Giro d'Italia 2019
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[restab title="Presentazione" active="active"]Manca meno di un mese al via del Giro d'Italia; non sarà semplice dimenticare le emozioni della passata edizione, con la già leggendaria cavalcata di Chris Froome nella terzultima tappa che gli permise di ribaltare l'esito della gara. Per il britannico la vittoria storica gli permise di entrare ancor più nella storia, diventando membro del ristretto club dei vincitori di tutti i grandi giri.
Centrato l'obiettivo, il britannico non difenderà il titolo. Per il terzo anno dà l'assalto alla maglia rosa Tom Dumoulin che, dopo l'eccellente 2018, punta senza mezzi termini a conquistare di nuovo il Trofeo Senza Fine. L'altro ex vincitore che arriva pieno di speranze nell'allungare la sua splendida bacheca è Vincenzo Nibali: il messinese, complice il forfait di Aru, sarà l'unica carta da giocare per il Belpaese, ancora alle prese con il mancato ricambio generazionale nelle corse a tappe. Dopo il podio, con tanto di maglia bianca, della passata edizione Miguel Ángel López arriva desideroso di migliorare ancora il piazzamento, forte di una squadra che si preannuncia di massima qualità. Pesante assenza, invece, quella di Egan Bernal, fuori per la frattura della clavicola.
Il corridore più forte nelle brevi corse a tappe dell'ultimo periodo è Primoz Roglic: lo sloveno, ora, vuole prendersi il trono anche nei grandi giri forte delle sue capacità su tutti i terreni. Un anno fa è stato il dominatore del Giro fino alla terzultima tappa; da lì, il crollo. Simon Yates ha tutta l'intenzione di prendersi la rivincita e continuare il dominio britannico sulla Corsa Rosa; a dargli una mano una squadra che, in salita, promette scintille, compreso il ritrovato Esteban Chaves.
La lista non si ferma certo qui. Dopo una stagione di assenza, Mikel Landa torna nella corsa che predilige e vuole cogliere il secondo podio della sua esperienza al Giro; al suo fianco non ci sarà l'infortunato Valverde ma comunque il più che valido Richard Carapaz. Altri corridori che ambiscono alle posizioni nobili della graduatoria vi sono Bob Jungels e Ilnur Zakarin, Rafal Majka e Tanel Kangert, Bauke Mollema e Alexis Vuillermoz, Pavel Sivakov e Tao Geoghegan Hart, Ben O'Connor e Amaro Antunes, senza dimenticare le possibili sorprese che sono sempre possibili.
Capitolo velocisti, per il secondo anno consecutivo il nome più atteso è quello di Elia Viviani. Per il veronese, però, stavolta la concorrenza è decisamente più complicata rispetto al 2018: sono in quattro, infatti, i probabili rivali di lusso per il campione italiano. Caleb Ewan e Fernando Gaviria hanno un passato di successi al Giro mentre il debuttante Pascal Ackermann e Arnaud Démare vogliono centrare la prima affermazione nella Corsa Rosa. Altri contendenti per gli sprint saranno Manuel Belletti, Davide Cimolai, Marco Haller, Juan José Lobato, Jakub Mareczko, Sacha Modolo, Matteo Moschetti e Giacomo Nizzolo.
A questo Giro d'Italia è forse non eccellente la lista di classicomani o nomi a caccia di successi parziali. L'attenzione va sicuramente su Thomas De Gendt, che non lesinerà certo tentativi da lontano. Tra gli altri meritano una menzione Victor Campenaerts, Tony Gallopin, Valentin Madouas e Jelle Vanendert. Nutrita, da questo punto di vista, la pattuglia italiana con Enrico Battaglin, Marco Canola, Giulio Ciccone, Davide Formolo, Enrico Gasparotto, Francesco Gavazzi, Gianni Moscon e Diego Ulissi.[/restab]
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[restab title="Albo d'oro"][table id=268 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="La corsa in tv"]La corsa verrà trasmessa tutti i giorni da Rai2, RaiSport e Eurosport. Gli orari ed i canali di trasmissione sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb[/restab][/restabs]
Le tappe nel dettaglio (analisi a cura di Emiliano Manna)
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[mks_accordion_item title="Sabato 11/5 - 1a tappa: Bologna - Bologna (Cronometro - 8 km)"]
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Partenza: Bologna ore 16.50 (Partenza primo atleta)
Arrivo: Bologna ore 20 circa (Arrivo ultimo atleta)
Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: San Luca (274 m-2.1 km-9.7%-3a cat.) km 8[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Come lo scorso anno, i primi distacchi fra gli uomini di classifica si avranno già dalla giornata inaugurale nella forma di cronometro individuale. La cornice, spettacolare, è quella del San Luca, erta simbolo del Giro dell’Emilia e di ritorno alla Corsa Rosa dopo un decennio esatto. La prova, lunga 8 km tondi, è suddivisa in due parti antitetiche: la prima, allontanandosi dal centro storico, caratterizzata da lunghi rettilinei e poche curve, larghe ma che possono infastidire in caso di asfalto bagnato; la seconda in costante e ripida ascesa (9.7% la pendenza media, 16% la massima, in corrispondenza della doppia, celeberrima curva delle Orfanelle), costeggiata in ogni suo centimetro dal maestoso portico seicentesco (il più lungo al mondo con oltre 650 archi). Una stretta curva ad U divide nettamente le due parti e rallenta notevolmente la marcia prima dell’inizio del tratto in salita: molto probabile assistere ad un cambio da bici in questo punto, lasciando quelle da crono a beneficio di quelle da strada.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Domenica 12/5 - 2a tappa: Bologna - Fucecchio (205 km)"]
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Partenza: Bologna ore 12.20
Arrivo: Fucecchio ore 17.10 circa
Sprint intermedi: Montespertoli km 130.2, Empoli km 146.7
Gpm: Montalbano (424 m-5.8 km-6.8%-3a cat.) km 157.6, San Baronto (340 m-11.3 km-2.4%-4a cat.) km 178.7[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Prima tappa in linea e prima tappa over 200 km di una lunga serie, dal terreno decisamente accidentato anche se con le asperità abbastanza lontane dal traguardo. Eccettuato l’attraversamento appenninico da uno dei passi più dolci (La Serra, ossia la prima parte della strada che porta al Valico di Montepiano, 14 km a gradoni al 3% di media, non classificato come GPM) le difficoltà di giornata sono concentrate nella seconda metà: la più difficile è il Castra, salita di tutto rispetto con 5 km centrali all’8% di media e scollinamento ai 48 dall’arrivo, seguita da una discesa ricca di curve insidiose verso Vinci e il lungo ma pedalabile San Baronto (11 km al 3% circa, in un versante diverso da quello del GP Larciano). Giocheranno un ruolo importante nell’economia di giornata il veloce declivio verso il comune vinciano e lo strappo verso Cerreto Guidi, 1 km al 5.5% circa a una decina di chilometri dall’arrivo di Fucecchio, dove non è impossibile aspettarsi una volata di un gruppo ristretto in un rettilineo finale lungo quasi 1 km.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Lunedì 13/5 - 3a tappa: Vinci - Orbetello (220 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Vinci ore 12.14
Arrivo: Orbetello ore 17.20 circa
Sprint intermedi: Poggibonsi km 63.5, Grosseto km 167.5
Gpm: Poggio l'Apparita (202 m-3.8 km-4.9%-4a cat.) km 182.3[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Altra tappa molto lunga, dato che si toccano i 220 km, ma è sicuramente più facile della precedente ed aperta ai velocisti puri. Non mancano le insidie, dalla salita non classificata a Poggio all’Aglione ad inizio tappa (circa 6 km al 6% con un paio di tratti in doppia cifra) alla fase centrale che si dipana per le dolci pendenze delle colline senesi ai chilometri finali in laguna potenzialmente esposti al vento. Volata di gruppo quasi certa ma appesantita dalle tossine di un avvicinamento non banale. Particolarmente scenografico l'avvicinamento alla volata, con il passaggio sulla diga Leopoldiana che collega l'abitato con il Monte Argentario. Da segnalare una doppia curva finale a circa 500 metri dall'arrivo che, tuttavia, non dovrebbe provocare problemi.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Martedì 14/5 - 4a tappa: Orbetello - Frascati (235 km)"]
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Partenza: Orbetello ore 11.30
Arrivo: Frascati ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Vetralla km 114.9, Mentana km 186.7
Gpm: Manciano (389 m-8 km-3.7%-4a cat.) km 32.8[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Terza tappa consecutiva sopra la fatidica quota dei 200 km, caratterizzata da lievi ma continui saliscendi nell’entroterra viterbese e romano prima di arrivare nello sprint all'insù frascatano, in una versione alleggerita rispetto alla formulazione originaria per l’impossibilità di passare nel territorio della capitale. La rampa finale, presa di petto dopo un paio di chilometri di discesa, misura poco meno di 2000 metri ed ha una pendenza del 4.4% con delle punte al 7% proprio ad inizio salita ed un chilometro finale più leggero. Ultima semicurva, larga, a 250 metri dalla conclusione, per cui per avere chance di successo bisogna giocoforza entrarvi nelle primissime posizioni. Finale che favorisce gli uomini da volata più resistenti più che gli sprinter puri.[/restab]
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[mks_accordion_item title="Mercoledì 15/5 - 5a tappa: Frascati - Terracina (140 km)"]
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Partenza: Frascati ore 14
Arrivo: Terracina ore 17.10 circa
Sprint intermedi: Cisterna di Latina km 51.5, Latina km 67.8
Gpm: Sezze (248 m-3.9 km-5.2%-4a cat.) km 87.2[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tappa per velocisti breve (140 km) e dal disegno intelligente: l’avvio in salita, dapprima Rocca Priora, 8 km al 5.5%, poi Rocca di Papa, 5 km al 6.5%, garantisce una grande bagarre per formare la fuga di giornata, che potrebbe essere numerosa e di qualità, costringendo ad un faticoso braccio di ferro le squadre dei velocisti. Da Nemi in poi la strada scende per una cinquantina di km per poi risalire verso lo strappo di Sezze (4 km al 5.2% il troncone classificato come GPM) che può rivelarsi un altro piccolo ostacolo all’inseguimento del gruppo, favorito comunque dagli ultimi 40 km pianeggianti e dal circuito finale di 9200 metri su strade larghe e rettilinee; da segnalare alcune curve ad angolo retto da approcciare con cautela. Ultima curva a 1500 metri dal termine prima del rientro sulla Via Appia dove è posto il traguardo.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Giovedì 16/5 - 6a tappa: Cassino - San Giovanni Rotondo (238 km)"]
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Partenza: Cassino ore 11.25
Arrivo: San Giovanni Rotondo ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Bojano km 70.3, San Marco in Lamis km 225.1
Gpm: Coppa Casarinelle (678 m-15 km-4.4%-2a cat.) km 220.1[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Quarta tappa sopra i 200 km in sei giorni, in cui si affronta una salita di un certo rilievo. I primi 150 km si svolgono su un terreno simile a quello della giornata precedente: strade regionali in dolce ma continuo saliscendi, in grado di appesantire le gambe in vista degli ultimi, decisivi, 30 km. Coppa Casarinelle, la prima salita di seconda categoria del Giro, misura 15 km è ma pedalabile (4.4% di media con rarissime punte di pendenza), su strada larga caratterizzata da ampi tornanti e viste mozzafiato sul Tavoliere. Una asceas che sicuramente selezionerà il gruppo ma che è troppo facile per permettere di assistere ad uno scontro frontale tra i big o allo scatto secco di un uomo solo. Tale eventualità è paradossalmente più possibile nel breve strappo di San Marco in Lamis, lungo solo un paio di km ma con gli ultimi 300 metri al 10%. Il finale è ricco di saliscendi e l’ultimo chilometro, assolutamente infido, in lunghissimo rettilineo e in costante ascesa (gli ultimi 800 metri al 5%).
Un finale di tappa non durissimo ma palpitante e da correre con estrema attenzione.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Venerdì 17/5 - 7a tappa: Vasto - L'Aquila (185 km)"]
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Partenza: Vasto ore 12.40
Arrivo: L'Aquila ore 17.10 circa
Sprint intermedi: Ortona km 39.2, Ripa Teatina km 78.1
Gpm: Le Svolte di Popoli (746 m-8.9 km-5.6%-2a cat.) km 138.8[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il Giro torna a L’Aquila a nove anni di distanza dalla folle, fradicia, lunghissima tappa che segnò l'edizione 2010. Lo fa con una tappa nel complesso molto più semplice ma dal finale abbastanza simile, che permette di creare anche qualche minimo buco tra i big. La prima parte è ondulata con tanto di breve passaggio a Chieti, tuttavia senza affrontare i famosi muri della zona. Le Svolte di Popoli è una salita seria (quasi 9 km al 5.6% di media, con lunghi tratti al 9%), con la particolarità di essere seguita da un lunghissimo falsopiano a salire che ritarda la picchiata verso l’Aquila di oltre 20 km. Gli ultimi 10 km si snodano interamente in città e prevedono i due strappi della Polveriera (3 km con punte del 9%), un tratto a costeggiare il Forte Spagnolo e la picchiata verso l’ultimo, impegnativo chilometro alla media del 7.6% (massima dell'11% prima dell'ingresso nel rettilineo finale di 450 metri).[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Sabato 18/5 - 8a tappa: Tortoreto Lido - Pesaro (239 km)"]
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Partenza: Tortoreto Lido ore 11.25
Arrivo: Pesaro ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Senigallia km 127, Calcinelli km 159.4
Gpm: Monte della Mattera (418 m-9.1 km-3.9%-3a cat.) km 168.5, Monteluro (222 m-6 km-3%-4a cat.) km 203.7, Gabicce Monte (120 m-2.2 km-5.1%-4a cat.) km 214.9[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La tappa più lunga del Giro con ben 239 km arriva nella zona dei muri marchigiani ma ne evita accuratamente i più duri. Non sarà comunque una giornata semplice dato che gli ultimi 100 chilometri sono ricchi di piccole ondulazioni, più o meno ripide. La più vistosa è il Monte della Mattera, GPM di terza Categoria la quale pendenza media (3.9%) cela tratti in doppia cifra alternati a porzioni in falsopiano. L’unico muro sostanzioso è quello di Monteluro, ad aprire il finale, bellissimo, sulla Panoramica del San Bartolo, strada ricca di curve e saliscendi (sono almeno 6 i piccoli strappi che seguono il GPM). La discesa, ricca di curve, termina a soli 2 km dal traguardo, posto soli 250 metri dopo l’ultima curva ad angolo retto. [/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Domenica 19/5 - 9a tappa: Riccione - San Marino (Cronometro - 34.8 km)"]
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Partenza: Riccione ore 13.15 (Partenza primo atleta)
Arrivo: San Marino ore 17.15 circa (Arrivo ultimo atleta)
Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: San Marino (648 m-12.2 km-4.5%-2a cat.) km 34.8[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il secondo rendez-vous per gli uomini di classifica è, come la prima tappa, un esercizio individuale, il più lungo della corsa con i suoi 35 chilometri. È anche l’unico sconfinamento all’estero della presente edizione, nonché la wine stage dedicata al Sangiovese. Sarà un esercizio atipico, diviso in due: i primi 22 km sono tendenzialmente piatti ma, ad essere precisi, salgono costantemente all'1%, pendenza impercettibile dal divano ma che manderà in crisi le gambe di molti, favorendo invece notevolmente i passisti. Gli ultimi 12 km sono in costante ascesa verso il traguardo di San Marino (GPM di seconda categoria): una salita da passisti, divisa in due tronconi (i primi 5 km e gli ultimi 2) al 6.5% di media divisi da 5 km di mangia-e-bevi abbastanza esigente dal punto di vista planimetrico. Una prova complicata, che terrà per quasi 50 minuti gli atleti in bici e scaverà sicuri distacchi in classifica generale.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Martedì 21/5 - 10a tappa: Ravenna - Modena (145 km)"]
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Partenza: Ravenna ore 13.55
Arrivo: Modena ore 17.10 circa
Sprint intermedi: San Giovanni in Persiceto km 98.4, Crevalcore km 108
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Come recente abitudine Vegni "allunga" il giorno di riposo con un dittico di tappe dalla bassa difficoltà altimetrica. Nulla da segnalare nella prima, la più breve delle due, se non una grande quantità di attraversamenti urbani (con le tecnicalità che ne conseguono: rotatorie, dossi, restringimenti) e 2.2 km di rettilineo finale, interrotto da 450 metri di porfido all’altezza dell'arco dell'ultimo km posto nella strada che caratterizza la giornata, la Via Emilia. [/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Mercoledì 22/5 - 11a tappa: Carpi - Novi Ligure (221 km)"]
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Partenza: Carpi ore 12.05
Arrivo: Novi Ligure ore 17.15 circa
Sprint intermedi: San Zenone al Po km 147.8, Pontecurone km 189.7
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Altra frazione completamente piatta ma ben più lunga della precedente, anche questa intervallata da numerosi attraversamenti cittadini. Di nuovo un infinito rettilineo conclude la prova (quasi 3 chilometri!), con l’ultimo chilometro che sale costantemente in dolce pendenza (1.5-2%) per una volata da calibrare al centimetro.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Giovedì 23/5 - 12a tappa: Cuneo - Pinerolo (156 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Cuneo ore 13.15
Arrivo: Pinerolo ore 17.10 circa
Sprint intermedi: Paesana km 60.8, Cavour km 142.3
Gpm: Montoso (1248 m-8.8 km-9.5%-1a cat.) km 125.9[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Prima tappa di montagna. Omaggio alla celeberrima Cuneo-Pinerolo della quale, però, mantiene solamente le località di partenza e di arrivo: niente sconfinamento in Francia, lunghezza breve, nessuno dei cinque colli originari. Sarà comunque una giornata molto interessante per la presenza di una novità di livello, il Montoso, primo gpm di prima categoria incontrato in questa edizione. Classificazione sacrosanta: sebbene scollini alla non enorme quota di 1248 metri è una bestiaccia di quasi 9 km al 9.5% di media, con una parte centrale estremamente regolare e sempre in doppia cifra, in grado di fare selezione praticamente da sola e lasciare un gruppo assai selezionato in cima, ai 32 km dal traguardo. Un po’ lontanuccio, ma se qualche big accusa il minimo colpo in salita o nella ugualmente complicata e puntuta discesa se ne vedranno delle belle: prospettiva non così improbabile dato che si arriva a questo primo test montagnoso con gli ampi distacchi segnati dalle due cronometro individuali. Il finale presenterà il bellissimo muro in pavé di Via Principi d’Acaja, con pendenze fino al 20%, già affrontato nel 2016.[/restab][/restabs]
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[mks_accordion_item title="Venerdì 24/5 - 13a tappa: Pinerolo - Ceresole Reale (196 km)"]
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Partenza: Pinerolo ore 11.35
Arrivo: Ceresole Reale ore 17.10 circa
Sprint intermedi: Curognè km 118.6, Locana km 162.6
Gpm: Colle del Lys (1311 m-14.9 km-6.4%-1a cat.) km 54.3, Pian del Lupo (1405 m-9.4 km-8.7%-2a cat.) km 126.3, Lago Serrù (2247 m-20.3 km-5.9%-1a cat.) km 195[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il primo arrivo in salita ed il primo tappone con circa 4500 metri di dislivello. La partenza è effervescente con la colletta di Cumiana nei primissimi chilometri a selezionare una fuga di corridori potenti ed il Colle del Lys dal versante più nobile da affrontare dopo 40 chilometri: una salita di tutto rispetto (14.9 km al 6.4%, con una parte finale molto dura) che darà un'indicazione di massima se la vittoria di giornata arriderà ad un fuggitivo o ad un uomo di classifica. I due inediti sono sicuramente i piatti più interessanti nel menù: dapprima Pian del Lupo, una salita classificata in maniera ingenerosa come seconda categoria, contiene i 3 km centrali all’11% di media. Dalla vetta una discesa molto insidiosa, cui segue la spettacolare ascesa al Lago Serrù, bacino artificiale ai piedi del Colle del Nivolet. 20 chilometri di ascesa, 1200 metri di dislivello, un crescendo che porta il dolce fondovalle ad incresparsi sempre più fino ad una parte finale costantemente sopra il 9%: sono caratteristiche che ricordano quelle di un’altra celebre salita piemontese, il Colle dell’Agnello. Rispetto al colosso italo-francese la salita al Serrù è un po’ meno difficile (ciò dovuto anche al fatto che si arriva alcuni chilometri prima del Colle vero e proprio), ma si parla comunque di un mostro che imporrà distacchi significativi e taglierà qualche testa tra i pretendenti al Trofeo Senza Fine. Il tutto in uno scenario naturale semplicemente impagabile.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Sabato 25/5 - 14a tappa: Saint Vincent - Courmayeur (131 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Saint Vincent ore 13.15
Arrivo: Courmayeur ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Aosta km 33.7, La Salle km 91.7
Gpm: Verrayes (1017 m-6.7 km-8%-2a cat.) km 13.8, Verrogne (1582 m-13.8 km-7.1%-1a cat.) km 51.5, Truc d'Arbe (1256 m-8.2 km-7%-2a cat.) km 75.9, Colle San Carlo (1951 m-10.5 km-9.8%-1a cat.) km 106.1, Courmayeur (1293 m-8 km-3.2%-3a cat.) km 131[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tappa più breve del Giro con i suoi 131 km, ma talmente infarcita di salite che di pianura se ne conta ben poca. Pronti, via ed ecco subito la salita verso Verrayes, 6.7 km all'8% di media che avranno un’importanza capitale per le tattiche delle squadre dei big. Dopo una fase più calma, l’unica, con l’attraversamento di Aosta è il turno della salita più lunga di giornata: Verrogne, quasi 14 km con una media al 7.1%, abbassata da alcuni brevi tratti in contropendenza ed una seconda parte più agevole. La discesa è lunga e ricca di tornanti, ben pavimentata ma non particolarmente larga, prima di approcciare il Truc d'Arbre, 8.2 km al 7%. Discesa tortuosa per rientrare sulla statale 26 dove, a La Salle, è posto il traguardo volante al termine di due chilometri insidiosi (intorno all’8%) che allungheranno. Subito dopo inizia lo spauracchio di giornata, il Colle San Carlo, alla seconda partecipazione al Giro d’Italia. Salita lunga 10.5 con pendenza regolare al 10%, con i tratti più duri al terzo e al quarto chilometro. Sarà questa la salita nella quale i big si sfideranno in prima persona, dato che dopo lo scollinamento rimangono 25 km al traguardo. Discesa tecnica nella prima parte fino a La Thuile (la prudenza di Basso nel disegnare i tornanti bagnati nel 2006 è ancora viva), poi larga e rettilinea fino all’imbocco della salita finale divisa in due parti: i primi 3 km in salita al 6%, i restanti 5 in falsopiano prima a scendere, poi a salire fino al traguardo posto ai piedi del Monte Bianco.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Domenica 26/5 - 15a tappa: Ivrea - Como (232 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Ivrea ore 11.25
Arrivo: Como ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Busto Arsizio km 93.3, Cantù km 127.3
Gpm: Madonna del Ghisallo (754 m-8.6 km-5.6%-2a cat.) km 173.7, Colma di Sormano (1124 m-9.6 km-6.6%-2a cat.) km 189.6, Civiglio (613 m-4.2 km-9.6%-3a cat.) km 220.3[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]La frazione domenicale non va quasi mai sopra quota 1000 ma sarà comunque un test importante per gli uomini di classifica dato che il finale ricalca in modo fedele il percorso del Lombardia comasco. Tappa di nuovo molto lunga (232 km) in cui i primi 160 km sono pianeggianti se si eccettua la salita a Zimone (6% di media) ad inizio tappa. La sequenza decisiva inizia con l’immortale Ghisallo per poi proseguire con la Colma di Sormano, purtroppo priva del muro per questioni logistiche. Rimane comunque una salita di quasi 10 km, sebbene più regolare, seguita da una discesa estremamente impegnativa per carreggiata e planimetria, con numerosi tratti a strapiombo. Il classico lungolago, solo apparentemente pianeggiante ma ricco di brevi contropendenze e tortuosità, porta all’imbocco della salita a Civiglio, punto culminante della giornata: quattro chilometri regolarissimi al 9.6%, che conducono allo scollinamento nel villaggio omonimo, in un breve tratto dalla carreggiata estremamente stretta. Seguono 6 km di discesa, impegnativa nella prima parte, più filante ma sempre veloce nella seconda, prima dei 3 km metri finali pianeggianti a raggiungere il traguardo di Como: non si affronteranno, infatti, né il San Fermo (tuttora inagibile) né il più facile Monte Olimpino. Tappa che assomma poco meno di 3000 metri di dislivello totali e presenta due tra le discese più complicate -sebbene non lunghissime- di questa edizione: gli ingredienti per una gara selettiva ci sono tutti.[/restab][/restabs] [/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Martedì 28/5 - 16a tappa: Lovere - Ponte di Legno (194 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Lovere ore 11.35
Arrivo: Ponte di Legno ore 17.15
Sprint intermedi: Edolo km 110, Mazzo di Valtellina km 154
Gpm: Cevo (1054 m-10.6 km-5.9%-3a cat.) km 89.6, Aprica (1173 m-3a cat.) km 128.2, Passo del Mortirolo (1854 m-11.9 km-10.9%-1a cat.) km 166.3[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tappa modificata per impraticabilità del Passo Gavia
Data la particolare orografia del massiccio alpino è assai frequente che il martedì della settimana conclusiva non sia un giorno di docile ritorno in sella ma, al contrario, una esigente tappa di montagna: è successo così ad esempio dal 2014 al 2017, con le folli tappe di Val Martello, Aprica, Andalo e Bormio a testimoniare che riprendere dopo un giorno di pausa può essere cosa indigesta a non pochi. Quest’anno si esagera con quella che è la tappa più dura dell'edizione: 226 km, oltre 5000 metri di dislivello con la Cima Coppi e il Mortirolo. La prima ora e mezzo sarà palpitante: si inizia subito con la scalata alla Presolana (sorprendentemente non classificata come GPM), quasi 30 km fra falsopiano e salita vera e propria; c'è poi la più breve Croce di Salven cui segue una picchiata di una quindicina di chilometri verso la Val Camonica. Questi 60 km, inutile a dirlo, saranno fondamentali per la formazione di una fuga di qualità, ricca di pretendenti al successo di tappa o di gregari preposti al ruolo di testa di ponte nelle fasi calde della tappa. 50 km di falsopiano portano al primo passaggio sulla linea di arrivo a Ponte di Legno, inizio formale del primo mostro di giornata e Cima Coppi della presente edizione, il Passo Gavia, 16.5 km all’8% con scollinamento a 2618 metri sul livello del mare. Effettuando il conto da Edolo, poco meno di 40 km di salita per 2000 metri di dislivello, numeri paurosi che potrebbero costare cari a molti anche se la vetta è molto distante dal traguardo. 20 km di discesa verso Bormio ed un’altra trentina di fondovalle verso Mazzo di Valtellina portano il gruppo, prevedibilmente già sfinito, ad affrontare il Mortirolo dal versante più nobile. Salita interminabile, atroce, relativamente giovane ma già leggendaria; tre quarti d’ora di scalata seguita da una discesa che prosciugherà le energie mentali residue ed un inedito falsopiano finale di 15 km che dilaterà, più che ridurre, le differenze create dall’indigestione montuosa delle sei ore precedenti.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Mercoledì 29/5 - 17a tappa: Commezzadura - Anterselva (181 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Commezzadura ore 12.25
Arrivo: Anterselva ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Bressanone km 108.9, Brunico km 153
Gpm: Elvas (824 m-3.4 km-7.6%-4a cat.) km 114, Terento (1244 m-6.6 km-7.6%-3a cat.) km 135.3, Anterselva (1635 m-5.5 km-6.9%-3a cat.) km 181[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo una tappa capolavoro come quella precedente, i corridori meriterebbero sicuramente un giorno altimetricamente tranquillo per poter rifiatare. Cosa che puntualmente non accadrà nella frazione odierna verso Anterselva dato che gli ultimi 5 km si arrampicano allegramente al 8,5% di media (praticamente la Planche des Belles Filles, per intenderci) fino a raggiungere l’insolito e suggestivo traguardo all’interno dello Stadio del Biathlon, sede il prossimo anno dei Campionati Mondiali della disciplina. Il resto della tappa non è privo di difficoltà dato che, oltre alla salita conclusiva, si affronteranno il Passo della Mendola (dal lato più breve ma con una direttissima iniziale al 15%) ed i due strappi tipicamente altoatesini di Elvas e Terento, brevi ma dalle pendenze spesso e volentieri in doppia cifra.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Giovedì 30/5 - 18a tappa: Valdaora - Santa Maria di Sala (222 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Valdaora ore 12.10
Arrivo: Santa Maria di Sala ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Conegliano km 159.9, Scorzè km 205.1
Gpm: Pieve di Alpago (691 m-6.7 km-4.5%-4a cat.) km 118.1[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tappa dedicata ai pochi, coraggiosi, folli, velocisti che sono riusciti a superare l’impressionante carosello montagnoso delle giornate precedenti. Partenza in falsopiano e lunghissima discesa fino alla pianura, rotta solo dall'ininfluente GPM di Pieve d’Alpago a metà percorso. Tappa comunque molto lunga (222 km), che si conclude con tutte le premesse per uno sprint nutrito: ultimi chilometri completamente piatti, rettilineo finale di 2 km con strada larga.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Venerdì 31/5 - 19a tappa: Treviso - San Martino di Castrozza (151 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Treviso ore 13.05
Arrivo: San Martino di Castrozza ore 17.10 circa
Sprint intermedi: Lentiai km 86.6, Fonzaso km 109.1
Gpm: Passo San Boldo (701 m-6.3 km-6.8%-3a cat.) km 66.6, Lamon (594 m-7.4 km-3.7%-4a cat.) km 116.5, San Martino di Castrozza (1478 m-13.6 km-5.6%-2a cat.) km 151[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Penultima tappa di montagna che, però, non fa propriamente tremare i polsi per la durezza del disegno. I primi 110 km sono ricchi di salite più o meno brevi sulle quali spicca il pittoresco Passo San Boldo, soprannominato “strada dei cento giorni” perché ultimata in tutta fretta nel 1918 dal genio militare austriaco. Asperità abbastanza dura e ricchissima di tornanti, gli ultimi dei quali addirittura scavati in galleria per ridurre i tempi di realizzazione. Sarà comunque la non dura ascesa finale a San Martino di Castrozza ad essere decisiva ai fini della tappa: discretamente lunga ma regolarissima e pedalabile, dalle scarse punte di pendenza. Un arrivo che ad inizio Giro sarebbe più da gruppetto che da uomo solo, ma che dopo tre settimane di gara può anche rivelarsi più duro: può presentarsi alla mente il paragone con l'edizione 2018, dove a Pratonevoso si sono viste le prime incrinature in un Yates fino ad allora indistruttibile, ma tuttavia bisogna comunque tener conto della maggiore facilità dell'arrivo all'ombra delle Pale rispetto alla salita piemontese.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Sabato 1/6 - 20a tappa: Feltre - Croce d'Aune Monte Avena (194 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Feltre ore 11.20
Arrivo: Croce d'Aune Monte Avena ore 17.15 circa
Sprint intermedi: Telve km 58.8, Predazzo km 112.5
Gpm: Cima Campo (1425 m-18.7 km-5.9%-2a cat.) km 27.1, Passo Manghen (2047 m-18.9 km-7.6%-1a cat.) km 78, Passo Rolle (1980 m-20.6 km-4.7%-2a cat.) km 133.1, Croce d'Aune (1015 m-11.1 km-5.5%-2a cat.) km 183.1, Monte Avena (1225 m-6.9 km-7.3%) km 194[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]È un vero e proprio tappone quello che conclude il menù di montagna: quasi 200 km, 5000 metri di dislivello e cinque passi da scalare con tanto di arrivo in salita al Monte Avena, poco sopra il valico di Croce d’Aune: una versione rivista ed indurita della Granfondo Sportful. La struttura di tappa invita al tutto per tutto con le due salite più dure subito all'inizio: Cima Campo è una salita veramente importante, a dispetto della classificazione di seconda categoria, che con la sua lunghezza e regolarità (quasi 19 km di salita al 6% di media) permette di selezionare in maniera importante il gruppo se affrontata con decisione. 25 km di discesa portano alla principale asperità di giornata, il Manghen, una delle salite dolomitiche più toste. 23 km di salita, 1600 metri di dislivello e scollinamento a quota 2000 dopo 6 km finali al 10% di media, il tutto al ventesimo giorno di corsa. Chi è attardato in classifica deve avere il coraggio di attaccare qui, a 115 km dal traguardo, dato che il Rolle è molto lungo (oltre 20 km) ma pedalabile. Stessa cosa può essere detta per i quasi 40 km seguenti di discesa, preludio alla fase che verosimilmente sarà quella decisiva per quanto riguarda gli onori di tappa e classifica generale. L'accoppiata Croce d'Aune e Monte Avena è racchiusa in brevissimo spazio (15 km comprensivi di un breve tratto di discesa a collegare le due asperità) ma presenta pendenze veramente toste: praticamente sempre sopra l'8%, con punte che addirittura sul Croce d'Aune raggiungono il 16%; c'è il rischio di pagare un dazio abbastanza pesante anche andando in crisi solamente negli ultimi chilometri. Tappa che può essere bellissima o noiosetta: tutto dipende dalla situazione di classifica e dall'attitudine dei corridori.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item]
[mks_accordion_item title="Domenica 2/6 - 21a tappa: Verona - Verona (Cronometro - 17 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]Partenza: Verona ore 13.40 (Partenza primo atleta)
Arrivo: Verona ore 17.15 circa (Arrivo ultimo atleta)
Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: Torricelle (277 m-4.5 km-4.6%-4a cat.) km 9.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il Giro d'Italia 2019 si concluderà con una tappa a cronometro, che però influirà sulla classifica generale solo se i distacchi saranno contenuti: la prova veronese infatti sarà lunga appena 17 chilometri, una distanza sulla quale sembra quasi impossibile che tra i contendenti al podio o alla maglia rosa possano essere differenze superiori al minuto e mezzo. Il tracciato è simile, ma non identico (cambia la partenza e qualcosina nel finale) alla cronometro finale del Giro 2010 che venne vinta dallo svedese Gustav Erik Larsson e che incoronò Ivan Basso come maglia rosa di quell'edizione: la rampa del via sarà posta alla fiera di Verona, da lì si andrà ad affrontare la nota salita delle Torricelle (4.5 chilometri al 4.6%) per poi puntare di nuovo verso in centro della città scaligera con l'arrivo all'Arena. La salita ed il tracciato cittadino con diverse curve e pochi lunghi rettilinei non la rendono una cronometro ideale per gli specialisti puri delle prove contro il tempo: ma lo sappiamo, dopo tre settimane di gara quello che conta sono le energie residue.[/restab][/restabs][/mks_accordion_item][/mks_accordion]