Bene, brave, bis!
Agli Europei di Plumelec, Anna Van der Breggen ripete l'oro di Rio. E Elisa Longo Borghini è ancora bronzo
La prima edizione riservata alla categoria Donne Élite dei Campionati Europei su Strada si conclude con un podio fantastico che per due terzi è identico a quello olimpico di Rio de Janeiro del mese scorso: non cambia il nome della vincitrice, ancora una volta quell'Anna Van der Breggen che nei grandi appuntamenti fallisce assai di rado e che quest'anno oltre all'oro olimpico e quello europeo si è portata a casa la Freccia Vallone, il bronzo olimpico nella cronometro e l'argento europeo sempre nella prova contro il tempo. Nelle rassegne per squadre nazionali, Anna Van der Breggen sale ininterrottamente sul podio dall'anno scorso con il bronzo ai Giochi Europei di Baku ed il doppio argento iridato di Richmond: continuerà la striscia anche a Doha?
Rispetto al podio brasiliano ritroviamo anche in terza posizione la sempre presente Elisa Longo Borghini che alla rivale olandese ha ben poco da invidiare sotto l'aspetto della continuità di rendimento: quando il gioco si fa duro la 24enne ossolana difficilmente sbaglia e solo la mancanza di velocità allo sprint e l'ha impedito finora di ottenere risultati ancora migliori. Per Elisa comunque quello di oggi è addirittura il quarto bronzo in maglia azzurra considerando anche il Mondiale e l'Europeo Under23 del 2012. L'unica novità rispetto al podio di Rio è la medaglia d'argento di Katarzyna Niewiadoma che riesce nella piccola impresa di salire per due volte sul podio: per lei infatti c'è anche la conquista del titolo europeo come miglior Under23, praticamente una riconferma di quanto accaduto l'anno scorso in Estonia dove però non c'erano in gara anche le élite.
Primi attacchi a metà gara
Complice anche questo fatto abbastanza insolito della gara nella gara, la gara di oggi sul circuito di Plumelec è risultata molto bloccata nella prima metà: per quattro degli otto giri in programma (previsti in totale 109.6 chilometri) il gruppo è rimasto compatto e la selezione è avvenuta solo da dietro. La corsa è animata finalmente nella quinta tornata con un attacco di Marianne Vos esattamente a 50 chilometri dall'arrivo: quest'azione ha innescato una serie di rapidi contrattacchi fino a che non si è formato un drappello di otto atlete in testa alla corsa.
Il gruppo delle battistrada era composto da Anna Zita Maria Stricker (Italia), Lucinda Brand (Olanda), Anna Plichta (Polonia), Olena Pavlukhina (Azerbaijan), Anisha Vekemans (Belgio), Emilia Fahlin (Svezia), Séverine Eraud (Francia) e Nicole Hanselmann (Svizzera): Germania e Russia, rimaste fuori dalla fuga, hanno provato a muoversi all'inseguimento ma senza fortuna, lo stesso vale per l'Ucraina che al quinto passaggio sulla Côte de Cadoudal ha tentato di sganciare dal gruppo principale Tetyana Riabchenko che però non ha avuto il minimo spazio.
Brand allunga, ma il gruppo è compatto ai meno 15
Al passaggio sotto al traguardo le otto atlete di testa avevano circa 35" di vantaggio, ma nel corso del terzultimo giro hanno guadagnato velocemente fino ad arrivare ad un margine di 1'34" quando mancavano 35 chilometri all'arrivo. A questo punto a reagire è stata l'Olanda con Marianne Vos che si è messa a tirare in prima persona mentre davanti Lucinda Brand restava passiva. Il distacco delle inseguitrici è sceso quindi fino a 20" ma sulle rampe della Côte de Cadoudal si è mossa Lucinda Brand che ha fatto selezione nel gruppetto portandosi dietro la polacca Plichta, l'azera Pavlukhina e la svedese Fahlin e creando così una situazione tattica molto più favorevole: il quartetto è tornato a guadagnare fino a 1'05" a 21 chilometri dal traguardo, poi il gruppo ha iniziato a recuperare fino a completare la rimonta a 15 chilometri dal traguardo, sul penultimo passaggio sullo strappo della Côte de Cadoudal.
Niewiadoma e Van der Breggen molto attive
Ripresa la Brand, per l'Olanda si è mossa all'attacco Anna Van der Breggen, Katarzyna Niewiadoma ha subito rilanciato e nella loro scia sono rimaste solo Elisa Longo Borghini e Alena Amialiusik: le quattro atlete più forti hanno deciso di non forzare e si sono date appuntamento all'ultimo giro dando così modo al gruppo di ricompattarsi. Tra scatti e controscatti nessuna atleta è riuscita a fare la differenza nel finale e così tutto si è giocato come prevedibile sul duro strappo finale di 1800 metri verso il traguardo di Plumelec: la Polonia ha organizzato un bel trenino per Katarzyna Niewiadoma, ed è stata proprio la giovane polacca della RaboLiv ad attaccare quando mancavano 800 metri circa all'arrivo.
Longo Borghini a podio, Bronzini ottima sesta
A quel punto si è ricreata la stessa situazione del giro precedente: con Niewiadoma si sono portate in testa Anna Van der Breggen, Elisa Longo Borghini e Alena Amialiusik, mentre la lituana Rasa Leleivyte è riuscita faticosamente a riaccodarsi ma non ha più avuto energie per rilanciare l'andatura al momento dello sprint. La lunga volata in leggera salita è sembrata non finire mai per Anna Van der Breggen che però è riuscita a non cedere a tentativo di rimonta di Katarzyna Niewiadoma negli ultimi metri; poco dietro Elisa Longo Borghini è riuscita a superare Alena Amialiusik tenendo fuori dal podio la bielorussa e prendendosi così almeno la medaglia di bronzo.
A 12" la volata per la sesta posizione è stata vinta da Giorgia Bronzini, in ottima forma su un traguardo di certo non adatto al 100% alle sue caratteristiche, settima invece è arrivata Marianne Vos mentre Emma Johansson ha chiuso ottava. Molto interessante anche la sfida per il secondo e terzo posto tra le Under23: l'argento di categoria è andato alla danese Cecilie Ludwig, futura atleta della Cervélo-Bigla, bronzo per la padrona di casa Séverine Eraud e quarto posto (11° posto assoluto) per Alice Maria Arzuffi che ha provato anche a dare il colpo di reni sulla linea del traguardo che però non è bastato ad agguantare la top10 ed il podio Under23.