Professionisti

Valgren, due giorni da Granduca

16.09.2021 17:15

Vittoria nella Coppa Sabatini dopo il successo di ieri al Giro della Toscana: il danese della EF oggi ha piegato Sonny Colbrelli in una volata a due al termine di una gara molto bella e battagliata. Terzo Burgaudeau, ottimo Moscon


Come ieri a Pontedera, oggi a Peccioli l'uomo che festeggia è sempre e solo uno: Michael Valgren. Dopo il Giro della Toscana, il danese ha conquistato la Coppa Sabatini e l'ha fatto portandosi a casa uno scalpo importante: quello del Campione Europeo Sonny Colbrelli, piegato nella volata a due dallo scatenato corridore della EF. Se già ieri il 29enne di Østerild aveva scalato le griglie dei favoriti per il Mondiale, dopo la botta di oggi il suo nome esplode tra quelli dei protagonisti più attesi. E anche lì, a Leuven, il centro su cui convergono tutte le proiezioni di questo periodo, sarà facile che a contendere posti pregiati nell'ordine d'arrivo molti di quelli visti oggi a Peccioli, primo tra tutti Colbrelli.

Ma andiamo con ordine. La 69esima Coppa Sabatini-Gran Premio Città di Peccioli, 210.8 km, ha visto dapprima una fuga a 5 partita al km 11 e composta da Alessandro Fedeli (Nazionale Italia), James Whelan (EF Education-Nippo), Ben Swift (Ineos Grenadiers), Filippo Magli (Bardiani-CSF) e Riccardo Tosin (Vini Zabù); i battistrada hanno avuto fino a 7' di vantaggio dopo una cinquantina di chilometri, poi il lavoro della Bahrain-Victorious - impegnata a promuovere le ambizioni di Sonny Colbrelli - ha via via ridotto il gap del gruppo, quindi è stata la Intermarché-Wanty di Andrea Pasqualon e Lorenzo Rota a finalizzare praticamente l'inseguimento: e intorno ai -50, sull'ultima scalata a Terricciola, sui fuggitivi son balzati alcuni contrattaccanti.

Nove per la precisione, rispondenti ai nomi di Filippo Baroncini (Italia), Sonny Colbrelli e Hermann Pernsteiner (Bahrain) Michael Valgren e Neilson Powless (EF), Lorenzo Rota (Intermarché), Antonio Pedrero (Movistar), Gianni Moscon (Ineos) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies). Tanta tanta qualità a prendere di fatto possesso della corsa, e diverse decine di secondi subito messe in cascina dai nuovi attaccanti. Ai -40, sul versante duro del Muro di Peccioli (che non sarebbe più stato affrontato nei giri successivi) il ritmo di Powless ha spezzettato per bene il gruppetto di testa, facendo staccare definitivamente i fuggitivi del mattino e pure un contrattaccante, Pernsteiner.

I battistrada hanno raggiunto un margine di 1'30" ai -30, al che la UAE-Emirates di Diego Ulissi, che fin lì aveva lavorato per limitare il raggio d'azione dei nuovi fuggitivi, ha tirato i remi in barca, dichiarando chiusa la stagione degli inseguimenti. La corsa restava in mano agli 8 di testa, tutti gli altri venivano via via ripresi dal gruppo, tirato ora dalla Gazprom-Rusvelo.

All'ultimo giro, ai -9, Gianni Moscon ha tentato la carta dell'anticipo, ma la superiorità numerica degli EF ha fatto premio su tutto il resto: Valgren è scattato in risposta al trentino, che è andato a chiudere ma che poi si è lasciato sfuggire il contropiede di Powless, inesauribile. L'americano è rimasto al comando per diversi chilometri con una decina di secondi di vantaggio, intanto Baroncini provava invano a riportarsi da solo su di lui; solo a 2 km dal traguardo Powless è stato ripreso grazie a un'ultima importante trenata di Moscon, e di fatto si era sull'ultima rampa verso Via Mazzini, sede d'arrivo.

Dopo una punzecchiatura di Powless, Moscon è partito a propria volta ai 1500 metri, ma niente, sempre Neilson l'ha chiuso e in contropiede è ripartito Valgren: solito schema per gli EF, e stavolta la vittoria era a un passo. Per il danese c'era da risolvere solo un piccolo busillis: quello relativo a Sonny Colbrelli. Il quale, esibendo la gamba eccellente di domenica, è riuscito a chiudere il buco fatto da Valgren, ponendosi nella condizione e posizione migliore per vincere un'altra bella corsa.

Sull'ultima curva a sinistra un piccolo contatto tra Sonny e Michael, col primo che voleva per forza prendere il rettilineo conclusivo in testa, ha fatto da prologo per la volata formato-coltello-tra-i-denti, il bresciano è passato avanti ma non è riuscito a staccare di netto Valgren, che invece ha avuto la forza di rilanciarsi, di riaffiancare Colbrelli e di batterlo per ko tecnico a 30 metri dall'arrivo, quando il capitano Bahrain ha di fatto smesso di crederci (e, poco dopo, anche di pedalare).

Doppietta da Granduca di Toscana per il danese della EF, ennesimo risultato di Colbrelli alla Sabatini: primo nel 2014 e nel 2016, secondo nel 2017, 2018, 2019 e 2021. Al terzo posto si è piazzato Mathieu Burgaudeau, quindi a seguire sono transitati Baroncini, Rota, Powless, Moscon, Pedrero, Ander Okamika (Burgos-BH) e Ruben Guerreiro, terzo uomo EF nella top ten.
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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!