio dell’ultima salita, con un impagabile Filippo Ganna che dopo il lavoro svolto nei km precedenti cercava di restare aggrappato in tutti i modi alla coda del gruppo.
La vittoria di tappa se la giocavano una ventina di ciclisti, con Van Wilder che lanciava una volata abbastanza lunga e sembrava avere la meglio ma la linea del traguardo posta su una leggerissima semicurva a sinistra consentiva a Magnus Cort Nielsen con il colpo di reni finale di sopravanzare il giovane belga per pochi centimetri, rendendo vana l’esultanza di Van Wilder che restava impalato con il braccio alzato e che dovrà rimandare così la prima vittoria da pro. In terza posizione si piazzava un pimpante Rui Costa (Intermarchè-Circus-Gobert). A chiudere la top five erano Valentin Madouas (Groupmana FDJ) in quarta posizione e Jai Hindley (BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Il primo degli italiani era Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck) che si piazzava in settima posizione, in una top ten che vedeva anche la presenza di Rune Herregodts (Intermarchè-Circus-Wanty), Thomas Pidcock (INEOS), Kevin Vermaerke (DSM) e Bauke Mollema (Team TREK-Segafredo). Da segnalare che i ciclisti dalla sesta alla quindicesima posizione perdevano tutti 2 secondi rispetto ai primi cinque classificati, a causa di un buco negli ultimi metri della tappa. Cort Nielsen ottiene la prima vittoria stagionale ed è la nuova maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Van Wilder e 6 secondi di vantaggio su Rui Costa.
Domani è in programma la terza tappa da Faro a Tavira di 203 km senza difficoltà particolari nel finale. I due gpm della tappa, entrambi di terza categoria, sono posti entro i primi 80 km per cui, a meno di fughe a lunga gittata o attacchi nel finale torneranno di scena i velocisti ed assisteremo ad una volata per la vittoria di tappa.