Corse

Presentato il percorso del Criterium du Dauphiné 2024

Il prossimo Giro del Delfinato propone un tracciato composto quasi esclusivamente da arrivi in salita (ben 5), su cui fanno capolino una lunga crono e due volate

03.02.2024 12:46

Il Criterium du Dauphiné si conferma nel 2024 come il tradizionale appuntamento di preparazione in vista della Grande Boucle e mantiene il canovaccio delle ultime edizioni, con un primo blocco di tappe variamente mosse e un trittico finale sulle Alpi, abbinati ad una cronometro a metà corsa. Quest'ultima sarà lunga 34.4 km e rappresenterà senza dubbio essa stessa un fattore. Stupisce il fatto che escluse le due volate, tutte le tappe finiscano in salita (4 ufficialmente, ma di fatto anche la seconda) e siano probabilmente destinate a risolversi negli ultimi km.

 

Le tappe nel dettaglio

Domenica 2 giugno - 1a tappa: Saint-Pourçain-sur-Sioule - Saint-Pourçain-sur-Sioule (174.8 km)

Altimetria 1a tappa

La prima tappa è una delle due che sembrano destinate a chiudersi in volata. Tuttavia il tracciato è piuttosto nervoso, non solo per la presenza di 3 GPM in avvio di tappa, ma anche perché il circuito finale di 29.4 km, pur senza presentare vere salite, è costantemente ondulato ed anche un po' tortuoso. Da segnalare un ultimo strappo di poco meno di 1 km al 6/7% che termina ad appena 10 km dall'arrivo. L'organizzazione di un'eventuale volata sarà assai complicata.
 

Lunedì 3 giugno - 2a tappa: Gannat - Col de la Loge (142.0 km)

Altimetria 2a tappa

Primo arrivo in salita, anche se non ufficiale, di questo Delfinato. La tappa è nel complesso esigente, ma le ultime rampe non sono particolarmente dure quindi più che un vero testa a testa tra i big dovremo attenderci una volata a ranghi ristretti. Di pianura se ne incontra poca, specialmente nella parte centrale che prevede i GPM di Fagot (quasi 6 km al 5%) e del Col Saint-Thomas (in tutto 4.8 km al 6.5%, ma con gli ultimi 1200 metri all'11.6%; salita inedita che meriterebbe un ruolo importante in una tappa delle corse ASO), seguito anche dallo strappo di Plan de la Garde (1 km al 9.3%); mancheranno però ancora 70 km al traguardo e tutto dovrebbe svolgersi negli ultimi 25 km quasi tutti in salita (media 3.3%). Nell'ordine si superano la Côte de Saint-Georges-en-Couzan (7.5 km al 5.7%), seguita da 7 km pressoché pianeggianti, quindi il Col de la Croix Ladret (3.1 km al 6.1%) a 7.7 km dall'arrivo; la strada continua però a salire anche dopo il GPM fin sul traguardo, prima al 2%, poi in modo più sensibile negli ultimi 3 km (3.7%), rendendo di fatto anche questo traguardo un arrivo in quota.
 

Martedì 4 giugno - 3a tappa: Monistrol-sur-Loire - Le Coteau (191.3 km)

Altimetria 3a tappa

La terza tappa si svolge sulla falsariga della precedente, con tante ondulazioni, una dura salita a metà tappa ed arrivo in quota (stavolta anche ufficialmente) pedalabile. Tuttavia è molto più lunga ed appesantita dal dislivello anche del giorno prima, quindi potrebbe risultare un primo ostacolo per gli uomini di classifica, in vista anche della cronometro. L'avvio è subito intenso, con 25 km saliscendi ed il primo GPM ad Augerolles. Il tracciato è quasi pianeggiante per circa 55 km, prima di imboccare la dura ascesa di Saint-Victor-sur-Arlanc (3.1 km al 9.4%), posta però a 93.6 km dal traguardo. Sarà comunque uno snodo importante, perché da qui il percorso è composto soltanto da salite e discese, anche se non si troveranno più pendenze così cattive. Dopo Retournac inizia una pseudo-salita di 25.5 km (media 2.7%) che procede a gradoni tramite il susseguirsi di brevi salite (tra cui i due GPM della Côte de Retournac e della Côte de Valogeon) e tratti in lieve discesa. A 21 km dal traguardo si scollina invece l'asperità non segnalata di Chaudeyrac (circa 2.5 km al 4%), seguita da 4 km di altopiano e dalla discesa che porta ai piedi della salita finale: ufficialmente sono segnati 3.8 km al 5.2% (max 7%), ma di fatto la salita inizia prima ed è misurabile in 7 km al 4.1%.
 

Mercoledì 5 giugno - 4a tappa: Saint-Germain-Laval - Neulise (34.4 km - Cronometro individuale)

Altimetria 4a tappa

Si tratta di una cronometro molto lunga (è più lunga di entrambe le crono del prossimo Tour) soprattutto per una corsa di una settimana, che però bilancia correttamente i tanti arrivi in salita previsti. Il percorso è comunque mosso e tortuoso, ma i tratti in salita sono pedalabili dunque in ogni caso favorevoli agli specialisti. In particolare si segnalano i 2.5 km di salita al 3.5% verso Pinay, il tratto di 7.5 km verso Saint-Just-la-Pendue (media 2.2%, segmenti anche al 4/5%) e l'ultimo strappo di circa 500 metri al 6% posto a ridosso del traguardo. Sarà importante distribuire le forze e gestire i tanti momenti in cui si rompe la regolarità e si deve ritrovare la giusta andatura.
 

Giovedì 6 giugno - 5a tappa: Amplepuis - Saint-Priest (200.2 km)

Altimetria 5a tappa

È il momento della seconda tappa da volata, che però sarà anch'essa molto mossa ed esigente, sia per il dislivello che per la lunghezza. L'assenza quasi totale di pianura se non nei km finale renderà molto complicato controllare la corsa, elemento che porterà le squadre o a far andar via una fuga, oppure a dover tenere un ritmo altro nella parte centrale, cosa che complicherà la vita ai velocisti più puri. Tuttavia la salita più dura - i circa 5 km al 7% della Côte de Duerne - è a 111 km dal traguardo e i km che seguono, seppur molto movimentati, non presentano grandi asperità. L'ultimo scoglio sarà la Côte de Bel-Air a ben 23 km dall'arrivo, seguita da strade sempre pianeggianti anche se piuttosto tortuose nella periferia di Lione.
 

Venerdì 7 giugno - 6a tappa: Hauterives - Le Collet d'Allevard (173.2 km)

Altimetria 6a tappa

Si entra nel vivo di questo Delfinato con un arrivo in salita tostissimo. La tappa è concepita quasi come unipuerto e tutto dovrebbe svolgersi negli ultimi km; tuttavia il Col du Granier (8.9 km al 5.4%, max 8%) interverrà a spezzare la corsa a circa 45 km dal traguardo, forse più per la ripida e tecnica discesa che per la salita di per sé. Dopo un altro zampellotto, servono 15 km di falsopiano per arrivare ai piedi della dura salita finale: sono 11 km con una media (ancora superiore a quella ufficiale) dell'8.5%; il tratto più duro di circa 6 km con una media del 9.1% e punte fino al 13% termina in vista della flamme rouge, seguita da un ultimo km all'8% circa che porta al traguardo.

 

Sabato 8 giugno - 7a tappa: Albertville - Samoëns 1600 (145.5 km)

Altimetria 7a tappa

È il momento della tappa regina, con un inedito traguardo a Samoëns 1600, dopo il classico trittico composto da Saisies, Aravis e Colombière. Si parte subito in salita, con l'impegnativo fondovalle verso Beaufort in cui già serviranno le gambe per poter evadere dal gruppo; poi la strada inizia a salire per il Col de Saisies, molto prima di quanto dichiarato ufficialmente: sono oltre 16 con una pendenza media del 5.7%; dopo un primo tratto tosto (1 km all'8.5%) ed uno centrale in falsopiano, gli ultimi 7 km sono i più duri (6.8%) ma senza mai pendenze esaltanti. Segue la discesa di circa 15 spezzata dallo strappo a Notre-Dame-de-Bellecombe (circa 1 km all'8%); quindi si sale verso il Col des Aravis, con un primo strappo di 1600 metri al 6.3%, seguito poco dopo dalla salita vera e propria (6.9 km al 6.9%, max 10%). Altra discesa e poi si sale al Col de la Colombière in 11.6 km al 5.8%, con pendenze un po' più cattive negli ultimi 4 km (media 7.1%, max 10%). Segue la ripida discesa su Cluses, prima della penultima asperità, la Côte d'Arâches (6.1 km al 7.1%, max 10%), salita dura ma non durissima posta a 31.8 km dal traguardo dove probabilmente non succederà molto, visto che anche stavolta la salita più dura sarà nettamente l'ultima. Ci si arriverà dopo 4 km di altopiano, 6 km di discesa e 11 pianeggianti; poi la strada impennerà per 10.1 km al 9.3%, con pendenze durissime soprattutto a partire Verchand dopo i primi 2 km di salita: qui inizia un tratto di circa 7.5 km al 10%, con in particolare il primo km al 12.5% di media e punte fino al 15%; la pendenza poi si stabilizza intorno 9/10% fino a 500 metri dalla fine, quando la strada spianerà in vista del traguardo.
 

Domenica 9 giugno - 8a tappa: Thônes - Plateau des Glières (152.5 km)

Altimetria 8a tappa

La tappa finale è quella dall'esito meno scontato dove forse si può provare ad avere fantasia, sia per l'avvio molto intenso, sia perché le due salite finali sono entrambe arcigne ma non tremende (il Glières verrà salito dal versante più semplice) e non dovrebbero ingessare troppo la corsa. Poco dopo la partenza di salirà subito il duro Col de la Forclaz de Montmin (7.1 km al 7.3%, ultimi 3.8 km al 9.8%, max 13%). La corsa poi non prende comunque respiro, visto che una discesa tecnica e ripida porta ai piedi delle più semplici ascese al Col des Esserieux (4.2 km al 5.4%), al Col du Marais (3.5 km al 3.5%) e a Saint-Jean-de-Sixt (circa 6.5 km al 4.5%). Qui si entra in una fase un po' più tranquilla con 20 km in lieve discesa e una quindicina di km pianeggianti. Inizia adesso l'ascesa al Mont Salève (12.5 km al 6.8%), con le pendenze più arcigne a partire da 8 km dalla vetta: la strada impenna per 2.5 km al 10.2% (max 13%) poi la pendenza diminuisce gradualmente, prima al 7/8%, poi al 3% negli ultimi 1500 metri. In vetta mancano 49.6 km al traguardo e già qui potrebbe esserci qualche movimento; peraltro dopo un paio di km di discesa la strada sale nuovamente al Col des Pitons per 4.2 km al 4%. La lunga discesa, inframmezzata da qualche contropendenza, termina a meno di 20 km dal traguardo, per cui il Salève è seriamente un trampolino interessante per inventarsi qualcosa. La strada inizia a salire dolcemente verso il traguardo: un primo tratto di 3.5 km al 3% (max 7%) porta a Thorens-Glières; quindi la strada scende per alcune centinaia di metri e poi torna a salire in fondovalle per circa 3 km al 3.5%; infine con un km abbondante quasi pianeggiante si arriva ai piedi della salita vera e propria. Il dato ufficiale riporta 9.4 km al 7.1%, ma inganna: la salita vera e propria termina dopo 7 km al Col du Collet, con una pendenza media dell'8.8% e punte fino al 12% proprio in vista della vetta; qui la strada scende per 500 metri e poi torna a salire al 7% fino alla flamme rouge; infine l'ultimo km spiana e porta al traguardo con una pendenza stabile intorno al 3%.

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Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.