Ok, non è un'ipoteca. E come vogliamo chiamarla allora?
Remco Evenepoel domina la crono d'apertura del Giro e mette subito in chiaro che sarà molto difficile togliergli la maglia rosa appena conquistata. Filippo Ganna secondo, Primoz Roglic paga già dazio
La domanda è: Remco Evenepoel ha già chiuso il Giro d'Italia? Ovvio che il quesito è paradossale, lo sappiamo che da qui a Roma mancano 20 tappe che saranno piene di cose. Ma la questione è che la superiorità potenziale esibita dal fuoriclasse fiammingo rispetto a tutti gli avversari fa tremare i polsi. Della serie che se conferma quello che ha fatto vedere oggi, ci sono tutti i presupposti per vedere un altro monocolore rosa dopo quelli di Eddy Merckx nel 1973 e Gianni Bugno nel 1990; (e pensate alla beffa dell'organizzatore che voleva vedere la maglia iridata al Giro e rischia di non vederla mai… oggi Evenepoel ha gareggiato con la casacca di campione nazionale a cronometro).
Che Remco sia su un altro livello rispetto a tutti gli altri che non siano Tadej Pogacar è piuttosto chiaro da tempo, poi la sfida tra lui e l'altro prima o poi la vedremo, per il momento ce li godiamo uno per volta, e nelle prossime tre settimane ci sarà tanto da vedere in questa scampagnata di Evenepoel lungo lo Stivale. Ci sarà da vedere come gli avversari presenti al Giro proveranno a scalfire le certezze di questo 23enne di ferro, come proveranno a buttarlo giù dal trono, come proveranno a superare la doccia fredda che in questa prima giornata si sono ritrovati sul groppone, a partire da quel Primoz Roglic che era considerato come il principale avversario del belga e che invece si trova a pagare già 43". Se è un rebus da risolvere, è piuttosto complicato per tutti.
Giro d'Italia 2023, la cronaca della prima tappa
Una splendida giornata di sole sulla Costa dei Trabocchi ha fatto da scenario per la cronometro d'apertura del Giro d'Italia 2023, 19.6 km sul litorale abruzzese da Fossacesia Marina a Ortona. Grandi avvicendamenti in testa alla classifica provvisoria, si è passati dal 24'28" di Laurens Huys (Intermarché-Circus-Wanty), primo a partire, al 23'38" di Campbell Stewart (Jayco AlUla), dal 23'09" di Jasha Sütterlin (Bahrain-Victorious) al 22'56" di Ryan Gibbons (UAE Emirates), dal 22'41" di Nico Denz (Bora-Hansgrohe) al 22'32" di Stefan De Bod (EF Education-EasyPost).
Poi il livello si è alzato, con Mads Pedersen (Trek-Segafredo) che ha superato De Bod con 22'20", e Brandon McNulty (UAE) che ha ulteriormente abbassato a 22'06"; la squadra emiratina era particolarmente in tiro, se è vero che di lì a poco Jay Vine, altro UAE, ha fissato il nuovo miglior tempo con 22'04". Ma anche la INEOS Grenadiers era messa bene, e Tao Geoghegan Hart (unico corridore al via ad aver già vinto il Giro) è stato il primo a scendere sotto i 22 minuti, chiudendo in 21'58". Un botto grosso l'ha fatto però subito dopo João Almeida, che con un finale stratosferico ha fatto segnare un tempo di 21'47" dopo aver pure quasi raggiunto strada facendo Damiano Caruso (Bahrain) che ha chiuso in 22'46".
A quel punto Geraint Thomas (INEOS) ha fatto presagire di potersela giocare col portoghese, infatti è passato per primo al primo intermedio (km 9.5) e per secondo al secondo (km 16.5), questione di uno o tre secondi, non di più; ma nel tratto in salita il gallese ha perso qualcosa come 25" rispetto ad Almeida, andando a piazzarsi provvisoriamente in quinta posizione col tempo di 22'13".
Erano pronti a scendere in strada i più attesi della giornata, ovvero Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step), Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Filippo Ganna (INEOS). Remco ha chiuso subito la partita, sin dal primo intertempo si è capito che non avrebbe fatto sconti né prigionieri, 20" rifilati a Thomas, 33" ad Almeida al secondo, distacchi pesantissimi su un percorso così minimo. 21'18" alla fine per Evenepoel, una prestazione che pare un altro sport rispetto al 22'01" che un deludente Roglic faceva negli stessi istanti.
Stefan Küng (Groupama-FDJ) ha siglato lo stesso tempo di Primoz, Ganna ha portato invece il suo Tricolore al secondo posto di giornata col tempo di 21'40" e subito dopo è arrivato Aleksandr Vlasov (Bora) col tempo di 22'13" come Thomas. Dopo pochi altri arrivi la crono si è chiusa e possiamo archiviare i seguenti distacchi valevoli tanto all'arrivo di Ortona quanto direttamente in classifica: a 22" c'è Ganna, a 29" Almeida, a 40" Geoghegan Hart, a 43" Roglic e Küng, a 46" Vine, a 48" McNulty, a 55" Thomas e Vlasov. Tutti gli altri possibili protagonisti della generale li trovate qui sotto nella classifica completa. Caruso si ritrova al momento 31esimo a 1'28".
Domani nella seconda tappa del Giro d'Italia 2023, la Teramo-San Salvo di 202 km, non mancheranno delle salitelle anche interessanti, ma lontane dall'arrivo. Qualche muretto abruzzese che però non dovrebbe impedire ai velocisti (la maggior parte se non tutti) di giocarsi il successo di giornata. A meno che qualcuno non decida che è il caso di alzare subito il tiro, di provare a tendere imboscate, di fare magheggi in momenti poco attesi… tempo fa avremmo detto “impossibile”, ma nel ciclismo degli anni ‘20 non c’è niente di cui ci si possa stupire.