Burgos, altra fuga, altro esordiente: Govekar!
Il giovane sloveno della Bahrain-Victorious regola il gruppetto dei fuggitivi nello sprint in salita a Clunia, battuti Retailleau e Goldstein. Tra i big tutto tranquillo, domani scontro finale in salita
Un altro giovane talento coglie il proprio primo successo tra i professionisti alla Vuelta a Burgos. Dopo il successo di ieri del sorprendente francese Bastien Tronchon (AG2R Citroën) non si ferma il vento di novità nella corsa spagnola e tocca oggi a Matevz Govekar conquistare la propria prima affermazione tra i professionisti. Lo sloveno classe 2000, dopo essersi messo in bella mostra nella categoria Under23 nelle ultime stagioni ed aver già colto qualche risultato incoraggiante tra i "grandi" (come il quinto posto al GP Matteotti dello scorso anno) è autore di una ottima prova di forza e gestione sulle strade di Spagna. Tappa caratterizzata da una fuga di 14 che a lungo ha lottato con il gruppo per difendere il proprio vantaggio, salvo poi spezzarsi grazie anche all'apporto del vincitore in due troconi da 7 uomini l'uno. Gli inseguitori non hanno avuto la forza di rientrare, il gruppo si è rialzato, ed i 7 battistrada hanno avuto via libera per giocarsi una vittoria che, vista la composizione, avrebbe fatto felicissimo ciascuno di loro. Alla fine ha vinto il tempismo, l'intelligenza tattica ed, ovviamente, la forza di Govekar che ha saputo aspettare il momento giusto per lanciare il proprio sprint ed andare ad alzare le braccia al cielo, dimostrandosi corridore versatile e dotato di ottimo spunto veloce, ma i suoi limiti sono ancora tutti da scoprire.
La quarta tappa in programma oggi si presenta sulla carta più semplice della precedente e della frazione conclusiva in programma domani. I chilometri in programma da Torresandino alla città romana di Clunia sono 169, tutti pianeggianti ad eccezione dell’arrivo, posto in cima ad uno strappo di 2 km al 5%, che nelle precedenti edizioni era terreno fertile per sprinter atipici e corridori dotati di buona esplosività.
Venendo alla cronaca, a differenza delle giornate precedenti, la fuga di giornata che prende il largo dopo una decina di chilometri è corposa e ricca di nomi di qualità. All’attacco troviamo Matevz Govekar (Bahrain-Victorious), Patrick Gamper (Bora-Hansgrohe), Lluís Mas (Movistar), Lennard Hofstede (Jumbo-Visma), David De la Cruz (Astana Qazaqstan), Pieter Serry (Quick-Step AlphaVynil), Fernando Gaviria (UAE), Brandon Rivera (Ineos Grenadiers), Dario Cataldo (Trek-Segafredo), Omer Goldstein (Israel-PremierTech), David Martin (Eolo-Kometa), Fernando Barceló (Caja Rural-Seguros-RGA), Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e Vlentin Retailleau (AG2R Citroën). Vista la pericolosità dei 14 attaccanti il gruppo non concede mai un margine superiore ai 3’30”, ma l’inseguimento si preannuncia sin da subito complicato, a causa dell’assortimento di squadre presenti nell’attacco e della buona collaborazione tra i battistrada.
Con i grandi team rappresentati nella fuga, il ritmo in gruppo è scandito dalle due formazioni professional spagnole rimaste fuori dal tentativo: Burgos-BH e Kern Pharma lavorano a lungo con l’ausilio talvolta di un uomo della Ineos Grenadiers, e riescono a ridurre il divario a 2’20” a 40 km dal traguardo. Tra i lunghi rettilinei della caldissima campagna iberica le velocità di fuggitivi ed inseguitori si fanno sempre più elevate, e con loro anche l’incertezza sul finale. Provano ad approfittare di questa situazione 6 tra gli attaccanti: Govekar, Serry, Mas, Goldstein, Rateilleau ed Azparren provano ad anticipare cogliendo impreparati gli ex compagni di avventura. Sul nuovo sestetto al comando riesce a rientrare, non senza grande sforzo, il solo Patrick Gamper. Nel frattempo nel plotone prova a dare nuova linfa all’inseguimento la EF Education-EasyPost ma forse, come nella giornata di ieri, gli uomini capitanati da Ruben Guerreiro agiscono con poca convinzione e si rialzano immediatamente.
Il gruppo però, una volta rialzatisi Brandon Rivera e David De la Cruz, i più pericolosi per la classifica generale, decide di disinteressarsi completamente della tappa, ed entrati negli ultimi 20 km i 7 battistrada possono gestire ben 4’ di vantaggio. Gli inseguitori rimasti invece sono 5: Cataldo, Gaviria, Hofstede, Barceló e Martin; per loro sono 40” di ritardo dalla testa della corsa ma la loro azione non sembra essere particolarmente efficace. Procedono invece con grande accordo i 7 al comando, che si avvicinano a grandi passi allo strappo finale che assegnerà ad uno di loro una vittoria inaspettata. Il primo a rompere l’equilibrio è Gamper ai -4, seguito poco dopo da Azparren, ma questi allunghi non hanno alcun successo. Comincia la salita con Goldstein in prima posizione e tutti gli altri impegnati a studiarsi a vicenda. Un primo scossone è dato da Azparren a 500 metri dall’arrivo, ma l’iberico è immediatamente stoppato. La volata vera e propria è lanciata così dallo stesso Goldstein, che parte lungo e viene sopravanzato da Retailleau, che a sua volta viene bruciato negli ultimi metri da Matevz Govekar, che conquista la sua prima vittoria da professionista. Secondo Retailleau, terzo Goldstein, poi giungono Serry, Gamper, Azparren e Mas che chiude in settima posizione. Con 57” di ritardo giunge ottavo Fernando Barceló, poi ad 1’10” Lennard Hofstede, nono, ed infine decimo David Martin ad 1’16”. Dietro, nel gruppo, tutto tranquillo e nessun distacco.
In classifica generale la situazione si mantiene invariata in attesa della tappa di domani: Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) conserva il primato con 23″ di margine su Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), 26″ sul terzetto composto da Ruben Guerreiro (EF Education-EasyPost), Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) e Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) e 28″ su tutti gli altri, nell’ordine Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), Wilco Kelderman (Bora-Hansgrohe), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers) ed Ilan Van Wilder (Quick-Step AlphaVynil).
Domani frazione conclusiva e probabilmente decisiva per la classifica generale. Sono 171 i chilometri da percorrere con partenza da Lerma e arrivo ai 1867 metri di Lagunas de Neila, a termine di un’ascesa di 12 km al 6% di pendenza media. Gli ultimi chilometri della salita conclusiva si presentano tuttavia molto impegnativi, e probabilmente saranno il vero spartiacque di questa Vuelta a Burgos, dato che le altre salite presenti nella tappa di domani si presentano brevi e pedalabili: i big sono attesi allo scontro finale.