Caleb Ewan torna a vincere nel World Tour © Sprint Cycling via profilo X INEOS Grenadiers
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Itzulia, è il giorno del Cale-basco: Ewan senza avversari a Lodosa

Il 30enne australiano regola facilmente Van Boven e Tronchon. Schachmann conserva il primato

08.04.2025 18:04

Quando diventa un tutt'uno con la sua bicicletta, Caleb Ewan fa sempre un certo effetto. E poco importa se il parterre dei velocisti in gara all'Itzulia Basque Country è davvero misero. Nonostante un paio di stagioni vissute nel più completo anonimato, il 30enne oceanico non ha dimenticato come si vincono le volate. Due settimane dopo aver seminato la concorrenza nella prima tappa della Coppi e Bartali, lo sprinter della INEOS Grenadiers si è ripetuto sul più prestigioso palco della corsa basca, conquistando un successo nel World Tour che mancava dal 2022, quando centrò un traguardo di giornata alla Tirreno-Adriatico. Nonostante una caduta nel finale - che ha teso una trappola a Victor Campenaerts e, con tutta probabilità, anche a Mattias Skjelmose - Maximilian Schachmann ha difeso il primato in classifica conquistato nella crono d'apertura. 

La cronaca della 2ª tappa del Giro dei Paesi Baschi

L'unica carta a disposizione delle poche ruote veloci in trasferta nel Nord della Spagna: la seconda tappa dell'Itzulia Basque Country (Pamplona/Iruña-Lodosa) non contempla altra soluzione che una volata di gruppo. Sì, perché i 186,6 km da percorrere - oltretutto alleggeriti dell'Alto de Oliva per le condizioni critiche della discesa - propongono soltanto un GPM di 3ª categoria (San Martin Unx, 4 km al 3,4% di media dopo 47,5 km) e innocui saliscendi fino all'ingresso nell'abitato di Lodosa dopo 124 km di corsa. Anziché transitare sulla linea d'arrivo, la carovana imbocca un anello di circa 60 km senza particolari insidie altimetriche. La sola variabile che possa interferire con i piani dei velocisti è il vento laterale che, tuttavia, diventerà favorevole proprio nella fase più delicata della corsa. 

Un quintetto all'attacco poco dopo il km 0: ne fanno parte l'austriaco Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck) e gli spagnoli Julien Arriola-Bengoa (Caja Rural-Seguros RGA), Diego Uriarte (KERN Pharma), Xabier Isasa (Eusaktel-Euskadi) e Sinuhé Fernández (Burgos Burpellet-BH). I battistrada macineranno un vantaggio massimo di circa 2'30" sul gruppo - trainato a lungo dalla INEOS Grenadiers, a cui daranno il cambio i Jayco-AlUla, i Soudal-Quick Step e i Visma-Lease a Bike in vista degli ultimi 30 km della tappa - per poi galleggiare stabilmente intorno ai 2'. Dopo aver viaggiato a velocità di crociera, gli inseguitori aumentano il passo a metà del circuito conclusivo, riducendo lo scarto al di sotto dei 60" quando il contachilometri segna -21 al capolinea. 

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Diego Uriarte in maglia a pois all'Itzulia Basque Country © Naike Ereñozaga

Calma piatta fino allo strappo di Carcar, dove prende l'iniziativa il campione nazionale svizzero Mauro Schmid (Jayco-AlUla), seguito dal belga Victor Campenaerts (Visma-Lease a Bike) e dallo spagnolo Marc Soler (UAE Emirates-XRG). Pur mettendo in fila il gruppo, Schmid non riesce a imporre la selezione auspicata tra gli sprinter. E le successive accelerazioni in testa al gruppo si rivelano del tutto effimere. Fatto sta che i fuggitivi - dai quali si è sganciato nel frattempo Arriola-Bengoa - riprendono slancio: vantaggio di poco inferiore al mezzo minuto ai -10 dalla linea bianca. Tuttavia, dopo aver esitato un po', il gruppo alza di nuovo i decibel nei chilometri finali. Quando la resa è ormai scritta, Isasa allunga sul resto della compagnia, lanciandosi in una sortita personale che terminerà ai -2. Poco prima del definitivo riaggancio, Campenaerts perde il controllo della bicicletta e finisce fuori strada, trascinando con sé l'austriaco Alexander Hajek (Red Bull-BORA-Hansgrohe). 

Dopo aver viaggiato nelle retrovie, gli INEOS si portano al comando per lanciare la volata dell'australiano Caleb Ewan (INEOS Grenadiers), facendosi però scavalcare dal mini-vagone degli Intermarché-Wanty, al servizio del belga Luca Van Boven (Intermarché-Wanty). Un fuori programma che non compromette i piani del 30enne di Sydney: la sua progressione ai 200 metri dal traguardo mette in un angolo la pur ridotta concorrenza. Secondo successo stagionale per Ewan davanti a Van Boven e al francese Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale), che supera negli ultimi 50 metri il connazionale Thibaud Gruel (Groupama-FDJ). A seguire il portoghese Iuri Leitão (Caja Rural) e l'altro francese Axel Zingle (Visma).

Classifica generale invariata nelle prime tre posizioni: il tedesco Maximilian Schachmann (Soudal Quick-Step) in maglia di leader con lo stesso tempo del portoghese João Almeida (UAE Emirates). 3° l'altro tedesco Florian Lipowitz (Red Bull-BORA-Hansgrohe) a 1". Al momento di chiudere questo articolo, non sappiamo se il danese Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) abbia lasciato per strada qualche secondo, dal momento che il suo nome non compariva nella prima pagina della classifica provvisoria. La giuria dovrebbe poi attribuire a Campenaerts - finito a terra negli ultimi 3 km di corsa - lo stesso tempo del vincitore

Mercoledì l'arrivo a Beasain

L'Itzulia proseguirà mercoledì con l'intrigante Zarautz-Beasain di 156,3 km. Chilometraggio breve, certo, ma inversamente proporzionale alle difficoltà disseminate sul percorso: si comincia con la salita di Meaga, un 3ª categoria di 2,9 km al 4,1% medio con un breve tratto al 6%, per poi proseguire con l'altrettanto morbido Andazarrate, un altro Gran Premio della Montagna di 3ª categoria: poco meno di 14 km al 2,5% che si arrampicano all'inizio fino al 6,7%. Decisamente più invitante il menu servito a metà tappa: dal km 50 si affrontano in serie l'Alkiza (3ª categoria, 4 km al 6,6%, pendenza massima intorno all'8%), il Santa Ageda (2ª categoria, 9 km piuttosto regolari al 6,7%) e il Mandubia (2ª categoria, poco più di 5 km al 5,2%). Dopo aver raggiunto l'abitato di Beasain, la corsa si arrampica sul muro di Gainza, poco più di 2,3 km all'11,5% medio che salgono fino al 20%, posizionato ai -36,9 dal traguardo. Più pianura che discesa in vista dell'ultimo strappo di giornata, il Lazkaomendi: appena 1400 metri con una pendenza media del 9,6%, particolarmente impegnativi nella prima parte, dove si raggiunge il 15%. La cima dista appena 5,4 km dal traguardo. Almeno sulla carta, una giornata favorevole ai colpi di mano, sempre che non si concretizzi un arrivo ristretto allo sprint.

Diretta su Eurosport 1 e streaming su Discovery+ a partire dalle 15.30. 

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20