Remco, la potenza di un gesto d'amore
Evenepoel si prende di forza la settima tappa del Giro di Svizzera e sul traguardo si lascia andare ad una sentita dedica al compianto Gino Mäder
Annullata la tappa di ieri al fine di onorare la memoria di Gino Mäder, per lo stesso motivo l'organizzazione del Giro di Svizzera, di comune accordo con le squadre e con i genitori del compianto ciclista, ha deciso di andare avanti con lo svolgimento della corsa elvetica. Si è ripreso così con quest'oggi con la settima tappa da Tübach a Weinfelden, sullo stesso percorso ma con programma differente rispetto a quello precedentemente previsto. Il tutto per cercare di rendere omaggio nel miglior modo possibile ad un compagno di squadra, ad un collega, ad un amico come Mäder.
Sarà una corsa a tutti gli effetti, con in palio la vittoria di giornata. Il tempo per la classifica generale verrà però preso a 25 chilometri dalla conclusione, prima della salita finale di Ottenberg, dopodiché si corre solo per il successo giornaliero. Inoltre, non verranno dati secondi di abbuono né allo sprint intermedio né al traguardo, mentre i punti per le altre classifiche saranno assegnati come previsto. Pomeriggio che sarà dunque, in termini di vittoria finale, una sorta di antipasto in vista della cronometro individuale di 25.7 chilometri di domani che si disputerà regolarmente e che deciderà la classifica generale conclusiva.
Sono stati 37 i ciclisti che hanno deciso di lasciare il Tour: oltre, ovviamente, alla Bahrain Victorious, anche Tudor Pro Cycling e Intermarché Circus Wanty si sono ritirate per intero, in aggiunta a svariati altri ciclisti, svizzeri e non. Per i primi 150 chilometri circa dei 183,5 che componevano la tappa non si sono registrate azioni di sorta, con la Trek-Segafredo del leader Mattias Skjelmose a fare l'andatura. Si è giunti così ai -25, momento in cui il tempo veniva neutralizzato, con il gruppo in colonna controllato dai team degli uomini di classifica ed i treni di chi puntava al successo di giornata pronti a farsi largo. Da registrare in questa prima parte di gara il solo scatto di Pascal Eenkhoorn. L'olandese della Lotto-Dstny ha conquistato punti sull'Oberegg, assicurandosi così il successo nella classifica scalatori.
Ai piedi del breve Ottenberg (2,6 km al 7,9%), poi, l'inizio delle schermaglie con Neilson Powless (EF Education First-EasyPost) come primo a muoversi. A chiudere sullo statunitense sono stati Wout van Aert (Jumbo-Visma) e Tom Pidcock (INEOS-Grenadiers), con la UAE Emirates a tenere alti i ritmi sulla salita.
Al termine della stessa, ecco la giocata del campione. Ai -17, Remco Evenepoel si è reso protagonista di uno scatto perentorio appena la strada è spianata, sfuggendo al controllo del gruppetto di testa che di fatto non è riuscito a reagire. Soltanto l'etiope Welay Berhe (Jayco-AlUla) ha abbozzato una risposta durata non più di 50 metri, prima di essere respinto dal ritmo forsennato imposto dal fenomeno belga che ha vinto con un minuto sugli inseguitori, regolati allo sprint da Van Aert davanti a Coquard.
Già alla Flamme Rouge, Evenepoel ha voluto mostrare a tutti il perché ci tenesse così tanto a questo successo ed a raccoglierlo in quel modo, staccando così nettamente tutti sebbene ciò non servisse alla classifica generale: un bacio al cielo e la dedica a Gino Mäder. Poi, sulla linea di traguardo, ancora la mano sul petto ed un dito verso l'alto, ad onorare il collega tristemente scomparso. Una prodezza cercata per un gesto sentito.