I Giovani Terribili del San Luca
Alexander Vlasov trova un importante successo al Giro dell'Emilia, ma deve farsi in quattro per riprendere un coraggioso Almeida. Ulissi sul podio, quinto uno splendido Andrea Bagioli
Astana ancora vincente in Italia: dopo il successo di Gorka Izagirre al Gran Trittico Lombardo ed il dominio di Jakob Fuglsang al Lombardia, al Giro dell'Emilia è il turno di Alexander Vlasov, giovane ma temibile scalatore russo di 24 anni che ormai tutti attendono come uno dei favoriti, e forse non solo per la maglia bianca, al Giro d'Italia.
Partenza scoppiettante per la corsa, che però perde già al foglio firma uno dei possibili protagonisti, Richard Carapaz, ancora alle prese coi problemi legati all'incidente in Polonia. Sul primo GPM di Montemaggiore, dopo 24 km, la fuga non si è ancora formata e al movimento di Jacopo Mosca (Trek-Segafredo) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates) risponde addirittura il favorito numero 1 Jakob Fuglsang (Astana), causando la risposta di tutti gli altri protagonisti ed un frangente di confusione nella corsa. Col senno di poi, il danese correva d'appoggio per il finora generoso compagno di squadra.
La situazione si stabilizza dal km 45 in poi, con l'avvio della fuga di giornata: a Giovanni Visconti e Andrea Garosio (Vini Zabù KTM), Philipp Walsleben (Alpecin-Fenix) e Danilo Wyss (NTT Pro Cycling) si aggiungono dopo poco Manuel Senni (Bardiani-CSF-Faizané), Felix Dopchie (Bingoal Wallonie Bruxelles), Óscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas GW Bicicletas) e Dario Puccioni (Work Service Dynatek Vega). Il vantaggio massimo, ai piedi della Serra dello Zanchetto, si attesta sui 7'30, poi gli Astana prendono il controllo della situazione e cominciano a tirare coi passisti della squadra, oggi limitata a 6 elementi (Manuele Boaro, Jonas Gregaard e Rodrigo Contreras).
Ai piedi del primo scollinamento del San Luca, con 40 km ancora da correre, il gruppo ha sotto controllo la situazione, col vantaggio sceso a 4'. Come prevedibile il gruppo in fuga si sfalda, con Andrea Garosio che va via da solo, raggiunto poi nel secondo passaggio dal capitano Visconti e sulla contropendenza successiva da Walsleben. Dal gruppo prova a partire senza successo Alexandr Riabushenko (UAE Team Emirates), favorendo però un allungo in discesa (dove cade Mattia Cattaneo) e la formazione di un insidioso gruppo di contrattaccanti: João Almeida (Deceuninck-Quick Step), Harold Tejada (Astana Pro Team), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Eddie Dunbar (Team Ineos) e Samuele Zoccarato (Team Colpack Ballan).
Il secondo passaggio produce già una notevole selezione in gruppo, con non più di una ventina di atleti ad inseguire Dunbar, Tejada, Almeida e Ciccone (troppo alto il ritmo per Zoccarato e De Tier), i quali a loro volta accusa 1'25" dal terzetto di testa. Di fatto, alla terza giornata la corsa è già esplosa: Diego Ulissi allunga secco ai piedi del santuario, Jakob Fuglsang risponde e imposta il ritmo, andando a chiudere anche su Ciccone e soci. Scappa la gamba ai due giovanissimi della Deceuninck-Quick Step, che tentano più volte di allungare: alla fine è Almeida a superare lo staccato Walsleben e mettersi in caccia del duo Vini Zabù, mentre Andrea Bagioli resta nel gruppo di testa composto ormai dai soli Vlasov, Nibali, Ciccone, Dunbar, Ulissi, Fuglsang, Tejada.
La fuga di Visconti e Garosio termina a -10.7 dall'arrivo, con Almeida che li supera nel corso del penultimo passaggio sul San Luca. Il portoghese guadagna crediti, scollinando al suono della campana con mezzo minuto di vantaggio sugli 8 inseguitori (con Visconti, finché ha retto, al posto di Tejada), che sostanzialmente mantiene ai piedi dell'ultimo scollinamento. A rompere il ghiaccio a -1.5 dal termine è Vlasov, con un incredibile Bagioli a fargli da stopper, fino a cedere sulla curva delle Orfanelle. La progressione di Vlasov riesce, e a 600 metri dall'arrivo passa Almeida a doppia velocità.
Terza vittoria stagionale dunque per lo scalatore russo, che dopo il Mont Ventoux conquista un altro traguardo storico del ciclismo. Almeida arriva a 9", mentre Diego Ulissi si aggiudica il terzo gradino del podio a 18", anticipando Dunbar, Bagioli, Fuglsang e uno staccato Vincenzo Nibali a 46", che precede Giulio Ciccone ad 1'32": anche oggi i Trek-Segafredo, pur protagonisti, rimediano una sconfitta. Un encomiabile Giovanni Visconti riesce a chiudere in top ten, terminando nono a 2'41", arrivando assieme ad un altro Trek, Gianluca Brambilla.