Tour Down Under, la prima battaglia è uno sprint tra pistard
Daria Pikulik vince ad Aldinga davanti a tre colleghe dei velodromi: Clara Copponi, Georgia Baker e Maggie Coles-Lyster. Discreto ottavo posto per Ilaria Sanguineti
Viene dalla pista la prima vincitrice di tappa del Tour Down Under 2023: si tratta di Daria Pikulik, 26enne polacca all'esordio in maglia Human Powered Health. La pistard, già bronzo nell'Omnium ai Mondiali 2020 (alle spalle di Yumi Kajihara e Letizia Paternoster), ha battuto allo sprint la francese Clara Copponi (FDJ-Suez) e l'australiana Georgia Baker (Jayco AlUla), le quali si erano svenate in una volata lunga e sono state poi infilate al centro dalla Pikulik.
La tappa, 110.4 km da Glenelg ad Aldinga (arrivo accanto a una spiaggia raggiungibile direttamente in macchina: infatti pareva un parcheggio…), ha vissuto lunghe fasi interlocutorie prima di una fuga a due che dai -33 ai -10 ha visto protagoniste le giovani Isabelle Carnes (ARA Skip Capital Sunshine Coast) e Gina Ricardo (Bridgelane). La coppia ha avuto fino a 1'30" abbondante di vantaggio prima che il lavoro della Trek-Segafredo ricucisse il tutto.
Subito dopo l'annullamento della fuga ci sono stati anche dei ventagli (proprio le Trek davanti), rientrati ai -7 grazie agli sforzi della Jayco AlUla che ha poi ben preparato lo sprint per Georgia Baker. Il treno australiano ha lanciato la velocista sul rettilineo finale, ma prima Copponi e poi Pikulik sono passate davanti alla 28enne di Launceston; e comunque, non solo la polacca (al primo successo nel World Tour), ma pure le altre due vengono dalla pista; e pure la quarta, la canadese Maggie Coles-Lyster (Zaaf). Qui sotto il video dell'ultimo chilometro e dello sprint.
Dal quinto posto in giù si sono piazzate Amanda Spratt (Trek), Ally Wollaston (Nazionale Nuova Zelanda), Kaia Schmid (Human Powered Health), Ilaria Sanguineti (ottava: discreto piazzamento per l'esordio in maglia Trek della sanremese), Lucinda Stewart (ARA Skip) e Brodie Chapman (Trek). Nel corso della tappa qualche caduta, in particolare si sono abrase parecchio prima Keely Bennett (Bridgelane) e poi nel finale Simone Boulard (St Michel-Mavic-Auber93).
La classifica è guidata da Pikulik con 4" su Copponi, 6" su Baker, 7" su Grace Brown (FDJ-Suez), 8" su Alexandra Manly (Jayco), 9" su Ruby Roseman-Gannon (Jayco) - tutte e tre hanno raccolto abbuoni a uno sprint intermedio - 10" su Coles-Lyster, Spratt, Wollaston, Schmid e via via le altre componenti del primo gruppo. Maglia di migliore scalatrice a Gladys Verhulst (FDJ), passata in testa all'unico Gpm di giornata, Chaffeys Climb ai -76.
Domani di salite ce ne sarà qualcuna in più: la seconda tappa, Birdwood-Uraidla di 90 km, ha diversi saliscendi e in particolare il Mount Lofty ("Mount" è un'esagerazione ovviamente) che scollina a 10 km dal traguardo: difficile immaginare colpi di mano solitari ma un gruppetto potrebbe avvantaggiarsi.