Il maltempo non ferma Vingegaard, sua anche l'ultima tappa di O Gran Camiño
Il danese vince sulla salita del Monte Aloia, con arrivo anticipato per le condizioni estreme. Terza vittoria su tre tappe, sul podio anche Martinez e Bernal
Più che gli avversari in gara, il grande ostacolo per i partecipanti alla terza edizione di O Gran Camiño è stato il meteo della Galizia, che dal primo all'ultimo giorno ha messo a dura prova lo svolgimento della corsa. Dopo la neutralizzazione della cronometro iniziale per le forti raffiche di vento, le condizioni sono rimaste proibitive anche per le tappe successive, fino all'accorciamento della frazione conclusiva, con arrivo posto sul primo dei due passaggi previsti sul Monte Aloia. Il maltempo ha anche impedito di avere le immagini del finale di corsa, dove Jonas Vingegaard è andato nuovamente all'attacco per vincere la sua terza tappa in linea su tre, conquistando così la classifica generale per il secondo anno consecutivo.
Powless e Calzoni all'attacco
La corsa si è accesa già sulla prima salita di giornata, l'Alto Cruceiro do Monte, dove hanno cercato di portare via la fuga tre ottimi scalatori come Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike), Javier Romo (Movistar Team) e Neilson Powless (EF Education EasyPost). Alla fine l'americano, che finora non aveva rubato l'occhio nella sua prima corsa stagionale, prosegue da solo dopo lo scollinamento e insiste per qualche chilometro, prima di essere raggiunto da Asier Etxeberria (Euskaltel Euskadi), Rafael Reis (Sabgal/Anicolor), Joaquim Silva e Pedro Pinto (Efapel Cycling), Eric Antonio Fagundez (Burgos-BH), a cui si aggiunge anche Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team).
Fagundez è il più vicino a Vingegaard in classifica generale, distante 2'47", ma l'uruguaiano non preoccupa particolarmente il Team Visma LAB, che controllano senza grandi patemi fino ai piedi della salita finale. Lo stesso Fagundez, Calzoni e Joaquim Silva sono gli ultimi ad essere ripresi, sulle prime rampe dell'ascesa al Monte Aloia (6.8 km al 7.8%).
Vingegaard mette ancora tutti in fila
Grazie alla cronaca testuale data dall'organizzazione, che certamente ha fatto il possibile per salvare il salvabile in condizioni estreme, possiamo avere un'idea di come la corsa si sia accesa negli ultimi quattro chilometri di salita, dove si toccavano le pendenze più dure, e di come Jonas Vingegaard abbia conquistato la sua trentesima vittoria in carriera (trentuno con la classifica generale).
Il primo a muoversi, dopo che gli uomini in giallo aveva sgranato il gruppo a una quindicina di elementi, è stato Hugh Carthy (EF Education EasyPost), seguito ancora da Romo, ma i due non sono riusciti a fare la differenza. Poco dopo tocca a Iván Ramiro Sosa, compagno di Romo, e questa volta tocca a Vingegaard muoversi in prima persona, insieme a Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural Seguros-SGA), molto attivo in queste tre tappe, e Lenny Martinez (Groupama-FDJ).
Ai -3 Vingegaard rompe definitivamente gli indugi e se ne va da solo verso la vittoria, distanziando per ultimo Martinez, che riesce a resistere a pochi secondi di distanza. Anche per il giovane francese non c'è però niente da fare contro il fuoriclasse danese, che si invola in uno scenario di condizioni meteo infernali verso la terza vittoria consecutiva, a cui aggiunge la classifica finale. Al traguardo sono 16" i secondi di vantaggio su Martinez, che sale così sul podio finale insieme a Egan Bernal, che chiude la tappa al quarto posto, dietro Carthy ma davanti a Cepeda e Cian Uijtdebroeks. Il belga perde così la maglia bianca a vantaggio di Martinez, che nega alla Visma di conquistare tutte e quattro le maglie, ma si ferma a 1'55" in classifica dal solito imprendibile Jonas Vingegaard.