Jasper Philipsen vince la sua seconda Brugge-De Panne di fila
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Jasper Philipsen a mani basse nella 3ª tappa del Giro del Belgio

Il belga della Alpecin torna al successo sul traguardo di Scherpenheuvel-Zichem. 7° Mozzato

15.06.2024 10:27

Una volata poderosa per tornare a brindare dopo i grandi risultati della primavera: Jasper Philipsen ha vinto la 3ª tappa del Giro del Belgio, mettendo in fila il connazionale Thijssen e l'olandese Kooij sulla rampa finale di Scherpenheuven-Zichem, dove aveva peraltro già vinto nel 2023. Il norge Søren Wærenskjold incassa 9" di abbuono al chilometro d'oro e rafforza la sua maglia viola in vista delle ultime due tappe.

Una lunga fuga a 7

La terza puntata del Giro del Belgio (da Turnhout a Scherpenheuvel-Zichem per complessivi 188 km, con un circuito finale di 49 km da ripetere per due volte) è animata da una fuga a 7, cui partecipano i belgi Lindsay De Wilder (Baloise-Belgium), Yorben Lauryssen (Pauwels Sauzen-Bingoal) e Yago Willems (VolkerWessels), il francese Quentin Bezza (Philippe Wagner-Bazin), gli olandesi Stijn Appel (BEAT) e Stijn Daemen (VolkerWessels) e lo spagnolo Diego Pablo Sevilla (Polti Kometa). L'azione - nata dopo circa 80 km di corsa - riceve un cauto benestare dal gruppo, che lascia agli attaccanti un margine di poco superiore al 1'30" (per l'esattezza, 1'37" a 71 km dalla fine). Alpecin-Deceuninck, Soudal Quick-Step e Uno-X Mobility aumentano l'andatura in vista del primo, vero spartiacque di giornata: il muro in pavé di Kerkstraat (700 metri al 4,2% con punte superiori al 9%), dove si mettono in evidenza i belgi Jasper Stuyven (Lidl-Trek) e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), oltre che il ceco Mathias Vacek (Lidl). Alle loro spalle, almeno 60 corridori restano imbottigliati a metà strappo: un uomo della Decathlon AG2R La Mondiale perde il controllo della sua bici su un tratto di lastricato particolarmente scivoloso. Gruppo frazionato in più tronconi all'inizio della discesa: il primo gruppo - formato da circa 70 unità - ha già messo nel mirino i primi, cui non resta che un vantaggio affatto simbolico (30" ai -50). Alle loro spalle, un altro, nutrito vagone con due illustri passeggeri: il tedesco John Degenkolb (Dsm-Firmenich) e l'olandese Fabio Jakobsen (Dsm). Entrambi riusciranno a rientrare, ma la giornata-no del velocista dei Paesi Bassi proseguirà più avanti.

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Fabio Jakobsen è pronto ad un nuovo capitolo dopo 43 vittorie in carriera con il Wolfpack. © Eurosport

Volata a ranghi quasi compatti

Staffetta tra gli attaccanti del giorno: ai -41 si rialza Daemen, rimpiazzato dal belga Sander De Pestel (Decathlon AG2R La Mondiale). Trattasi comunque di fuoco fatuo: il gruppo annulla la fuga a 34 km dalla linea d'arrivo, appena prima del Golden KM. La lotta per gli abbuoni tra gli uomini di classifica premia ampiamente il norvegese Søren Wærenskjold (Uno-X Mobility), che guadagna 9" su Vakec, rimasto invece all'asciutto. Scatti a ripetizione prima di affrontare la rampa di Kerkstraat, ma risultati piuttosto modesti: anche il blitz dei belgi Alec Segaert (Lotto Dstny) e Robbe Ghys (Alpecin), del danese Kasper Asgreen (Soudal) e dello spagnolo Alex Aramburu (Movistar) rifluisce in tutta fretta. Mentre crescono le quotazioni degli sprinter, Jakobsen si chiama fuori per una caduta (senza conseguenze, per fortuna) in discesa. Doppiata l'ultima difficoltà del percorso, le squadre delle ruote veloci si preparano per il redde rationem. Un unico diversivo prima di arrivare a Scherpenheuvel-Zichem: l'assalto solitario del belga Cériel Desal (Bingoal WB), respinto a 1800 metri dal traguardo. La Alpecin apparecchia alla perfezione la tavola per Philipsen, che accelera ai 150 metri e non lascia scampo alla concorrenza, capeggiata dall'olandese Olav Kooij (Visma-Lease a Bike) e dall'altro belga Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty). Nella prima pagina della classifica anche l'italiano Luca Mozzato (Arkéa-B&B Hotels), 7°.

Come detto in precedenza, Wærenskjold rafforza il primato nella generale: 11" di vantaggio su Vacek, 22" sul belga Rune Herregodts (Intermarché). Tuttavia, il corridore della Uno-X avrà davanti a sé il compito più difficile della settimana: la penultima tappa (Durbuy-Durbuy, 177 km) propone un ricco menu di côtes e strappi su un circuito di 36 km da ripetere per 5 volte.

 

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