David Lappartient con i rappresentanti del Comitato organizzatore dei mondiali in Ruanda ©NewTimesRwanda
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La guerra in Congo mette a rischio i mondiali di ciclismo in Ruanda: l'UCI valuta un piano B?

Il comunicato UCI: per ora evento confermato, ma sono al vaglio alternative a Kigali

La situazione di conflitto nella Repubblica Democratica del Congo sta mettendo a rischio lo svolgimento dei Campionati Mondiali di ciclismo su strada 2025, in programma a Kigali, in Ruanda, a fine settembre.

L'aggravarsi dello scontro

Il lungo conflitto tra Congo e Ruanda è recentemente peggiorato a causa dell'avanzata dei ribelli congolesi dell'M23, appoggiati dal governo ruandese. Questi ribelli hanno preso il controllo di parte della città di Goma e di altri territori, provocando centinaia di migliaia di sfollati. Secondo alcune fonti, l'M23 è il gruppo armato più potente del Congo orientale e afferma di proteggere i tutsi congolesi, con un legame storico al genocidio ruandese del 1994. Il gruppo accusa gli estremisti hutu, fuggiti in Congo, di essere una minaccia per i tutsi. Il Ruanda, dal canto suo, sostiene che l'M23 si stia solo difendendo.

Le preoccupazioni dell'UCI

Allo stesso tempo, il movimento è accusato di arricchimento personale e contrabbando di risorse, con il supporto del Rwanda, che secondo le Nazioni Unite ha inviato 4000 militari.
L'Unione Ciclistica internazionale, in stretta collaborazione con il Comitato Organizzatore Locale dei Campionati del Mondo su Strada UCI 2025, sta monitorando da vicino gli sviluppi nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo e il loro potenziale impatto sull'organizzazione dei Campionati del Mondo su strada UCI previsti per il prossimo settembre a Kigali, in Rwanda. L'UCI sottolinea che il conflitto è limitato alla RDC e che il Rwanda rimane un paese sicuro per il turismo e gli affari.

Il comunicato UCI

Nonostante la situazione, la stessa UCI ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per chiarire che, al momento, non è prevista alcuna rilocazione dei Mondiali su strada 2025 dal Ruanda alla Svizzera o in qualsiasi altra località. L'organizzazione ha aggiunto che spera in una rapida e pacifica risoluzione della situazione, ribadendo che lo sport, e in particolare il ciclismo, sono potenti ambasciatori di pace, amicizia e solidarietà.

Il comunicato UCI a riguardo dei Mondiali in Ruanda e il rischio derivante dalla guerra in Congo
Il comunicato UCI a riguardo dei Mondiali in Ruanda e il rischio derivante dalla guerra in Congo

Martigny come riserva?

Tuttavia, diversi media riportano che l'UCI sta lavorando a un piano di emergenza, in caso in cui il Rwanda non fosse più sicuro. Le tensioni nella regione di confine tra Congo e Rwanda hanno sollevato dubbi sulla sicurezza di corridori, staff, tifosi e giornalisti. Secondo quanto riportato dai giornali belgi Het Laatste Nieuws e La Derniere Heure, l'UCI starebbe valutando Martigny, in Svizzera, come possibile alternativa.

Martigny era stata scelta come sede dei Mondiali del 2020, poi spostati a Imola a causa della pandemia di COVID-19.
Dal punto di vista finanziario, un eventuale spostamento in Europa potrebbe favorire la partecipazione di giovani ciclisti, riducendo i costi per le lunghe trasferte e i soggiorni in Africa

Nonostante ciò, l'UCI ha ribadito che Kigali rimane la sede preferita per i Campionati del Mondo su Strada del 2025.

Anche il Tour du Rwanda in dubbio

Nel frattempo, anche il Tour du Rwanda, in programma nella terza settimana di febbraio, è a rischio. Le terza, quarta e quinta tappa si svolgono nella regione di confine e l'organizzazione sta valutando eventuali modifiche al percorso. La stessa federazione belga ha sospeso le ricognizioni in vista del mondiale in Rwanda, previste per la fine di febbraio, in attesa di maggiori garanzie sulla sicurezza.

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