Tadej Pogacar trionfa nello spettacolare duello con Adam Yates all'UAE Tour
Dopo i ventagli del primo giorno e dopo la cronometro di ieri, all'UAE Tour il menù odierno proponeva il primo dei due arrivi in salita, quello ormai ben collaudato di Jebel Hafeet: affrontata in gara per l'ottava volta negli ultimi sette anni, l'ascesa finale misura complessivamente 10.8 chilometri con una pendenza media del 5.4%, ma il dato è annacquato da alcune contropendenze nel finale perché i 7 chilometri centrali sono tutti all'8%.
Nonostante il passaggio nel deserto, le fasi iniziali e centrali di questa terza tappa dell'UAE Tour non hanno offerto particolari emozioni: la fuga di Tony Gallopin (AG2R) e Thomas De Gendt (Lotto) ha raggiunto anche i sei minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo, che però ha cambiato passo nella seconda metà del percorso andando a raggiungere Gallopin, che nel frattempo aveva staccato De Gendt, quando mancavano 8 chilometri all'arrivo. La prima squadra a farsi carico di fare selezione in salita è stata la UAE Team Emirates, che poi è stata rilevata dalla Ineos Grenadiers: un piccolo segnale di quello che si sarebbe visto da lì a poco.
I fuochi d'artificio sono iniziati a cinque chilometri dall'arrivo quando, da un gruppo di testa già abbastanza ristretto, c'è stato l'attacco dello statunitense Sepp Kuss (Jumbo), seguito a ruota da Adam Yates (Ineos) e Tadej Pogacar (UAE): un'azione molto violenta, ma in quel momento tra i tre corridori è mancato l'accordo per insistere e da dietro sono riusciti a rientrare i più immediati inseguitori, tra cui il portoghese Joao Almeida (Deceuninck). Ai meno 4.5 chilometri c'è stato un altro attacco di Kuss, e anche stavolta gli unici a tenerlo sono stati Yates e Pogacar: il britannico ha poi trovato la forza di rilanciare e da quel momento è iniziato il duello con Pogacar, visto che Kuss ha dovuto alzare bandiera bianca.
Tra la coppia al comando è stato sempre Adam Yates ad imporre il ritmo, provando anche due o tre scatti molto decisi per mettere il difficoltà Tadej Pogacar: lo sloveno, forte del primato in classifica generale, ha sempre risposto ed è rimasto in scia per andare a giocarsi tutto in volata. Dopo una scalata con tempi strepitosi, Pogacar è riuscito a gestire lo sprint finale con grande intelligenza tattica: in un tratto di leggera discesa ha lasciato qualche metro di margine a Yates, ha sfruttato il britannico come punto d'appoggio e poi lo ha saltato di forza prendendo la testa nelle ultime curve che impedivano il sorpasso a chi stava dietro.
Tadej Pogacar si è così preso la prima vittoria stagionale e con l'abbuono ha allungato ancora in classifica: per Adam Yates un secondo posto un po' beffardo visto che ha tirato praticamente solo lui nel finale, ma era difficile che con corridore della squadra di cose potesse fare regali nella tappa regina dell'UAE Tour. I primi inseguitori sono arrivati a 48" con Sergio Higuita terzo, Emanuel Buchmann quarto, Harm Vanhoucke quinto e Joao Almeida sesto, poi a 54" troviamo il sorprendente giovane tedesco Florian Stork e Neilson Powless, ritardo di 1'00" per Chris Harper e 1'09" per Geoffrey Bouchard e Sepp Kuss. Vincenzo Nibali è stato il migliore degli italiani, 13° a 1'16" nello stesso drappello di Davide Formolo.
La classifica generale dell'UAE Tour sembra quindi già fortemente indirizzata verso la Slovenia: Tadej Pogacar guida con 43" su Adam Yates e 1'03" su Joao Almeida. Domani torneranno di scena i velocisti, mentre giovedì ci sarà il secondo arrivo in salita a Jabel Jais.