Toh, chi si rivede! Roglic il più forte a Tortoreto
Il primo test degli uomini di classifica premia lo sloveno, che sullo strappo di Tortoreto brucia Alaphilippe e Yates. Ganna cede nel finale e lascia la maglia al nuovo leader Kämna. Van Aert e Pidcock finiscono a terra senza conseguenze
Primoz Roglic (Jumbo-Visma) può sorridere dopo la tappa di oggi. Lo sloveno ha deciso in extremis di anticipare il suo esordio stagionale correndo la Tirreno-Adriatico, e la vittoria di oggi dimostra che ha fatto la scelta giusta. Alla vigilia dell'arrivo in salita di Sassotetto e con i primi dieci della generale racchiusi in meno di 30" la corsa dei due mari si fa sempre più avvincente.
La quarta tappa della Tirreno-Adriatico era la più lunga di questa edizione, con i 218 chilometri - appena due in più rispetto alla tappa di ieri - da Greccio a Tortoreto, primo arrivo della costa adriatica di questa edizione. Dopo la cronometro di apertura e le due tappe dedicate ai velocisti, oggi erano chiamati all'appello gli scattisti e gli uomini di classifica. Gli ultimi 50 chilometri prevedevano infatti tre giri di un circuito intorno all'abitato di Tortoreto, con uno strappo di 3.2 chilometri al 6.9% di pendenza media su cui era peraltro posto il traguardo finale.
Cinque corridori hanno preso vantaggio dopo una decina di chilometri formando così la fuga di giornata. Si trattava di Filippo Magli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Davide Bais (EOLO-Kometa), Valerio Conti (Team Corratec), Mads Würtz Schmidt (Israel-Premier Tech) e Lucas Eriksson (Tudor Pro Cycling Team). Il loro vantaggio massimo sul gruppo è stato di 7', prima che Jumbo-Visma e Team Jayco AlUla aumentassero l'andatura alle loro spalle neutralizzando il tentativo a 60 chilometri dall'arrivo, proprio in vista della salita di Tortoreto.
Dopo il primo dei quattro passaggi sul traguardo hanno perso contatto velocisti puri come Fabio Jakobsen (Soudal-Quick Step), Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e Jordi Meeus (BORA-hansgrohe). Nella discesa seguente Mikkel Frølich Honoré (EF-Education EasyPost) ha provato ad allungare, ma il suo tentativo è durato una manciata di chilometri e il danese è stato ripreso durante la seconda scalata. Qui hanno preso l'iniziativa Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), Adam Yates (UAE Team Emirates) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma), che hanno portato via un gruppetto di venti corridori con anche Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), e i migliori di classifica. La loro azione si è però esaurita in discesa e il gruppo ha proseguito compatto anche nel terzo passaggio, nonostante le difficoltà di corridori come Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty) e Tom Pidcock (INEOS Grenadiers), staccati nel secondo e nel terzo passaggio e capaci di rientrare in entrambe le occasioni.
A 4 chilometri dall'arrivo una caduta ha coinvolto Van Aert e Pidcock. I due non hanno riportato gravi conseguenze, ma hanno dovuto rinunciare alla tappa. Ai piedi della salita finale due azioni hanno animato gli ultimi tre chilometri; prima ci ha provato Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), marcato da Attila Valter (Jumbo-Visma) e ripreso in poche centinaia di metri, poi sono emersi Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team), entrambi riassorbiti in vista della flamme rouge da un gruppo privo di Ganna, che ha dovuto lasciare la maglia blu. Victor Lafay (Cofidis) ha provato ad anticipare, ma sulla sua ruota si sono portati Yates e Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Lo sloveno ha lanciato la sua volata a 150 metri dall'arrivo ed è riuscito a tagliare il traguardo in prima posizione, anticipando Alaphilippe e Yates. In top 10 anche Wilco Kelderman (Jumbo-Visma), Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers), Enric Mas (Movistar Team), Victor Lafay (Cofidis), João Almeida (UAE Team Emirates), Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe) e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost).
Piccola rivoluzione in classifica generale, con Lennard Kämna che sfila la maglia a Ganna e tre anni dopo Pascal Ackermann riporta la Germania in testa alla generale della Tirreno-Adriatico. Seguono Roglic (+6") e Almeida (+8"), seguito da Brandon McNulty (UAE Team Emirates) a 13", Kelderman a 15", Vlasov a 17", Jai Hindley (BORA-hansgrohe) a 18", Geoghegan Hart a 19", Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 26" e Mas a 27". Maglia a punti e di miglior scalatore sempre sulle spalle di Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e Davide Bais (EOLO-Kometa), mentre Magnus Sheffield perde quella di miglior giovane, che va ad Almeida.
La tappa di domani prevede l'unico arrivo in quota di questa edizione. Il traguardo è posizionato in cima alla salita di Sassotetto, che torna alla corsa dei due mari per la prima volta dal 2020, quando vinse Simon Yates.