A Gloagwork Orange: uno spunto ultraviolento
Tappa pazza al Tour de l'Avenir, lavorano gli olandesi ma vince (e va in giallo) il britannico Tom Gloag. Giornata da dimenticare per Grégoire e Riccitello, in difficoltà anche Uijtdebroeks e Martinez. Piganzoli e Fancellu resistono in gruppo
La settimana più intensa del calendario under 23 si apre con una giornata rocambolesca al Tour de l'Avenir. Al via della quarta frazione, 142.8 km da Sainte-Sévère-sur-Indre a Chaillac, si avvantaggiano tre uomini: l'austriaco Maximilian Schmidbauer, il canadese Thomas Schellenberg e il lussemburghese Rafa Pereira Marques. Non si tratta di corridori minacciosi per le sorti della tappa: il più pericoloso dei tre è Schmidbauer, che può vantare come miglior risultato una buona tre giorni alla Oberösterreich Juniorenrundfahrt del 2019, dominata da un giovanissimo Marco Brenner oggi in forza al Team DSM. È proprio l'austriaco a sobbarcarsi buona parte del lavoro, mentre da dietro prova a rientrare l'elvetico Félix Stehli, già messosi in mostra nella seconda tappa quando seguì l'attacco di Lorenzo Milesi. Per Stehli, che negli ultimi due anni è salito sul podio del campionato nazionale di categoria, la giornata non è delle migliori e deve presto abbandonare l'impresa. I tre battistrada raggiungeranno un vantaggio massimo di quasi cinque minuti, prima che il gruppo decida di andare a riprenderli.
La situazione cambia a 56 chilometri dal traguardo, quando il vento aumenta e la pioggia accompagna i corridori. La fuga ha ancora 3' di vantaggio, così i Paesi Bassi tentano il tutto per tutto: coordinate dalla maglia verde di Casper van Uden, quattro maglie oranje approfittano di un breve tratto con vento laterale per mettere in fila il gruppo. Il tedesco Michel Hessmann e il britannico Tom Gloag non si fanno pregare e si buttano nella mischia, mentre una Francia disattenta prova, senza riuscirci, a chiudere su quello che ormai è un gruppetto di dieci corridori. Oltre ai già citati Gloag, Hessmann e Van Uden, che conquista quattro punti al traguardo volante, all'attacco figurano atleti di rilievo come il lussemburghese Mats Wenzel e il norvegese Søren Wærenskjold. C'è anche il danese Adam Holm Jørgensen, già vincitore ieri e intenzionato a portare a casa quella che sarebbe una sorprendente doppietta; in questa stagione, prima del successo di ieri, ha più volte sfiorato il bersaglio grosso, in particolare al GP Herning e alla Gent-Wevelgem di categoria.
Alle spalle dei dieci attaccanti, che dopo una manciata di chilometri raggiungono e lasciano sul posto i tre attaccanti della prima ora, gli uomini della maglia gialla Jordan Labrosse faticano a controllare la corsa. La situazione si complica ulteriormente quando il portacolori della Auvergne Rhone-Alpes perde contatto dal gruppo principale in seguito a una grossa caduta. Tra i corridori coinvolti, il belga Cian Uijtdebroeks e il francese Romain Grégoire sono i nomi più illustri costretti all'inseguimento. Con le difficoltà della Francia, che nella caduta ha perso anche Mathis Le Berre, la situazione si delinea molto presto: saranno i dieci battistrada a giocarsi la quarta tappa.
A dieci chilometri dal traguardo il gruppo inseguitore paga poco meno di 1'. I Paesi Bassi sono in superiorità numerica e mantengono un ritmo indiavolato per portare a una volata ristretta Van Uden, che vuole mettere al sicuro la maglia a punti. L'Italia prova a farsi vedere al vertice del secondo gruppo e lavora con Lorenzo Milesi, per tenere davanti i due leader Alessandro Fancellu e Davide Piganzoli. Anche la Repubblica Ceca di Mathias Vacek dà un contributo significativo, ma per riprendere i dieci al comando è troppo tardi. Gloag, Hessmann e Holm Jørgensen sfruttano ogni goccia del lavoro esagerato dei Paesi Bassi e a quattro chilometri dall'arrivo lasciano sul posto i compagni d'attacco involandosi verso uno sprint che sembra propendere verso il danese. Hessmann, stremato, alza bandiera bianca al cartello dei trecento metri e in un testa a testa avvincente Holm Jørgensen deve inchinarsi a uno straordinario Gloag. Van Uden chiude quarto a 29" e può sorridere in ottica maglia verde, nonostante la vittoria sfumata. Il primo gruppo, con il norvegese Johannes Staune-Mittet e il belga Lennert van Eetvelt, arriva a 36" dal vincitore. Più staccato il gruppo di Lenny Martinez, primo francese al traguardo, e William Lecerf, belga, che pagano 49". Uijtdebroeks giunge a 1'17" con il colombiano Martin Lopez, mentre il bilancio è pessimo per lo statunitense Matthew Riccitello, che chiude a 3'46", e Grégoire, a 4'36". Difficoltà anche per il britannico Leo Hayter e il ceco Mathias Vacek, ma il loro distacco è stato abbonato (a 36") in quanto entrambi sono caduti nelle ultime centinaia di metri.
Gloag indossa la maglia gialla dopo una tappa appassionante e stacca i rivali diretti in classifica generale. Ora il britannico ha 3" di vantaggio su Hessmann, 29" su Van Uden e può vantare oltre 30" di margine sugli altri pretendenti al successo finale. L'Italia manca ancora la top 10, ma Fancellu e Piganzoli, nel gruppo a 36", restano in corsa per la classifica generale. Domani la cronometro a squadre da Gueugnon a Saint-Vallier, 27.9 km su cui il Belgio di Uijtdebroeks e Van Eetvelt e la Francia di Martinez cercheranno di pareggiare i conti prima delle grandi montagne.