Presentata l'Adriatica Ionica Race 2023
Solo 3 tappe distribuite tra Abruzzo, Puglia e Calabria, con salite appenniniche toste ma poste spesso troppo distanti dal traguardo
Anche per il 2023 è stato confermato l'appuntamento con l'Adriatica Ionica Race, gara a tappe organizzata da Moreno Argentin, i cui ambiziosi progetti per ora non riescono a decollare. Per quest'anno infatti la manifestazione si limiterà a tre giornate di corsa divise tra Abruzzo, Puglia e Calabria, finendo per allontanarsi del tutto da quella che doveva essere l'area geografica prediletta, come suggerito dal secondo nome della corsa (Sulle rotte della Serenissima). Anche i percorsi appaiono tecnicamente meno accattivanti delle passate edizioni: dopo anni in cui la corsa veniva decisa sulle Dolomiti o sul Monte Grappa, la prossima edizione prevede un tracciato esclusivamente appenninico e peraltro privo di una vera tappa di montagna, perdendo parte del fascino che si era iniziato a costruire. In ogni caso il nostro augurio è che prima o poi la corsa, nata con le migliori intenzioni, possa conoscere il definitivo salto di qualità. Intanto ci occupiamo di dare un primo sguardo al percorso 2023.
Venerdì 22 settembre - 1a tappa: Corropoli - Tarsasco (226.2 km)
La prima frazione è una lunga cavalcata appenninica teoricamente impegnativa ed esigente ma che potrebbe risultare un nulla di fatto per la tanta strada che separa l'ultimo colle dal traguardo di Trasacco. Poco dopo il via si sale a Bellante (circa 4 km al 6.3%), primo antipasto cruciale nella nascita della prima fuga. Inizia quindi un lungo tratto di fondovalle verso Teramo, chiuso dalla breve ascesa alla galleria di Frondarola (circa 1.5 km al 4%) prima di scendere a Montorio al Vomano ed entrare nel vivo della tappa; da qui iniziano infatti le prime rampe del lunghissimo ma molto pedalabile Passo delle Capannelle: da Montorio sono in tutto 35 km al 3% e alternano tratti di vero falsopiano ad alcuni un po' più arcigni (5/6%). 14 km di discesa veloce ma impegnativa e una decina di pianura portano verso L'Aquila, prima di salire all'Altopiano delle Rocche (scollinamento nei pressi di Fronteavignone) in circa 15 km al 4.4%. Si attraversa per 8 km l'altopiano fino a Rocca di Mezzo e poi si torna a salire fino al Valico della Forcella (2 km al 5.5%), il punto più alto della tappa. Dopo una lunga discesa di oltre 20 km, spezzata da un tratto in contropendenza, si arriva con un primo km all'insù (4/5%) in località Castel di Ieri e poco dopo inizia la vera salita al Valico Olmo di Bobbi: in tutto sono 10 km al 6.5%, con un primo km al 9% seguito da un tratto di respiro, un altro km al 9% e subito dopo il tratto più duro di circa 4 km all'8.1%, seguito da 2 km più pedalabili che portano al valico. È una salita tosta che può spaccare la corsa, ma posta a poco meno di 50 km dal traguardo. 13 km di discesa veloce, talvolta da pedalare, portano a Pescina, dove iniziano gli ultimi 36 km lungo la Piana del Fucino. Questo lungo tratto pianeggiante è spezzato da un unico breve strappo a Lecce dei Marsi, posto a 23 km dal traguardo. Gli ultimi 8 km si corrono su un circuito pressoché pianeggiante intorno a Trasacco.
Sabato 23 settembre - 2a tappa: Conversano - Castellaneta (184.4 km)
Siamo in Puglia, ben lontani dalle grandi montagne, eppure questa potrebbe essere la tappa decisiva, trattandosi anche dell'unica con arrivo in salita. È un'altra frazione piuttosto lunga, anche se inferiore a 200 km, dal finale esigente, che sarà resa ancor più dura dall'infinita giornata abruzzese appena lasciata alle spalle. In avvio si affronta un primo ampio giro che lambisce il mare, per poi risalire verso Rutigliano. Si ritorna verso Conversano e poi inizia una prima fase lievemente mossa attraverso Castellana Grotte, Putignano, Alberobello, Locorotondo e Martina Franca. Alcuni tratti di salita più sensibile portano allo scollinamento e alla successiva discesa su Massafra. Poi 15 km di pianura portano ai piedi della prima ascesa a Castellaneta (3.3 km al 4.4%). Inizia a questo punto il circuito finale di 35 km, caratterizzato dalla salita alla Selva san Vito, nei pressi di Laterza, di circa 3 km al 6%, con un breve tratto in doppia cifra. 5 km di pianura precedono la discesa che termina a 14 km dal traguardo. Resta ancora da risalire al traguardo in gran parte dalla stessa strada (3.1 km al 4.5%).
Domenica 24 settembre - 3a tappa: Cassano allo Ionio - Crotone (193.6 km)
Anche l'ultima tappa è lunga e torna a lambire le vette appenniniche, tuttavia sembra destinata ad un arrivo in volata, anche se a ranghi ristretti, senza poter escludere del tutto colpi di mano in grado di modificare la classifica generale. Dopo un avvio molto semplice si sale a Corigliano Calabro e poi a Piano Caruso con addirittura 7.3 km al 9%. Una salita durissima, posta però a 150 km dal traguardo. I successivi 55 km si svolgono tutti sulla Silla, con falsopiani ed ondulazioni, prima di riscendere verso lo Ionio con una velocissima discesa su strade ad alta percorrenza. Il percorso torna complicato a fine discesa, con una serie di salitelle non particolarmente ripide (ad esempio i 3 km al 4% verso Santa Severina), ma che tengono i corridori lontano dalla pianura. L'ultima di queste è la salita di circa 2 km al 7% che porta a Cutro quando mancano soltanto 23 km al traguardo. Una volta arrivati a Crotone si percorre un giro completo intorno al centro, prima di giungere al traguardo posto in salita proprio nel centro storico.