Un missile nello Yorkshire: Chloé Dygert strapazza la concorrenza nella crono élite
Alla vigilia si pensava che potesse essere un monologo neerlandese, come del resto accaduto nelle ultime due annate. Così, invece, non è stato perché anche su strada si è assistito all'apparizione sulla scena internazionale di uno dei talenti più cristallini delle due ruote; l'identikit porta al nome di Chloé Dygert, sensazionale da tempo su pista ma che oggi, nella prova a cronometro dei Campionati del Mondo dello Yorkshire, ha scritto il proprio nome anche nella storia del ciclismo su strada.
Sin dai primi km la statunitense supera in tromba le rivali, che non sono atlete qualsiasi ma sono campionesse affermate come Brennauer, per poi proseguire il suo incedere anche nella seconda parte, quella sulla carta meno adatta alle sue caratteristiche. Vola letteralmente, la ventiduenne dell'Indiana, che spinge sino all'arrivo concludendo in 42'11" a oltre 43 km/h di media, andando a conquistare una medaglia d'oro pazzesca per la differenza con il resto della concorrenza. Per gli Stati Uniti è la settima medaglia d'oro in ventisei edizioni della prova.
Medaglia d'argento come già accaduto nel 2015, nel 2017 e nel 2018 è Anna van der Breggen: la neerlandese conquista la sfida interna come migliore oranje, ma il suo distacco di 1'32" dice tutto sulla prova incredibile realizzata dalla formidabile vincitrice. Si tratta del massimo distacco di sempre nella storia delle cronometro élite, siano esse le gare femminili che quelle maschili.
Costretta a cedere l'iride che vestiva da due anni è Annemiek van Vleuten che, come già accaduto al Mondiale su pista di Apeldoorn di un anno fa, subisce una pesantissima sconfitta da parte della giovane rivale. Già dietro di 1'09" all'intermedio al km 14.2 dei 30.3 previsti, la neerlandese nella seconda parte perde il confronto interno con Van der Breggen terminando terza con un ritardo impensabile di 1'53".
Seguono la statunitense Amber Neben a 2'38", la tedesca Lisa Klein a 2'41", la svedese Elisa Reusser a 3'02", la statunitense Leah Thomas a 3'13", la neerlandese Lucinda Brand a 3'16", la bielorussa Alena Amialiusik a 3'18" e la tedesca Lisa Brennauer a 3'20".
Nelle retrovie e mai protagoniste le due italiane: Elisa Longo Borghini chiude diciassettesima a 4'35" mentre Vittoria Bussi è ancora più lontana, trentacinquesima a 6'28". Dato che le prime dieci nazioni al traguardo si assicuravano un posto supplementare nella cronometro olimpica di Tokyo, l'Italia non potrà contare su questa opportunità dato che undici nazioni hanno fatto meglio.